L'integrazione a tavola, il menù delle scuole si arricchisce di piatti indiani e palestinesi

Prodotti biologici, locali, toscani dop e Igp. Sulle tavole delle mense di Tavarnelle, Barberino e San Casciano i bambini della scuola dell’infanzia e primaria trovano cibi sani, appetitosi, vari, legati alle terre di origine, vicine e lontane. Un menù che parte dalla Toscana per raggiungere paesi e tradizioni orientali, come la Palestina e l’India; ricette e ingredienti tipici che offrono agli studenti di istituire un buon rapporto con il cibo e intraprendere un percorso interculturale condiviso.

E’ così che accanto alla schiacciata all’olio, alla ricotta vaccina, allo zafferano di San Gimignano, ai legumi nostrani, al pecorino e al prosciutto toscani, i bambini possono arricchire la loro conoscenza gastronomica imparando ad assaporare, tra gli altri, il Sinyet kufta, piatto unico palestinese, o il riso al curry e il pollo tikka masala, ricette tipiche indiane. “Si cucina sempre pensando a qualcuno: è con questa intenzione che abbiamo scelto il menù delle mense scolastiche - dichiarano Marina Baretta, assessore con delega all’Istruzione dell’Unione comunale del Chianti fiorentino e Chiara Molducci, assessore all’Istruzione del Comune di San Casciano – l’educazione alla cultura del mangiare bene, non avviene solo a tavola, ma inizia dalla scelta degli ingredienti, dalla cura con cui vengono preparati i cibi, nella qualità e nella varietà della presentazione dei piatti”. Il progetto di educazione alimentare, elaborato dai Comuni in collaborazione con la dietista Alessandra Siglich, si pone l’obiettivo di creare un’opportunità informativa e formativa sui temi della salute e del benessere.

Una qualità che tiene conto anche delle esigenze economiche del territorio con particolare attenzione alle famiglie più bisognose. Anche per quanto riguarda i costi del servizio di refezione scolastica, da quest’anno gestito per tutti e tre i Comuni da Eudania, i Comuni hanno puntato a mantenere alta la qualità del servizio senza aumentare le tariffe. A San Casciano il costo del pasto va da 1,70 euro a 4 euro in base all’Isee. Per quanto riguarda il costo della mensa nei territori dell’Unione comunale del Chianti fiorentino i cittadini di Barberino e Tavarnelle pagano il costo stabilito che oscilla tra 0,42 e 4,18 euro a pasto e di una cifra che varia dalle 0,80 alle 8 euro mensili (per 8 mensilità per la scuola primaria e 9 mensilità per la scuola dell'infanzia), per poter usufruire del servizio di colazione.

“Siamo riusciti anche quest’anno – dichiara il presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino David Baroncelli - ad evitare il rischio di gravare sulle tasche dei cittadini grazie all’Unione che vede unificati molti dei nostri servizi, un’operazione che si è rivelata virtuosa e continua ad ambire, anche in forma più avanzata, l’obiettivo di offrire alle nostre comunità un percorso di crescita che non lasci indietro nessuno e aiuti le famiglie e le fasce più deboli della popolazione”. Da qualche anno l’Unione comunale ha introdotto l’eliminazione della fascia di reddito esente dal pagamento, ovvero quella con indicatore Isee uguale o inferiore a 6mila euro. Questo significa che anche coloro che si inseriscono nello scaglione più basso sono tenuti a sostenere una cifra, seppur simbolica.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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