Gruppo alluvionati Ponzano dopo l'assemblea: "Serve approccio diverso, in sintonia con i cittadini"
La frazione di Ponzano (Empoli) durante l'alluvione del 14 marzo 2025
"Dopo aver letto i resoconti apparsi nei vari organi di informazione locali all’indomani della partecipata assemblea tenutasi alla scuola elementare "C. Colombo" di Ponzano sul post-alluvione, sentiamo la necessità di evidenziare i dubbi e le perplessità che permangono e che necessitano di approfondimenti e studi da implementare o da sviluppare ulteriormente". Così inizia una nota del "Gruppo Alluvionati 14 marzo Ponzano", che riportiamo integrale di seguito, dopo l'incontro nel quartiere Empolese con Comune, Consorzio di Bonifica e Acque. "Innanzitutto ci preme premettere che per come è stata condotta la serata (affrontando le varie problematiche per blocchi) ed il calore emotivo che animava i partecipanti non ci è stato possibile esporre in maniera organica ed esaustiva tutte le questione che il "Gruppo Alluvionati 14 marzo" ha affrontato ed approfondito da quando il 27 maggio scorso si è formato, dopo un’assemblea tenutasi alla casa del popolo di Ponzano.
Nel verbale della sua costituzione possiamo leggere:
1) Sospensione delle costruzioni previste dagli attuali strumenti urbanistici che interessano la frazione;
2) Attenta e periodica manutenzione e pulitura del reticolo fognario;
3) Istallazione di pompe idrovore per un loro utilizzo in situazioni emergenziali;
4) La realizzazione e la messa in funzione della cassa di espansione della Coltellina;
5) Arginatura e lavori manutentivi sul torrente Orme.
Sospensione edificazioni
Riguardo al punto 1: abbiamo appreso che al momento, sono state sospese le edificazioni nei tratti tra via dell’Olivo e via dei Cappuccini ma che permangono nella zona dietro la casa del Popolo. Questa cosa ci preoccupa, perché se anche non viene conclamato dalle Autorità preposte la classificazione di “rischio idraulico” la situazione andrà ad appesantire ed aggravare il quartiere, che per la conformazione dei suoi ambiti territoriali è fragile e delicato ed abbisogna della massima prudenza e cura. Inoltre, se abbiamo ben compreso, è spuntata per la prima volta , almeno per noi, una piccola cassa di espansione nei pressi del cimitero comunale la cui realizzazione, per come l’abbiamo capita, è concepita più per ridare la possibilità di edificare nelle zone oggi sospese (Via dell’Olivo/ Via dei Cappuccini) che per alleggerire e mitigare i pericoli di esondazione ed alluvione del quartiere.
Manutenzione e pulitura reticolo fognario: "Ci sono zone e vie che non sono state manutenute da anni"
Punto 2. Non siamo convinti delle spiegazioni date da Acque spa sul sistema fognario autopulente e sulla lunghezza del sistema (oltre tremila chilometri ritenuti tanto onerosi per l’azienda). E non abbiamo avuto sufficienti risposte in merito a chi porta la responsabilità complessiva civilistica nei confronti dei cittadini: se la proprietà il Comune) o il gestore (Acque spa) o se c’è una suddivisione di competenze sulla manutenzione delle acque scure ed acque chiare. È emerso chiaramente che ci sono zone e vie della frazione che non sono state ispezionate e manutenute da tanti anni.
Il "Gruppo Alluvionati 14 marzo" nei vari incontri e comunicazioni avute sia con l’Amministrazione Comunale che con Acque spa (invio Pec del 3 agosto e del 20 agosto) ha sollecitato l’effettuazione di una puntuale e costante manutenzione del reticolo fognario oggetto nel 1996 di un importante piano di riassetto curato dall'Ing. Spannocchi che il Comitato ha incontrato il 6 agosto scorso e da cui ha ricevuto importanti informazioni e suggerimenti che abbiamo trasmesso, secondo uno spirito di massima collaborazione, all’Amministrazione comunale.
Alla luce poi di ulteriori approfondimenti recentemente effettuati il Comitato chiede al comune ed a Acque spa di mettere in programma il controllo, la pulizia e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli snodi principali in entrata (Via Nobile) ed in uscita (Via XI febbraio) e del punto di convoglio in prossimità dell’Istituto Calasanzio-via J.Carrucci almeno una volta l’anno ed almeno ogni due anni l’ispezione e la pulitura del restante reticolo fognario della frazione.
Precisiamo che nel punto di convoglio sopra menzionato è necessario calarsi nella fogna (non basta la consueta operazione con l’autospurgo e l’idropulitrice) e controllare il funzionamento della valvola “clapet” a tre lamine sovrapposte in verticale. Quanto ai tombini stendiamo un velo pietoso. È mancata, aldilà del nesso tra la cosa in sé e l’evento alluvionale, una minima autocritica sul mancato controllo sui lavori di asfaltatura (che i cittadini hanno pagato). E non è successo solamente in una strada… in tante strade… ancora oggi a distanza di 8 mesi nella stessa situazione nonostante le denunce dei cittadini e del comitato. Ci vuol poco per comprendere che là dove ciò è avvenuto non si potuto fare nessun tipo di controllo e manutenzione (infatti in alcune vie dove si è verificato la cosa ci sono tratti fognari occlusi vedi via del Giardino).
Installazione pompe idrovore
Riguardo al 3 punto rimangono i dubbi sulla installazione delle pompe idrovore. Nei vari incontri avuti con l’Amministrazione comunale ci era stato fatto presente che il Comune aveva partecipato ad un bando regionale Dods per aver il relativo finanziamento. Chiediamo se ad oggi c’è la volontà di mettere in funzione pompe idrovore, strumenti fondamentali per rimuovere grandi volumi d’acqua in modo rapido in situazioni emergenziali, e se si è studiata la loro miglior collocazione per salvaguardare il quartiere.
I lavori sull'Orme
Nella serata abbiamo, inoltre, appreso dall’Ing. Tossielli del Consorzio di Bonifica i lavori effettuati sul torrente Orme e sul Rio dei Cappuccini. Il Comitato aveva espresso già con nota del giugno scorso inviata al Sindaco le preoccupazioni, dopo una visita/sopralluogo al torrente, su tratti tra il Pozzale e Ponzano dove il letto del fiume e gli argini sono quasi sullo stesso livello per il depositarsi nel corso degli anni dei detriti nella stagione delle piogge. L’ingegnere interpellato al riguardo ha affermato che un intervento siffatto ha bisogno di studi approfonditi fatti da esperti in materia.
"Per rimuovere cause di alluvioni serve un approccio sistemico"
Per questo richiediamo che il Consorzio di Bonifica abbia e svolga un ruolo proattivo prendendo quindi l’iniziativa per far modificare positivamente l’ambiente suggerendo e sollecitando l’Autorità di bacino che ha la competenza sul letto del torrente a promuovere lo studio. Quindi quello che emerge è che per rimuovere le varie cause che hanno determinato l’accadimento negli ultimi 6 anni di tre eventi alluvionali occorra un approccio completamente diverso a quello fino ad oggi adottato, sistemico ed integrato tra tutti i soggetti che concorrono alla salvaguardia del territorio. Ma che occorra altresì un’analisi, un approccio ai problemi ed una volontà ed un metodo di lavoro e di studio più pragmatico e più in sintonia con i cittadini, che spesso in questi mesi si sono sostituiti alle istituzioni".