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Ex conceria Nobel pericolante, Centrodestra: "Quali azioni farà il Comune?"

Le ultime notizie che riguardano il pericolo di crollo dell’ex conceria Allegrini-Nobel impongono qualche riflessione più generale su di una incapacità conclamata rispetto all’urbanistica, al recupero degli edifici dismessi e più in generale al tema della rigenerazione urbana.

Non ci interessa fare della polemica sterile ma non si può far finta che tutto vada bene e che i problemi non esistano. Il caso dell’ex conceria Nobel di via San Tommaso è emblematico sulla modalità con cui si affrontano, meglio sarebbe dire non si affrontano, questioni importanti come la gestione del territorio o il recupero degli edifici dismessi. Il progetto di recupero dell’ex conceria Allegrini-Nobel risale al 2008 e l’Amministrazione Comunale ha approvato il progetto di recupero dell’area nel 2015.

La prima considerazione riguarda la “velocità” con cui l’allora Assessore all’Urbanistica Deidda ha approvato la pratica… e per fortuna che in una intervista affermava che “ ho cercato di velocizzare il più possibile l’iter amministrativo…”.

Sempre nella stessa intervista una trionfante Assessore Deidda dichiarava che “come amministrazione ci siamo posti da tempo (sic) l’obbiettivo di arrivare alla riqualificazione degli ex contenitori conciari in disuso… Il tema dell’urbanistica ci è molto caro e vogliamo puntare al recupero del suolo occupato senza consumare lo spazio che rimane ancora libero”.

Affermazioni che davvero risultano “ridicole” se misurate con la realtà. Poiché, a differenza di altri, siamo abituati a guardare i fatti e non le chiacchiere vorremmo chiedere al Sindaco Deidda, quanti immobili sono stati recuperati da quando ha la delega all’Urbanistica.

Quali risultati ha ottenuto la politica urbanistica della sig.ra Deidda in questi dieci anni? E ancora… ma se si puntava a non consumare più suolo come si concilia questa affermazione con la costruzione del nuovo supermercato in Piazza dei Partigiani? Forse che quello non risulta consumo di suolo? Ancora una volta le affermazioni dicono una cosa e i fatti dimostrano il contrario.

Ma torniamo alla ex Conceria Nobel. La parte oggi oggetto del pericolo di crollo è la porzione di fabbricato che ha valenza storica e che quindi non poteva, nel progetto approvato, essere demolita. Ora dopo 4 anni di totale inerzia, anni in cui l’amministrazione si è ben guardata dall’operare alcun tipo di intervento sulla proprietà, che non ha previsto probabilmente alcun tipo di garanzie fidejussorie rispetto al mantenimento degli obblighi concessori, improvvisamente ci si accorge che il fabbricato risulta pericolante. Quali azioni intende porre in atto l’amministrazione affinché la proprietà provveda alla messa in sicurezza e al recupero del fabbricato così come previsto dagli impegni assunti a suo tempo? Con quale tempistica? Quali politiche concrete per il recupero e la gestione del territorio?

A noi pare che, come ormai accade da tempo e in qualunque occasione, questa amministrazione risulti più attenta alle foto e storie su facebook o instagram e alla mera propaganda che alla soluzione concreta dei problemi di Santa Croce.

Gruppo Consiliare “Per un’altra Santa Croce”

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