Ad Assisi un Meeting che parla di pace, dialogo e fraternità. Mettendo al centro i giovani

Le bandiere della pace con, al centro, quella dell'Unione Europea

 

 

Cos'è la pace? E come si raggiunge nella realtà quotidiana? Stanno provando a rispondere a questa e ad altre domande i partecipanti al Meeting nazionale degli studenti e degli insegnanti, delle scuole e degli enti locali per la pace, la fraternità e il dialogo che ieri, in una piazza san Francesco gremita di persone, ha preso il via ad Assisi.

In un'atmosfera gioiosa ma anche attenta e consapevole, alla presenza del Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, ieri mattina si sono alternati sul palco le Autorità e gli organizzatori dell'evento. Le loro parole, fortunatamente, non sono state formali e di circostanza ma hanno contribuito ad entrare subito in argomento e nel vivo della discussione.

I vari interventi sono stati intervallati da alcune rappresentazioni di studenti provenienti da varie parti d'Italia che hanno provato, nel corso dell'anno, a declinare il tema della pace nel contesto nel quale vivono. Esperienze artistiche molto belle, che hanno dato un contributo davvero originale alla mattinata, che si è concluso con l'intervento, rapido ma profondo e significativo del Ministro Giannini.

Il filo conduttore della mattinata è stato il tentativo di introdurre i partecipanti al tema generale del meeting e agli incontri specifici di questi due giorni.

La Pace come risultato dell'incontro fra dialogo e fraternità, questo il tema generale. Come concretizzarlo nella pratica? Ho apprezzato molto la chiave di lettura data alla mattinata, calando nella realtà quotidiana questi valori e, in questo modo, dandogli vita.

Cos'è il dialogo? Letteralmente dialogo significa “attraverso il discorso”, ed è il mezzo con il quale si mettono in discussione idee e valori nel confronto fra due o più persone. Per dialogare quindi è necessario l'incontro. E quanto è difficile incontrarsi in una società frenetica come la nostra, perennemente interconnessa ma nella quale siamo sempre più soli e con legami sempre più deboli.

Quello della fraternità è invece un tema rimesso all'attenzione pubblica da Papa Francesco negli ultimi mesi, specialmente nel messaggio che, come ogni anno, il Papa invia in occasione della Giornata Mondiale della pace del 1 gennaio.

La fraternità intesa come cura dell'altro, in contrapposizione all'individualismo sempre più dilagante in questa società in crisi valoriale, prima ancora che economica.

La pace quindi come risultato dell'ascolto, dell'incontro e della cura e attenzione nei confronti degli altri. Un risultato concreto e attuale e che, soprattutto, riguarda la vita di ognuno di noi. Non si tratta solo di mettere in atto comportamenti quotidiani virtuosi. Non si tratta solo di dare l'esempio, per quanto importante. Si tratta anche di assumere la connotazione politica di questo risultato. La conseguenza di questo è riportare i temi legati alla pace, così declinati, ad una dimensione pubblica, nella richiesta di politiche che rimettano al centro l'uomo e la sua dignità, che creino occasioni di confronto fra persone e fra realtà cittadine, che non si dimentichino delle situazioni di marginalità ma che, anzi, trovino in quelle situazioni la spinta fondamentale della loro azione.

E in questa dimensione pubblica ha un ruolo fondamentale la scuola e il lavoro educativo con i giovani. Investire sulle giovani generazioni per riscoprire il valore dell'incontro e dell'impegno per costruire un futuro migliore, con al centro i valori del dialogo, dell'accoglienza e della fraternità: è questa la grande sfida che ci attende.

I tremila giovani che ieri ad Assisi hanno iniziato il loro lavoro di questi due giorni ci dimostrano quanto questa sfida sia difficile ma, allo stesso tempo, carica di speranza.