Asilo Staccia Buratta più caro, i genitori: "I mancati introiti della spazzatura ricadono su noi?"

foto d'archivio

Un gruppo di genitori di bambini che frequentano l'asilo Staccia Buratta ha diffuso questa nota.

I bambini nella valdera non trovano pace. Dopo essere rimasti in molti senza pediatra ora alcuni di loro rischiano di rimanere senza asilo, non perché l'asilo nido STACCIA BURATTA di Peccioli chiuda ma solo perché l'amministrazione del sindaco Macelloni ha deciso che i mancati introiti derivanti dalla spazzatura devono essere caricati sulle spalle dei genitori dei bambini che frequentano l'asilo nido comunale. Infatti il giorno 1 Ottobre 2014 i genitori si sono visti recapitare una lettera (prot nº7831 del Comune di Peccioli) dove si paventava un SOSTANSIOSO AUMENTO della retta a partire da Gennaio 2015.
A tale lettera, dopo le proteste di molti genitori, è seguito un incontro in data 20 Ottobre 2014, dove il sindaco Macelloni in persona ha illustrato ai genitori i problemi di bilancio in cui verte il Comune a causa dei bassi profitti derivati dall'apporto di rifiuti nella discarica comunale e dove ė stata ribadita l'intenzione di aumentare le rette per recuperare una parte dell'importo necessario a risanare il bilancio comunale a scapito, naturalmente, delle famiglie coinvolte, in un periodo in cui la grave congiuntura economica mette già a dura prova i bilanci familiari.
Dopo l'incontro del 20 Ottobre, i genitori non hanno avuto nessun altro tipo di comunicazione da parte dell'amministrazione. Oggi, 19 Dicembre ė arrivato il regalo di Natale: con una lettera consegnata a mano (prot nº 9846 del Comune di Peccioli) l'amministrazione comunale comunica un aumento in proporzione alla fascia ISEE di appartenenza con punte massime di 110€ (ciò significa un aumento del 55%) ed inoltre l'aumento dei pasti di 0,50€ cad. Una simile decisione, ad anno scolastico in corso, potrebbe costringere alcune famiglie a togliere dal nido i propri figli ormai da tempo inseriti in un percorso di ambientazione e socializzazione già avviato e ciò in grave ed illegittimo pregiudizio del loro diritto alla continuità educativa.

Fonte: Un gruppo di genitori

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