Il ritorno in San Tommaso di Don Stefano Manetti come vescovo riaccende l'entusiasmo fra i fedeli che riempiono la chiesa: "Sono partito da qui e voi siete il mio gregge"

Don Stefano Manetti con la parrocchia di Certaldo (foto Bartalini)

Don Stefano Manetti con la parrocchia di Certaldo (foto Bartalini)

Gioia, commozione e lacrime. Certaldo ha vissuto ieri, domenica 30 marzo, una delle pagine più importanti e toccanti della sua vita parrocchiale. Il ritorno nella sua Certaldo di Don Stefano Manetti, ora vescovo di Montepulciano – Chiusi Pienza, per la santa messa delle 11, ha richiamato l’attenzione della comunità che ha letteralmente invaso la chiesa di San Tommaso.  “Ricordati l’odore delle tue vecchie pecore” gli dicono i parrocchiani. Una occasione importante in concomitanza con la presenza delle autorità civili e militari per l’eccidio di Montemaggio. Monteriggioni, Barberino Val D’Elsa, Certaldo, San Gimignano, Misericordia, i Frates,  dal comandante della polizia municipale Massimo Luschi al comandante dei carabinieri di Certaldo, Alessandro Borsetti: nessuno è voluto mancare a questo appuntamento. “La vostra presenza, i vostri sguardi, sono la testimonianza dei 7 anni che abbiamo trascorso insieme. Siete voi la Chiesa e siete voi che mi avete formato in quegli anni”. Dopo la lettura del Vangelo ha dialogato proprio come un pastore tiene il gregge e tra applausi e nostalgia la comunità si è dimostrata attentissima alle parole del vescovo.

Don Stefano Manetti con la parrocchia di Certaldo (foto Bartalini)

Don Stefano Manetti con la parrocchia di Certaldo (foto Bartalini)

A luglio per il patrono si sta già lavorando per averlo nuovamente, mentre Certaldo lo omaggia con una mitra, un copricapo liturgico. Dalla raccolta delle offerte, ben superiori alla spesa necessaria, sono stati ricavati 2300 euro che saranno devoluti in beneficenza, come espressamente richiesto da Don Stefano. Amici, le suore dell’istituto Maria Santissima Bambina, i cavalieri di Beata Giulia, l’elenco è lungo, così come il fiume umano che si è radunato una volta che si è conclusa la celebrazione dinanzi alla sacrestia per salutare e abbracciare il nuovo vescovo. Lui non si è tirato indietro, sorridente come ha da sempre insegnato a questa comunità, ha dialogato con ognuno di loro, toccando ancora una volta con mano quanto la sua opera abbia rappresentato un momento indimenticabile.  Spazio poi a un piccolo concerto della corale di Monteverdi di Castelfiorentino in San Tommaso dove c’è stato l’ennesimo bagno di folla. Dopo il concerto salto in Certaldo alto per far visita all'ex convento delle suore e a un momento di preghiera davanti al corpo di Beata Giulia. Una giornata che ha segnato anche il parroco Don Pierfrancesco Amati,  il sacerdote Don Cristian Comini e il cappellano Don Davide Massi. Don Stefano, nasce a Firenze il 20 aprile 1959, nominato nei giorni scorsi a Firenze vescovo dal cardinale Betori, dal 1995 al 2002 parroco nel paese di Boccaccio si è prodigato per far istituire la festa di San Tommaso e Beata Giulia, i pellegrinaggi a Pancole e quello annuale al tempo di Quaresima, il giubileo del 2000 prima preparato con l’evangelizzazione per le case del paese e dopo con il pellegrinaggio a Roma. Partirono da Certaldo verso Roma in 500: “Fu uno spettacolo vedere un paese in movimento alle 4 del mattino per andare alla stazione con l’unico intento di pregare” raccontano i parrocchiani. Una delle esperienze più significative lasciate a Certaldo da Don Stefano Manetti è stata l’accoglienza della parrocchia dei bambini di Chernobyl, divenuta poi associazione progetto Aurora. “I bambini toccarono il cuore di tutta la popolazione. Impossibile descrivere i tanti gesti, dai più piccoli ai più grandi, per la solidarietà e amore espressi”.

Su Youtube inoltre sono stati pubblicati alcuni video della nomina a vescovo di Don Stefano Manetti nella cattedrale in Santa Maria del Fiore a Firenze

Giacomo Bertelli

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