Strage di Parigi: la condanna unanime del Consiglio regionale

foto d'archivio

“Esprimo la mia netta contrarietà all’inversione dell’ordine del giorno dei lavori di aula deciso ieri sera, che aveva stabilito di iniziare i lavori odierni con il dibattito sulle terribili vicende verificatesi in Francia. Dibattito spostato all’ultimo punto dell’ordine del giorno”. È quanto ha dichiarato il consigliere Severino Saccardi (Pd) nel corso del dibattito sui fatti terroristici avvenuti in Francia. Il consigliere ha annunciato la sottoscrizione di una lettera, inviata al presidente Alberto Monaci, nella quale si chiede di “conferire alla testata Charlie Hebdo, ai suoi giornalisti caduti sul campo e a quelli che coraggiosamente continuano il loro lavoro, un particolare riconoscimento o premio da parte del Consiglio regionale” e che i “rappresentanti della pubblicazione parigina vengano invitati a Firenze per tributare loro affetto e senso della condivisione di una battaglia che si conferma fondamentale”.

La condanna unanime, “senza se e senza ma” dell’Aula di palazzo Panciatichi è arrivata tramite gli interventi di numerosi consiglieri che sul drammatico attentato hanno espresso parole chiare e decise. Stefania Fuscagni (Forza Italia) ha parlato del valore della libertà di espressione come “conquista, elemento imprescindibile e caratterizzante la nostra società”. “In contemporanea alla redazione di Charlie Hebdo si è attaccato un negozio e quindi la quotidianità”. “Non è una questione religiosa, ma civica che connota il terrorismo”. “Fare paura in casa è la strategia” ha continuato osservando che “senza reciprocità, di religione e di scambio tra i popoli, la convivenza non è possibile”.

L’importanza del dialogo è stata al centro dell’intervento di Antonio Gambetta Vianna (capogruppo Più Toscana) che ha ricordato la proposta di legge “presentata nel 2013 ma divenuta quanto mai attuale oggi”, per “l’istituzione del garante per la promozione del rispetto delle libertà religiose”. “La libertà di stampa è sacrosanta” ha osservato il consigliere aggiungendo che “è vero che non tutti i musulmani sono terroristi ma in questa specifica fase tutti i terroristi sono musulmani”.

“Certe volte un decoroso e composto silenzio vale più delle parole” ha esordito Marta Gazzarri (Toscana civica riformista). “Da questa vicenda, e per la prima volta, è scaturita una Europa politica unita per la difesa di valori fondamentali, come la laicità, e della democrazia”. “È arrivato il momento – ha osservato – di ragionare politicamente e analizzare le situazioni geopolitiche che noi abbiamo costruito”.

Non ha nascosto la sua “non simpatia” alla linea editoriale del settimanale Charlie Hebdo Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) che ha riconosciuto “nell’amore che provo per la mia civiltà, la possibilità di convivenza tra chi la pensa diversamente”. Ha quindi stigmatizzato “l’ipocrisia di manifestare ed escludere insieme” riferendosi al mancato invito a Marine Le Pen. “La tragedia di Parigi – ha detto – è il fallimento di tante cose che ci siamo raccontati. Il principio della cittadinanza facile e di quella marmellata interculturale che poi crea estremizzazioni. “È il fallimento della politica estera europea e della mal concepita cultura del confronto”, ha concluso.

Di una “Europa minacciata” ha parlato Gabriele Chiurli (Gruppo Misto) che però ha esortato a “non cedere alla paura. Dobbiamo combattere l’antisemitismo”. Per il consigliere “molte cose in questa vicenda non sono chiare. Il vero scopo dell’attentato non lo conosco ma non vorrei fosse voluto a creare uno scontro fra civiltà e religioni con obiettivi ancor più oscuri di quelli che sembrano”.

Di terroristi che “non sono cani sciolti” ha parlato Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc). “È un attacco alla libertà di tutti e al dialogo interreligioso”. Secondo il consigliere occorre una “riflessione ampia unita alla consapevolezza che non si può condannare mondo islamico e musulmano in maniera generale. Serve un dialogo politico che salvaguardi la liberta di espressione e religiosa”.

Strage di Parigi. Sgherri (PRC in Regione): Condanna senza se e senza ma. I fondamentalismi di ogni risma sono contro tutte le libertà e tutte le civiltà”

Strage di Parigi. Oggi dibattito in aula. Un atto barbaro e vigliacco. Un attacco non solo alla libertà di stampa e di espressione, ma alla libertà in generale, che chiede una condanna ferma unanime e incondizionata. Fare questo richiede coerenza e linearità, se non si vuole che siano parole al vento: si devono isolare quei terreni dove cresce il fondamentalismo, colpendo senza esitazioni i finanziamenti e finanziatori dell’ISIS e di conseguenza le centrali di reclutamento. Vanno interrotti i pesanti appoggi a questa realtà di integralismo folle che le danno Stati come Arabia Saudita e Qatar.

E non si può continuare con la tragica farsa di continuare a tenere il PKK curdo, che combatte a Kobane contro l’ISIS, nella lista delle organizzazioni terroristiche. Bisogna coltivare la cultura del confronto e del diritto, e per essere credibili fino in fondo bisogna avere tutte le carte in regola e quindi non possiamo continuare a chiudere gli occhi su questioni come quella palestinese o sulla permanenza di Guantanamo (luogo dove permane l’applicazione della teorizzata sospensione del diritto e dei diritti). Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale. Ma questo non basta, è necessaria una consapevolezza di fondo: che non si “abbocchi” al tentativo di scatenare lo scontro fra civiltà, per questo è il vero obbiettivo di tutti i fondamentalismi, che così otterrebbero di appropriarsi di un miliardo e mezzo di musulmani se l’occidente facesse sua l’equazione musulmani uguale terroristi (rischio che si è corso anche in aula, quando non si è speso nemmeno una parola sulle migliaia di morti che il fondamentalismo ha fatto e sta facendo in Nigeria). I fondamentalismi infatti compiono una lotta per il “potere” che si alimenta nell’attacco alla civiltà in generale, a qualunque civiltà. Per questo la condanna e le azioni conseguenti debbono essere unanimi, se si ha a cuore ogni libertà e si vuol combattere l’odio comunque si manifesti.

Fonte: Consiglio Regionale Toscana - Ufficio Stampa

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