Il Cardinale Betori: "Renzi è il vento di novità di cui avevamo bisogno"

Il cardinale Giuseppe Betori (foto gonews.it)

Con Matteo Renzi ha un buon rapporto fin dai temi il cui l'attuale premier era sindaco: "Rappresenta un vento di novità di cui l'Italia aveva bisogno". Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nel corso dei tradizionali auguri ai giornalisti. L'arcivescovo non vuole entrare nello specifico della politica e dell'economia ma sempre a proposito di Renzi aggiunge: "spero che nel contesto europeo e in quello italiano gli sia data la possibilità di fare, la possibilità di poter esprimere la carica di innovazione che è nella sua indole, con quel piglio fiorentino che noi capiamo bene e forse qualcuno, in Italia ed in Europa,capisce di meno".

"Renzi ha un'irruenza e una forza che qualcuno può anche male interpretare. - ha aggiunto Betori -. Nell'esprimersi può non essere compreso. Facendo un paragone può essere come Benigni che, a proposito del Beato Giovanni Paolo II lo chiamò 'woitilaccio', con un'espressione bonaria, tipica fiorentina, che qualcuno mal interpretò". A proposito della crisi economica, "che ancora colpisce anche la città e l'intero territorio", Betori è convinto che i problemi economici rischino di mettere in crisi persino "l'identità delle famiglie e la loro coesione sociale". Ma anche grazie alle realtà che in questo periodo sta incontrando durante la visita pastorale, "accanto ai segni di crisi e sofferenza, mi piace segnalare quelli di speranza". "Un po' come avviene ora al nostro Battistero". Dietro alle impalcature, c'è chi lavora sapendo che per rendere il Battistero sempre più bello. Diventa speranza". "Il perdurare della crisi è evidentissima - ha concluso l'arcivescovo - ma il fatto che alcuni abbiano resistito e ancora resistano, ci fa dire che è possibile.

Unioni civili: insieme a diritti assumere doveri

Nessuna preclusione nell'allargare i diritti a tutti "anzi, è una buona cosa soprattutto se accanto ai diritti si assumono anche i doveri". Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, a proposito delle unioni civili. "Nel matrimonio - ha spiegato - si assumono precisi doveri che in altre forme di convivenza non si assumono". Per Betori la cosa importante "è che questi diritti non si prestino a confondere realtà che per loro natura sono diverse. E' nocivo per la società e poi - ha concluso l'arcivescovo - rispettiamo la Costituzione dove tutto e ben definito. Rispettiamola sempre".

Presepi: tra compiti scuola far conoscere

La scuola, tra i suoi compiti, ha quello di far conoscere. Se nasconde i fatti rinuncia a uno dei suoi compiti. E' il giudizio del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, sulle polemiche che in questo periodo si scatenano, ogni anno, sui presepi nelle scuole. Dopo aver ricordato che uno dei commenti più belli sulla presenza dei presepi l'ha fatto l'Iman di Firenze, e presidente dell'Ucoii, Izzedin Elzir, "al quale il presepe non ha mai dato noia nè fa male a nessuno", Betori sottolineato come "non è una professione di Fede" ma la rappresentazione di un fatto, di una realtà culturale "che, in quanto tale non può offendere nessuno".

Durante il tradizionale incontro con i giornalisti per gli auguri di Natale, il cardinale è tornato anche sulla trasmissione di Benigni dedicata ai 10 comandamenti: "Non ho visto la seconda puntata - ha detto - Ma dopo la prima ho detto di non aver trovato niente da dire da un punto di vista esegetico: deve aver fatto un lavoro immenso". Certo non è possibile pensare di poter trasferire il 'metodo' Benigni ai sacerdoti: "Lui fa il suo lavoro, con le sue modalità che sono diverse dalle nostre. Certo può essere uno stimolo".

Infine, a proposito della visita del Papa a Firenze nel novembre 2015, l'arcivescovo Betori ha ricordato "al momento non c'è nessuna indicazione su ciò che farà. Tutti vorrebbero il Papa a casa loro ma noi non dobbiamo dimenticare che quella di Papa Francesco non è una visita pastorale alla città di Firenze. Lui viene per il Convegno ecclesiale nazionale: il rapporto con Firenze sarà qualcosa in più che ci verrà donato".

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