Distrutte le palafitte della missione di Don Paolo Sbolci in Brasile. Raccolta fondi di Agata Smeralda

Le palafitte della missione di Don Paolo Sbolci in Brasile

Abitare in baracche rette da quattro pali ficcati nella laguna, su assi malferme, sopra una poltiglia fatta di fango, scarichi, zanzare, granchi, topi, acque putride e, d’improvviso, perdere anche quel tetto precario. E’ capitato a Baixa do Petroleo, nella zona di Massaranduba a Salvador Bahia, la parrocchia dove da anni operano due sacerdoti fiorentini, don Luca Niccheri e don Paolo Sbolci (di Montelupo Fiorentino), in cui è scoppiato un grosso incendio che ha incenerito numerose palafitte.

E’ stato Don Luca a dare la brutta notizia al Progetto Agata Smeralda, che da tempo sostiene la scuola promossa dai missionari fiorentini, “Beija Flor”, con l’adozione a distanza dei bambini che la frequentano. E alcuni di questi abitavano proprio su queste palafitte, ora distrutte.

“Due sono le cose che rendono l’accaduto –scrive don Luca - ancora più terribile. La prima: l’ipotesi più accreditata sull’origine dell’incendio è quella di un regolamento di conti nel mondo della droga, fatta senza pensare alle conseguenze. La seconda: mentre le famiglie si disperavano e cercavano di salvare qualcosa della casa (televisione, fornello, bombola del gas), altri passavano a rubare quanto era stato faticosamente e a rischio salvato dal fuoco”.

Così ora è il momento degli aiuti di emergenza. In loco la parrocchia si è già mobilitata, la Pastoral da criança sta fornendo latte, cibo e pannolini, la Diocesi ha aperto un conto corrente, il Comune ha cercato sistemazioni di fortuna. “Anche Agata Smeralda vuol fare la propria parte – dice il presidente di Agata Smeralda, Mauro Barsi - e abbiamo subito sentito il dovere di dare una mano a don Luca e a don Paolo, affinché possano aiutare questa gente poverissima, che in una notte si è vista privata anche del luogo nel quale viveva. Intanto, dai proventi derivanti dal 5x1000, abbiamo già inviato la somma di 10mila euro. E rivolgiamo a tutti i nostri amici un appello affinché diano un contributo, non solo per superare l’emergenza creata dall’incendio, ma per dare anche una speranza di una sistemazione più dignitosa. Perché vivere ancora su palafitte, in mezzo alle malattie e alla sporcizia, è un fatto che umilia la dignità della persona”.

Per inviare un aiuto agli “Alagados” rimasti senza casa si può usare il conto corrente postale 502500, intestato a Progetto Agata Smeralda Onlus – Via San Gallo n.105 e 115 – 50129 Firenze, o l’IBAN: IT75F 08673 0280303 33333 33333 – ChiantiBanca Credito Cooperativo, oppure IT45F 01030 02870 000000001152 – Monte dei Paschi di Siena – Agenzia 48 specificando nella causale “Incendio Massaranduba”.

Per ulteriori informazioni telefonare allo 055 585040, oppure info@agatasmeralda.org.

Fonte: Agata Smeralda

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