Dopo 12 giorni dalla richiesta ufficiale di refrendum sulla Moschea e di nomina del comitato dei garanti il Comune ci risponde in modo inaccettabile. In una mail l'amministrazione prende tempo informandoci che un consigliere di opposizione ha proposto una richiesta di modifca "finalizzatata a rivedere le norme attualmente vigenti in materia di consultazione". Credo che sia comprensibile anche a chi non ha master in materie giuridiche che le norme applicabili alla nostra richiesta di referendum sono quelle vigenti alla data in cui abbiamo fatto richiesta ufficiale tramite posta certifica, ovvero il 5/12/14.
La realtá é che il comune é del tutto inadempiente sul fronte del comitato dei garanti tanto che già 4 anni fa un consigliere di opposizione ne chiedeva la nomina. Tale comitato è deputato al giudizio di ammissibilitá sul quesito referendario quindi in assenza di questo organo qualsiasi richiesta di referendum non potrà andare avanti sospendendo di fatto la democrazia partecipativa.
Il Sindaco Filippeschi si riempie la bocca con parole come "partecipazione" e "democrazia" ma nei fatti impedisce ai cittadini una vera e sana partecipazione popolare attraverso lo strumento del referendum. Per il Sindaco l'unica partecipazione utile è quella di Rom e immigrati mentre la voce dei pisani è un fastidio da evitare.
L'unica forma di governo che conosce la sinistra pisana é la burocrazia, ma se l'amministrazione pensa che il comitato #nomoschea si fermi per cosi poco si sbaglia di grosso. Non ci fermeremo fino a che i cittadini pisani non avranno avuto modo di esprimersi sulla questione moschea, non accettiamo che il Sindaco Filippeschi sospenda la democrazia nella nostra cittá.
Continueremo a chiedere la nomina del comitato dei garanti, incontreremo il Prefetto, proporremo un'interrogazione regionale e se ancora l'amministrazione continuerá ad ostacolare il referendum, scenderemo in piazza.
Luca Cuccu
Presidente Comitato #Nomoschea
