Nazionalizzazione di Mps, i sottosegretari Lotti e Del Rio: "Il dossier è sul tavolo di Padoan"

I sottosegretari Lotti (sinistra) e Delrio

La fondazione nomina un advisor per decidere se prendere parte al nuovo aumento di capitale


Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, ha parlato dell’ipotesi nazionalizzazione (ventilata lunedì 3 novembre dal presidente della Regione Toscana Rossi) in questi termini: “Il dossier Mps è sul tavolo del ministro Padoan: sta valutando lui le opzioni".

Sullo stesso argomento prende tempo anche l'altro sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, che ha preso parte a una riunione a Siena sul futuro di Banca Mps: “Abbiamo fatto un quadro della situazione, a breve verranno prese delle decisioni che io spero siano positive e confermate rispetto a quello che si è letto sui giornali, poi vedremo che succederà". A proposito dell'ipotesi di ingresso dello Stato nel capitale della Banca, Lotti ha spiegato che "ce ne sono tante altre, sono convinto che verranno prese in considerazione, da qui a breve le vedremo". Lotti ha parlato a margine dell'inaugurazione di un nuovo supermercato Esselunga a Firenze. "Quando il partito si occupava troppo della banca - ha concluso - era sbagliato e l'abbiamo detto. Non occuparsi per niente del terzo istituto di credito del paese è allo stesso modo sbagliato".

Intanto la Fondazione Mps chiede aiuto per decidere se partecipare al nuovo aumento di capitale. Il presidente Marcello Clarich ha annunciato: "Abbiamo nominato un advisor che ci accompagnerà e ci aiuterà nella decisione da prendere". Il nuovo advisor è il Credito Fondiario.  L'advisor Credito Fondiario avrà "l'incarico di consulente finanziario nell'analisi del Capital Plan che la banca Mps dovrà predisporre e nel supporto alle decisioni che verranno assunte dalla Fondazione Mps al riguardo".

La Fondazione Mps spiega che il nuovo advisor "controllata da Tages Holding, è una banca specializzata in consulenza strategica a istituzioni finanziarie e investitori istituzionali e attiva nel settore delle ristrutturazioni". Ad assistere la Fondazione "un team" che "ha maturato una lunga esperienza in grandi istituzioni finanziare e multinazionali e include Andrea Munari, Panfilo Tarantelli, Umberto Quadrino e Sergio Ascolani".

Lo stesso Clarich però si è chiuso in un "in questo momento non so rispondere", quando i cronisti gli hanno chiesto se la Fondazione intenda aderire all'aumento di capitale della banca. Clarich ha aggiunto di attendere dal Cda di Rocca Salimbeni in programma domani "qualche informazione tecnicamente più precisa sull'ammontare dell'aumento di capitale e in generale sulle prospettive di sviluppo del piano da presentare alla Bce".

Aderire o no "saranno scelte difficili entrambe" ha aggiunto Clarich che ha spiegato: "se aderiamo il problema è che andiamo a concentrare un po' di patrimonio in più nella banca e questo significa meno diversificazione, se invece non aderiamo emergerà una perdita sulla partecipazione perché non riusciremo senz'altro a vendere al prezzo di carico le azioni Mps e si diluisce la partecipazione fino a diventare irrilevante". "Ci sono soluzioni intermedie ma proprio per questo ci siamo avvalsi anche di un advisor finanziario" ha concluso Clarich.

Il titolo intanto è stato protagonista di una grande giornata in borsa, guadagnando il +5,3% a0,65 euro per azione, in chiara controtendenza rispetto al listino generale che ha accusato un perdita superiore ai due punti percentuali.  Molto intensi gli scambi: sono passate di mano 239 milioni di azioni (pari al 4,6% del capitale), contro una media quotidiana dell'ultimo mese di Borsa di 129 milioni di 'pezzi'.

"Il fatto che il nostro Paese riscuota interesse all'estero è sicuramente una bella notizia, dopodiché sul fatto contingente non posso esprimermi". Lo ha detto Gabriele Piccini, country chairman Italia di Unicredit, sull'interessamento di Nit Holdings, fondo di Hong Kong, per Banca Mps.

"L'Italia finora ce l'ha fatta da sola, non ha avuto questo tipo di necessità - ha aggiunto, a margine di una iniziativa a Firenze - dopodiché non possiamo ignorare quando arrivano capitali, non si può chiudere la porta in faccia".

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