Moschea in città, Ceccardi (Lega Nord): "Ci opporremo strenuamente"

Susanna Ceccardi

Presto una moschea anche a Pisa, proprio dietro a uno dei simboli maggiormente rappresentativi della cristianità e dell'arte sacra del mondo: Piazza dei miracoli.

In Siria e in altri paesi islamici i cristiani continuano ad essere massacrati, stuprati, torturati, e noi, nel totale colpevole silenzio delle più alte cariche della Chiesa Cattolica, spalanchiamo le frontiere, mettiamo a disposizione le risorse del nostro stato sociale per l'accoglienza, cambiamo regolamenti urbanistici per  costruire moschee. 

Abbiamo combattuto strenuamente in Afghanistan per scovare Bin Laden e sconfiggere i talebani, e poi, siccome pecunia non olet, vendiamo volentieri le nostre cave di marmo alla sua famiglia.

Ci battiamo da secoli per l'emancipazione della donna, ma abbiamo timore a dire che l'islam è una religione oppressiva per il genere femminile.

Paghiamo laute ricompense per riavere indietro le due ragazzine varesotte partite come volontarie per la Siria, ma facciamo di tutto per permettere la costruzione di centri di cultura islamica, così da convertire magari qualche altro italiano infedele da spedire in Siria per essere rapito.

Qual è il discrimine tra Islam moderato ed estremista? Come possiamo noi garantire che nelle nostre moschee, anche in quella che sorgerà a Pisa, non si inneggi all'odio e alla violenza, non si predichi la jhiad, o l'uccisione di tutti gli ebrei come ha affermato l'imam di san Donà di Piave soltanto un mese fa?

Noi ci opporremo strenuamente alla costruzione di questa moschea, semplicemente perché non vogliamo rendere vane le battaglie per l'indipendenza e l'affermazione dell'Occidente di Poiters, di Lepanto, di Vienna contro l'avanzata dell'islam.

I nostri antenati, anche pisani e toscani, in prima linea hanno combattuto per la difesa della nostra cultura, che ha permesso oggi a noi donne di girare a volto scoperto, di essere uguali agli uomini,e ad ogni persona di rivendicare diritti individuali. Ricordiamoci che nella nostra bandiera la croce bianca rappresenta il popolo pisano che si è adoperato più volte a difesa della religione cristiana nelle varie crociate contro i saraceni.

Infatti, nel 1017 Papa Benedetto VIII ha donato alla città di Pisa una croce d’argento e lo stendardo crociato, dato che la repubblica marinara si era mossa verso la Sardegna per liberarla dai Saraceni.

Non dimentichiamo la nostra storia, non dimentichiamo le nostre antiche battaglie per la libertà e la dignità della nostra gente, uomini e donne.

 

Susanna Ceccardi, Lega Nord

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