Empoli riconosce la Palestina, approvata delibera: "È genocidio". Fdi si astiene, critiche da sinistra
(foto gonews.it)
Empoli riconosce lo Stato di Palestina. Con una delibera di indirizzo politico approvata ieri in consiglio comunale, è stato infatti dato seguito all'annuncio fatto circa un mese fa dal sindaco di Empoli Alessio Mantellassi. Si tratta di un "atto simbolico", ricorda il sindaco, ma dal forte contenuto: "credo che i Comuni possano mandare dei messaggi simbolici di pace e portare il dibattito su un tema", così il sindaco nella sua esposizione della delibera.
Il sindaco non si tira indietro nel definire ciò che accade in Israele un "genocidio": "Davanti a ciò che sta succedendo in Palestina, la messa in serio pericolo del popolo palestinese, il genocidio, abbiamo bisogno di azioni e tenere centrale il dibattito internazionale su questo tema, far si che la mobilitazione e il rumore da tutte le parti del mondo provi a scuotere le coscienza di chi in questo momento ha le mani insanguinate di un popolo innocente".
Per il sindaco la soluzione "dei 'due popoli e due stati' è drammaticamente messa in pericolo, è stata seriamente ostacolata dalla politiche di annessione e colonizzazione illegale. Nessuno vuol mettere in discussione l'esistenza di Israele, ma oggi abbiamo la non esistenza di uno Stato Palestinese, l'impossibilità delle condizioni minime per avere autonomia, liberta e diritti, mentre abbiamo uno Stato di Israele riconosciuto"
Il sindaco ha ricordato tutte le azioni a sostegno della Palestina da questo territorio, da "l'impegno per la pace di molte realtà associative locali, al patto d'amicizia con il Popolo Saharawi che è un altro esempio di popolo che lotta per l'autodeterminazione, all'adesione a 'Cinquantamila sudari per Gaza' o alla campagna di Emergency 'Questo Comune Ripudia la Guerra', o ancora le iniziative fatte dalla biblioteca Fucini, l'inserimento nel DUP del gemellaggio con Betlemme e l'atto votato da questo consiglio nel luglio 2024".
Nell'atto si riconosce quindi lo Stato di Palestina "nei territorio precedenti la guerra del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa", si condanna le annessioni e la "sistematica violazione degli accordi internazionali" come ostacolo alla Pace da parte di Israele.
La delibera è stata modificata in alcuni passaggi dall’emendamento modificato dalla maggioranza ed è stata approvata con 18 voti favorevoli (Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Alessio Mantellassi Sindaco, Questa è Empoli, Buongiorno Empoli-Siamo Empoli e Movimento 5 Stelle), 4 voti di astensione (Fratelli d’Italia e Centrodestra per Empoli), nessun voto contrario.
L'emendamento e la polemica: "Delibera elettorale"
Le finalità dell'atto sono state ovviamente condivise dalla sinistra civica di Buongiorno Empoli-Siamo Empoli, ma non tutti i contenuti. In particolare Leonardo Masi ha parlato di "aspetti non veritieri, o in parte" e ha proposto alcune modifiche: si è chiesto in particolare di togliere le "violenze di Hamas come limite alla pace" per non creare un legame troppo diretto tra i crimini di Israele e l'operato dell'organizzazione: "Le violenze erano precedenti", ribadisce Masi. Poi un appunto sulla politica estera italiana, "non è vero che i Governi sono impegnati fin dagli anni Settanta sul tema, tant'è che siamo tutt'oggi a parlare di riconsocere lo Stato di Palestina", e una richiesta di modifica delel soluzioni proposte, non una "capitale condivisa", ma Gerusalemme "corpus separato sotto Amministrazione dell'ONU".
La maggioranza accoglie di fatto gli ultimi due punti, ma sul ruolo di Hamas si accende il dibattito in aula. Il controemendamento proposto smussa le responsabilità dirette di Hamas, ma tiene a mantenere fermo il punto: "Hamas svolge funzione destabilizzante verso il raggiungimento di una soluzione di pace", la nuova formulazione proposta. Per Ciolli la nuova formulazione "non modifica concetto già espresso nella mozione originale, non riteniamo veritiero che svolga funzione destabilizzante", Di Cuio per AVS incalza: "Hamas è una organizzazione terroristica, si può dire che destabilizzano... è assurdo che ciò n on sia condiviso; siamo d'accordo che Hamas possa essere una conseguenza di decenni di atti criminali passati, ma a questo punto come si fa a non accettare il punto?"
Masi precisa il punto di vista del gruppo BE: "Il giudizio di Hamas può essere condiviso, ma non è questo il punto: qui si cerca di dare colpa ad Hamas delle condizioni di antidemocraticità di Gaza, è cosa diversa dal riconoscere se Hamas sia o meno un'organizzazione terroristica. In Cisgiordania Hamas non governa, ma la situazione è la stessa". Poi punta il dito sulla maggioranza: "Avete intenzione di giocare il ruolo di maggioranza per far accettare un atto condiviso o volete mantenere il punto e andare avanti?".
Il sindaco mette i puntini sulle i, "se si è fatto un controemendamento accettando alcuni punti vuol dire che volevamo raccogliere qualche spunto, lo sforzo per modificare delibera c'è stata", poi fa un appello: "Non voglio che passi messaggio che questo atto sia solo della maggioranza; al netto delle legittime posizioni diverse vorrei che questo messaggio simbolico sia dato con più adesione possibile"
Buongiorno Empoli si astiene dal voto sul controemendamento, poi parla di "delibera elettorale" e "delibera tardiva": "Questa delibera riprende un atto presentato nel luglio 2024, dopo oltre un anno, e lo fa anche in modo scorretto: una delibera 'tardiva', mancante, limitata e leggera, che non tiene conto nemmeno delle richieste della cittadinanza; ricordo che Empoli per la Pace aveva chiesto un incontro per definire insieme questo atto e con una lunga lettera parlava di responsabilità dell'occidente, della politica estera italiana, e tanti altri aspetti che oggi mancano. Questa è una delibera elettorale e basta!.
FdI: "Ok Stato Palestina, ma a certe condizioni"
Se, nonostante lo scontro, anche BE ha votato la delibera finale, ad astenersi è stato Fratelli d'Italia che invita a non usare "approcci ideologici" e loda la "responsabilità del Governo Meloni" sull'argomento. Il consigliere FdI Cosimo Carriero, intervenendo in aula, ha spiegato che "Non ci siamo contrari al riconoscimento della Palestina, ma con determinati paletti: il rilascio degli ostaggi e l'impossibilità di Hamas di governare". L'astensione sarebbe proprio dovuta alle mancate critiche al ruolo di Hamas nella crisi attuale, "togliere il riferimento alle violenze in Israele è il cardine della nostra posizione di astensione", poi, continua Carriero, perché "si tratta di un atto simbolico, ma creare dibattito sulle pulci fa perdere significato ad atto stesso"
"Meloni ha detto che Israele ha passato ogni limite, il Governo italiano è sempre stato per la soluzione 'due popoli e due stati' ma oggi la situazione sta degenerando e ciò ha portato il Governo a rivedere alcune posizioni, anche solo simboliche, valutando un riconoscimento della Palestina, ma alle condizioni di cui sopra. Riconoscere la Palestina, peraltro, potrebbe allontanare dalla Pace: il riconoscimento non può essere disgiunto da un processo di negoziazione serio, la pace imposta dall'alto non può funzionare. Posizione nostra e del Governo è chiara: siamo per la Pace, contro ogni scorciatoia ideologica", chiude Carriero.
Duro l'attacco di Di Cuio di AVS: "Provo vergogna inaudita da italiano, rappresentato da una Presidente e un Ministro lasciati soli da mezzo mondo nell'aula ONU con Netanyahu. La posizione del Governo è imbarazzante, mai abbiamo raggiunto un punto così basso di umiliazione geopolitica. Meloni dice che il riconoscimento delal Palestina non gioverebbe alla Pace e che per farlo serve certezza che non governi Hamas, ma gli va benissimo che governi Netanyahu che ha un mandato di cattura internazionale. Israele sta dimostrando di essere una democrazia molto labile, di non rispettarne i principi minimi, con un premier condannato e ancora al suo posto, il suo futuro politico è totalitario. A Gaza, invece, siamo arrivati ormai alla necessità di un intervento armato per avere una Liberazione"