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Stop alle trasferte per i tifosi del Pisa, sindaco Conti: "Provvedimento sproporzionato". Parte il ricorso al Tar

(foto Pisa official)

La decisione, per tre mesi che coinvolge anche i tifosi del Verona, per Mazzeo è "ingiusta". Chiesto intervento del governo per tutelare "chi non ha colpe"

Dopo gli scontri tra le tifoserie del Pisa e del Verona, avvenuti lo scorso sabato 18 ottobre, e la conseguente decisione del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di sospendere le trasferte per le due tifoserie per tre mesi, arrivano le prime reazioni da Pisa.

"Sono fortemente contrariato per la sanzione inflitta ai tifosi pisani, che per tre mesi saranno privati della possibilità di seguire la propria squadra in trasferta - scrive sui canali social Michele Conti, sindaco di Pisa -. Ritengo che si tratti di un provvedimento punitivo sproporzionato nei confronti di una tifoseria che, storicamente, si è sempre contraddistinta per correttezza e per numerose iniziative benefiche".

Pur condannando gli atti di violenza, il sindaco sottolinea che l’episodio avvenuto in via Piave, in occasione di Pisa-Verona, "poteva essere evitato con una gestione più efficace dell’ordine pubblico: doveva essere impedito a una frangia di facinorosi 'tifosi' ospiti di partire a piedi dalla Stazione San Rossore e raggiungere le immediate vicinanze dallo stadio, in un’area frequentata da molti tifosi pisani, comprese famiglie".

Dello stesso avviso è il presidente del Consiglio regionale uscente, e rieletto alle scorse elezioni regionali, Antonio Mazzeo, che ribadisce: "La decisione firmata dal ministro Piantedosi di impedire ai tifosi del Pisa di seguire la propria squadra in trasferta per tre mesi è una scelta ingiusta e sproporzionata. Condannare la violenza è sacrosanto, ma altrettanto doveroso è pretendere che le responsabilità vengano individuate con precisione, senza scaricare tutto su una comunità di tifosi che ama lo sport e la propria città. L’episodio di via Piave andava prevenuto: serviva una gestione diversa, più attenta. Si puniscono i tifosi pisani per l'incapacità di chi doveva occuparsi dei tifosi veronesi".

Conti e Mazzeo chiedono ora al governo un intervento diretto per tutelare chi non ha colpe e garantire un’applicazione equilibrata delle misure. "Ci troviamo di fronte a una decisione che finisce per punire chi non ha colpe, mortificando lo spirito sportivo e la sana passione per i colori della squadra della nostra città. Non mancherò di far sentire la mia voce in tutte le sedi opportune", ha affermato Conti.

"Chiedo al governo di intervenire immediatamente per rivedere questo provvedimento e per assicurare che le misure di sicurezza vengano applicate con equilibrio e giustizia, senza colpire chi non ha colpe - ha aggiunto Mazzeo -. Pisa e i pisani meritano rispetto. Ministro e governo, sul tema della violenza sportiva e della sicurezza in generale, devono invece assumersi le proprie responsabilità senza continuare a cercare altrove la causa dei loro fallimenti".

Ricorso urgente al Tar del Lazio

Il centro di coordinamento del Pisa club ha presentato con urgenza un ricorso al Tar del Lazio, per richiedere la sospensione del decreto del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il ricorso è presentato da un pool di avvocati, che rappresentano i supporter pisani, per sospendere l'efficacia dell'atto ritenuto "fortemente illegittimo e ingiustamente penalizzante per i tifosi del Pisa, che proprio domani dovrebbero andare a San Siro".

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