E' il 'dramma' delle prime volte: un testo su 'commissione' e di stretta attualità sulla scena sacra di piazza Duomo

Marzio Gabbanini (primo da destra) insieme al regista Antonio Calenda, al critico Masolino D'Amico e al direttore artistico don Ciardella durante la presentazione dell'edizione 2014 della Festa del teatro a San Miniato (foto gonews.it)

Programma articolato e ricco di novità per l'edizione 2014 della Festa del Teatro, a cominciare dalla 'genesi' e dal tema del testo principale




Muoiono uomini, donne e bambini. Il dramma dei clandestini è la tragedia di un mondo diviso tra chi ha tutto e chi non ha niente. È il dramma di questo mondo che ha globalizzato il miraggio del benessere senza fare i conti con le risorse della terra. Su questa tragica realtà carica di significati s’interroga, e interroga le coscienze, il Dramma Popolare di San Miniato, la più importante esperienza di drammaturgia dello spirito in Italia, in piedi dal 1947 tra testi inediti, prime assolute e grandi registi come Strehler, Costa, Squarzina, Zanussi. “Finis Terrae”, spettacolo nato da un’idea di Antonio Calenda, che firma la sua prima regia a San Miniato su drammaturgia di Gianni Clementi, andrà in scena il 17 luglio alle 21,30 a San Miniato sulla storica piazza del Duomo. L’opera è frutto di una coproduzione tra Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, guidata da Marzio Gabbanini, e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Lo spettacolo è uno sguardo profondo e carico d’umanità su una tragedia infinita che si consuma sui barconi carichi di “merce”, in quel crocevia del Mediterraneo, che fa di vite straniere e sconosciute un mero numero di morte, senza identità né storia, mentre attorno la vita continua a scorrere, senza un sussulto. In questo gorgo buio del nostro presente indaga “Finis Terrae”, intrecciando accesa denuncia e leggerezza dei toni, echi danteschi a profili di personaggi che appaiono vivi, potenti nella loro verità.

Lo spettacolo si apre appunto su una spiaggia battuta da una burrasca la notte di Natale, ed è qui che un barcone semidistrutto approda con grande difficoltà e libera un terribile carico di persone con le loro storie, le loro povertà, i loro sogni e le loro speranze che riempiono la scena. Tra loro anche una donna violata eppure portatrice ancora, nonostante tutto, di vita e che darà su quella spiaggia alla luce un figlio. Un miracolo che evoca l’unica possibilità che ci rimane: l’amore per gli uomini.

Nel cast Nicola Pistoia, Paolo Triestino e con Francesco Benedetto. Firma le musiche Germano Mazzocchetti, le scene sono di Paolo Giovanazzi ed i costumi di Domenico Franchi. “Finis Terrae”, dopo il debutto il 17 luglio in anteprima nazionale per la stampa, replicherà fino al 23 a San Miniato, quindi farà una tournée italiana. La Festa del Teatro prenderà il via il 1° luglio nella chiese e nelle piazze (ore 21,30) con lo spettacolo “Piantate in terra come un faggio e una croce”. Seguirà il 3 luglio la messa in scena dell’opera “In Canto e in Veglia”. Quindi “Il mio Gesù” il 7 luglio, e “Giovanna al rogo – Storia di una identificazione” l’11 luglio. Precederà il debutto del dramma popolare, il 14 luglio, “Semiallas - Il Salvador di Marianella e Oscar Romero”. La Festa del Teatro di San Miniato è sostenuta in modo determinante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.

Fonte: ufficio stampa

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