Interrogazione dell'on. Realacci sulla caserma di via Bruno

Ermete Realacci

L'Onorevole Ermete Realacci ha presentato la seguente interrogazione presentata sulla situazione della caserma di Via Bruno a Pisa, teatro dello sgombero di Distretto 42 e di recenti vicende istituzionali riassunte nel testo dell'interrogazione stessa.

lo scorso 15 febbraio un gruppo di liberi cittadini, raggruppatisi nel collettivo “Municipio dei Beni Comuni” ha aperto i sigilli della caserma Curtatone e Montanara, ex Distretto Militare di Pisa, chiuso e abbandonato da oltre 20 anni, per avviarne il recupero a favore della città al fine di ai bisogni di sociali dei cittadini. L’area consta di 8ooo mq di giardino e 4000 mq di superficie coperta al fine di destinarli ai cittadini e ai bisogni di sociali della città toscana;

il vasto complesso di edifici e il grande giardino si trovano nel centro del quartiere di San Martino con ingresso da via Giordano Bruno. La caserma è stato costruita ove si trovava un convento risalente al XIV secolo;

il Comune di Pisa ha chiesto di entrare in possesso a titolo gratuito di numerose aree ed edifici demaniali, secondo la possibilità offerta dal cosiddetto “federalismo demaniale”. Fra le diverse richieste particolare importanza ha quella relativa alle caserme ancora presenti all’interno della città: la “Curtatone e Montanara” in via Giordano Bruno (ex Distretto Militare come detto da tempo in disuso) e l’Artale in via Derna ancora parzialmente utilizzata, ma con la previsione di una prossima dismissione;

nelle scorse settimane il Ministero della Difesa ha comunicato all’Agenzia del Demanio che il bene è di suo interesse e utilizzo, per cui non è disponibile a dare il via libera al trasferimento a titolo gratuito al Comune di Pisa, in base a quanto previsto dal federalismo demaniale. Nonostante l’area sia visibilmente dismessa da anni;

la vicenda delle caserme comincia con il protocollo d’intesa del 2001 fino ad arrivare all’accordo di programma del 2007 di cui si è detto, per il quale è stata approvata una variante urbanistica nell’ottobre 2008, con la richiesta di una nuova caserma in area Ospedaletto. La caserma “Curtatone e Montanara” è forse lo spazio di interesse più immediato, essendo ormai in stato di abbandono da molti anni e conservando al suo interno tesori insospettabili per chi percorre le vie adiacenti. Oltre agli edifici, purtroppo ormai in pessime condizioni, ci sono circa 7500 mq di verde, una vera oasi nel cuore del quartiere storico di San Martino. La detta variante del 2008 prevede edifici residenziali di pregio, con il rischio della riduzione del verde pubblico a verde condominiale in contastro con un precedente studio commissionato dal Comune di Pisa, nel 1966, che proponeva di liberare al pubblico quel verde aprendolo al quartiere con tre accessi. Quasi cinquanta anni dopo si presenta l’occasione di inserire coerentemente quegli spazi nel contesto urbano, conservandone l’identità e il pregio ambientale: Pisa ha poco verde pubblico in città (i dati più recenti del Rapporto dell’Ecosistema Urbano la pongono nella modesta media dei capoluoghi italiani) in particolar modo nel centro storico, e quei giardini sarebbero un bene prezioso;

grazie alle organizzazioni del “Municipio beni comuni” è iniziata l'opera di pulizia e sistemazione della grande area a verde promossa dai volontari delle suddette associazioni all'interno della ex caserma “Curtatone e Montanara” stanno avendo luogo i percorsi di visite guidate che realtà associative, come Legambiente e il WWF, stanno svolgendo anche con un lavoro di catalogazione della flora presente nell'area; è stata lanciata una petizione promossa e sottoscritta da oltre 600 cittadini del quartiere San Martino in cui si auspica che «sia intrapreso, in tempi rapidi, un dialogo con il Sindaco, la Giunta, il Consiglio, per esplorare possibili modalità di gestione partecipata dell'ex distretto all’insegna della mobilitazione civile, del volontariato, della gestione sostenibile e della rigenerazione urbana;

l’abbandono dell’area dell’ex Distretto Militare di Pisa ha aumentato il costo del recupero, ma è possibile ridurlo e renderlo sostenibile con la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini. La domanda di socialità esiste ed è forte, la capacità di gruppi e associazioni di rispondere concretamente a queste esigenze è dimostrata dall’esperienza;

se i Ministri interrogati, per quanto di loro competenza, intendano dare informazione sullo stato dell’iter di affidamento del complesso demaniale dell’ex Distretto Militare di Pisa al comune di Pisa e quali siano le procedure già messe in atto per avviare e concludere al più presto, attraverso l'Agenzia del demanio, al trasferimento del bene in questione al Comune secondo quanto previsto dal cosiddetto federalismo demaniale. Se i Ministri vogliano da ultimo istituire, tramite gli uffici territorialmente competenti, un tavolo istituzionale con l’Amministrazione comunale, con il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni, per rivalutare l’opportunità del gravoso protocollo “caserme” che vedrebbe la permuta dell’ex caserma “Curtatone e Montanara” con la costruzione di una nuova caserma nell’area di Ospedaletto.

Fonte: Ermete Realacci

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