Marmi della chiesa Armena a villa Fabbricotti: l'assessorato alle culture risponde

Villa Fabbricotti

In relazione agli articoli riguardanti i frammenti di marmo, di proprietà del Cattolico Patriarcato di Cilicia degli Armeni, “ospitati” nel parco di Villa Fabbricotti, l’assessorato alle Culture risponde:

I frammenti di marmo che il Comune “ospita” nel parco di Villa Fabbricotti sono di proprietà privata: appartengono al Cattolico Patriarcato di Cilicia degli Armeni, come chiarito nel 2005 a seguito di una lunga ricerca “patrimoniale”.

La storia di questi marmi è articolata ed è stata più volte ospitata dalla stampa.

Si tratta, com’è noto, dei residui delle macerie della chiesa armena della Madonna, gravemente danneggiata dai bombardamenti: o meglio, gli “ultimi” residui, dato che nel 2008 la stessa proprietà selezionò quelli di maggior pregio artistico, utilizzandoli per restaurare l’edificio di via della Madonna.

La proprietà si riservò di utilizzare successivamente gli altri frammenti: i marmi possono essere quindi in qualsiasi momento ritirati dal rappresentante del Cattolico Patriarcato di Cilicia degli Armeni.

Di seguito la storia “patrimoniale”di questi marmi. Nel corso degli eventi bellici la chiesa della Comunità Armena di via della Madonna, rimase gravemente danneggiata rimanendo del tutto inagibile. Di conseguenza, nel maggio 1956, il rappresentante della comunità Armena chiese al Comune di ospitare i resti della chiesa, affermando che si sarebbe adoperato in futuro perché i pezzi che non fossero stati riutilizzati per l’edificazione di una nuova cappella, così come previsto nel progetto di ricostruzione, venissero donati al Comune (cosa poi mai avvenuta). I marmi furono quindi collocati temporaneamente in un’area di via dei Bagnetti.

Nel maggio 1957 la Chiesa armena cattolica di Livorno vendette l’area dove esisteva la chiesa, mantenendo solo la proprietà dell’area dove era prevista la ricostruzione della nuova cappella, costruzione che doveva essere realizzata dalla parte acquirente.

Non essendosi poi proceduto alla nuova costruzione, nel 1971 il rappresentante della comunità chiese al Comune di ospitare a tempo indefinito i marmi collocati nel parco di Villa Fabbricotti. Sette anni dopo la Diocesi di Livorno ottenne dalla Soprintendenza di Pisa l’approvazione per la sistemazione interna della parte restante della chiesa armena, utilizzando quindi l’edificio per proprie attività legate al volontariato ed alla solidarietà.

Negli anni seguenti più volte i marmi collocati in villa Fabbricotti sono stati oggetto di attenzione e gli aspetti patrimoniali sono stati definitivamente chiariti nel gennaio 2005 quando il Cattolico Patriarcato di Cilicia degli Armeni se ne è dichiarato proprietario.

Successivamente, la Chiesa armena, rientrata in possesso dell’edificio di via della Madonna che per anni era stato utilizzato dalla Diocesi livornese, ha, fra le varie iniziative culturali volte alla valorizzazione dell’edificio, deciso di dare migliore collocazione ad alcuni dei marmi depositati a villa Fabbricotti.

Pertanto, il 10 settembre del 2008 il rappresentante della Chiesa armena di Livorno, Prof. Giangiacomo Panessa ed il geometra Giancarlo Cauteruccio, hanno provveduto all’individuazione dei marmi di maggiore valore artistico ed al loro trasferimento nel portico dell’edificio dell’ex chiesa Armena.

Quelli ancora giacenti all’ingresso di via Pilo Albertelli di villa Fabbricotti sono quindi come detto a disposizione dei proprietari.

Fonte: Comune di Livorno - ufficio stampa

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