Primarie PD, il 'caso Fibbiana' finisce sul tavolo della commissione nazionale di garanzia presieduta da Enrico Morando

Enrico Morando

Da Fibbiana a Roma. Il caso di Montelupo Fiorentino finisce sul tavolo della Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Democratico.

La questione si è dilungata forse un po’ troppo. Senza forse. Sono passati 17 giorni dalle Primarie del 9 marzo e ancora non c’è chiarezza. Sembrava che tutto potesse concludersi col prima passaggio alla commissione della federazione Empolese Valdelsa e con la conferma della vittoria risicata di Simone Terreni. Ma il regolamento lasciava aperto lo spiraglio dell’appello alla commissione omologa regionale che ‘puntualmente’ è arrivato.

Poi, quando la situazione sembrava aver trovato una soluzione politica, si è dovuta registrare la clamorosa rinuncia di Simone Terreni accompagnata da una ridda di riunioni. Quindi nell’arco della giornata di ieri, lunedì 25 marzo, altri colpi di scena: i ricorristi ritirano il ricorso alla commissione di garanzia regionale e allo stesso tempo pero, ancora più clamorosamente, sembra decidere di rientrare in corsa.

Iniziano a circolare voci che potrebbe essere interessato della vicenda monte lupina anche il Pd nazionale. In tarda serata arrivano le conferme: un ricorso, non è chiaro di quale entità, è sul tavolo della commissione presieduta dal 28 gennaio scorso dall’avvocato Enrico Morando. Dunque la cosa sarà valutata da quel gruppo di lavoro, l’organo è ultimo e inappellabile. Dopo quella decisione non ci saranno più cambiamenti e basta ‘giochini’ e ‘ripicchine’. A quel punto all’orizzonte ci saranno solo le amministrative e un solo candidato.

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