Frodi agroalimentari, attenzione alle truffe online

Controlli in un supermercato contro le frodi nel commercio

Wine e Cheese kit con polveri liofilizzate per la produzione domestica di Chianti o mozzarella di bufala; olio imbottigliato in Gran Bretagna venduto come Toscano IGP sul sito del celebre grande magazzino londinese Harrod's; alimenti della tradizione locale prodotti in Nuova Zelanda, Stati Uniti o Canada e venduti con l'etichetta del “made in Italy”. Questi sono solo alcuni dei casi illustrati durante la conferenza “E-commerce e frodi alimentari”, promossa dal Movimento Difesa del Cittadino (MdC), che si è tenuta a Roma lo scorso 18 Novembre nella Sala Nassirya del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari.

I rischi – Attratti dal prezzo basso e dalle possibilità di risparmio, i cittadini possono avere accesso a prodotti contraffatti dannosi per la salute, poiché non rispettano le normative nazionali in merito alla tracciabilità, alla qualità delle materie prime e alla presenza di sostanze bandite dall'Unione Europea. Per non parlare dell'Italian Sounding, il fenomeno di contraffazione imitativa che colpisce i prodotti protetti da indicazioni geografiche o denominazioni di origine controllata. In merito a questo, Antonio Longo, Presidente Nazionale di MdC, ha ricordato che quest'anno, a causa della produzione olearia fortemente compromessa in alcune regioni d'Italia, aumenta il rischio della messa in vendita di bottiglie d'olio contraffatte.

I dati – E' in crescita anche il numero dei consumatori che scelgono di comprare cibo attraverso siti di e-commerce. Secondo l'indagine condotta da Anna Zollo diFrodialimentari.it e Silvia Biasotto di MdC, l’11% degli intervistati acquista prodotti agroalimentari online, non senza incorrere in spiacevoli inconvenienti: il 45% non ha mai ricevuto il prodotto, al 23% ne è stato recapitato uno non richiesto, al 12% ne è arrivato uno già oltre la data di scadenza e il 10% ha ricevuto una quantità inferiore a quella ordinata.

Il Decalogo – Il cittadino può difendersi osservando alcune regole di base: bisogna leggere l'etichetta anche sul web, facendo attenzione che la descrizione del prodotto contenga informazioni verificabili, come i marchi di qualità europei DOP IGP e STG, e non semplici slogan; le fotografie devono essere chiare, in alta qualità e devono rappresentare il prodotto al meglio; il sito di e-commerce deve fornire la sua carta di identità, come i contatti, una sede centrale, il numero di registrazione presso la Camera del Commercio. Per quanto riguarda il costo del prodotto, è consigliato diffidare dai prezzi troppo bassi ed è necessario fare attenzione al prezzo finale, che deve essere comprensivo di costi di spedizione, IVA ed eventuali assicurazioni: tutte queste informazioni devono essere comunicate in modo efficace dal sito web, in modo da permettere al cittadino di valutare se l'acquisto è conveniente o no.

I pagamenti devono essere effettuati su server protetti o tramite Paypal, senza l'obbligo di fornire informazioni riguardanti i conti correnti bancari o le carte di credito. Anche i dati personali richiesti al consumatore devono essere essenziali: nome e cognome, indirizzo di spedizione e, eventualmente, un contatto telefonico. L'acquirente può far valere i suoi diritti con un reclamo, se il prodotto non rispetta la descrizione (difetto di conformità) o se non soddisfa le richieste (diritto di recesso): anche in questo caso, la sede di Siena di MdC può aiutare i consumatori con i risarcimenti. Per informazioni potete recarvi nella sede dell'associazione in Località Costalpino, SS 73 Ponente n°105; potete telefonare al numero 0577 39 22 41, inviare una mail a siena@mdc.it oppure richiedere l'amicizia su Facebook a “MdC Siena”. Il Decalogo sull'e-commerce e le frodi agroalimentari online è sul sito www.difesadelcittadino.it.

Fonte: Mdc

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