L'ultimo saluto di Certaldo all'ex sindaco Alfiero Ciampolini: "Pilastro della nostra comunità"
(foto gonews.it)
Partecipazione oggi a Certaldo per l'ultimo saluto ad Alfiero Ciampolini, ex sindaco della città scomparso all'età di 74 anni. La comunità certaldese si è stretta intorno alla famiglia di Ciampolini, "figura che ha segnato profondamente la storia politica e civile del nostro territorio" scrive il Comune in una nota.
Prima del funerale, che si è svolto oggi martedì 8 ottobre nella Chiesa di San Tommaso in Piazza Boccaccio, il sindaco Giovanni Campatelli, l'amministrazione comunale e le autorità locali e regionali hanno voluto rendere omaggio all'ex primo cittadino dal 1975 al 1985, ma anche assessore provinciale, in seguito direttore dell'Unione del Circondario dei Comuni dell'Empolese Valdelsa per molti anni, fino alla pensione. Attivo anche nel volontariato Ciampolini, che lascia la moglie e una figlia, è stato ricordato da molti e definito ancora dal Comune "un punto di riferimento insostituibile per intere generazioni". "Non è stato solo un protagonista della politica certaldese e toscana, ma soprattutto un servitore delle istituzioni, un esempio di impegno, passione e dedizione al bene pubblico. La sua presenza, la sua parola, il suo sguardo attento e profondo continueranno a vivere nella memoria collettiva della nostra comunità".
Il ricordo del sindaco Campatelli: "Ha messo il cuore in ogni cosa. Ha saputo unire le persone"
Davanti alla cittadinanza raccolta e commossa, il sindaco di Certaldo Giovanni Campatelli ha ricordato Alfiero Ciampolini. Di seguito il suo discorso:
"Alfiero Ciampolini non è stato solo un sindaco o un amministratore pubblico. È stato un pilastro della nostra comunità, una figura che ha saputo interpretare con dedizione e passione il volto di questa città, mettendo sempre al centro il bene comune.
Quando è stato eletto sindaco di Certaldo, il 24 luglio 1975, aveva appena ventiquattro anni. Ha preso il testimone da Marcello Masini ed è diventato il più giovane sindaco mai avuto dal nostro paese — un primato che si è distinto anche a livello regionale e nazionale. Con la sua giovinezza ha portato nell’amministrazione comunale un’energia nuova, la convinzione che il futuro dovesse nascere dal dialogo, dalla partecipazione e dal coraggio delle idee.
Nel 1980 è stato confermato per un secondo mandato, con una squadra che ha unito esperienza e freschezza, e con la quale ha saputo guidare Certaldo in un decennio di grande crescita e trasformazione. Con lungimiranza e passione, Alfiero ha promosso progetti che hanno riguardato le infrastrutture, lo sport e la cultura — ambiti nei quali ha sempre creduto con convinzione. In quegli anni ha preso forma anche una delle esperienze più belle per la nostra comunità: il gemellaggio con Karamachi, in Giappone. Da quell’iniziativa sono nati legami che ancora oggi continuano, grazie agli scambi di delegazioni e di giovani. Un progetto che ha arricchito generazioni e che resta uno dei segni più importanti del suo impegno.
Ma ciò che più ha colpito in lui non è stata solo la competenza o il senso del dovere: è stato il modo in cui ha messo il cuore in ogni cosa. In mezzo a dibattiti politici anche accesi, ha saputo mantenere la calma, ascoltare davvero e trattare ogni persona con rispetto, come un amico di lunga data.
Alfiero è stato un uomo che ha costruito ponti, non muri.
Ha saputo unire le persone per un obiettivo più grande: il progresso collettivo.
Dopo l’esperienza da sindaco, ha ricoperto la presidenza della Circoscrizione Empolese-Valdelsa, lavorando per rafforzare la collaborazione tra i comuni. Ha guidato l’Associazione Polis, continuando a servire la comunità attraverso la cultura, la formazione e la partecipazione civica.
E successivamente ha assunto un ruolo di grande sensibilità sociale come portavoce per l’Associazione degli immigrati della Regione Toscana, confermando la sua attenzione verso chi aveva più bisogno di sostegno e rappresentanza.
Il suo impegno per la scuola pubblica, condiviso con l’assessora Elvira Socci, ha lasciato un segno duraturo: una scuola aperta, inclusiva, capace di educare al pensiero critico e alla solidarietà.
Un pensiero affettuoso va oggi a Sandra Landi, che lo ha accompagnato per una vita intera. Compagna insostituibile e testimone insieme a lui di un amore profondo per la cultura e per l’impegno civile. A lei, e alla sua famiglia, va la nostra più sincera vicinanza. Alfiero ha lasciato a Certaldo un’eredità preziosa: l’esempio di un uomo che ha saputo amministrare con intelligenza, cuore e coraggio.
Ha seminato i semi di una comunità unita e solidale e quei semi vivono oggi nelle nostre strade, nelle scuole, nelle piazze, ma soprattutto nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Riposa in pace, caro Alfiero. La tua opera e il tuo esempio continueranno a vivere, ispirando chi verrà dopo di lui e ricordandoci ogni giorno quanto è bello servire la propria comunità con il cuore".
