Giovedì 12 marzo si celebra la decima giornata mondiale del rene

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Giovedì 12 marzo 2015 si celebra la decima giornata mondiale del rene promossa dalla Federazione Internazionale delle fondazioni del rene, la Società Internazionale di Nefrologia, la Fondazione Italiana del rene e la Società Italiana di nefrologia allo scopo di incrementare la consapevolezza del ruolo svolto dai reni nel mantenimento del nostro benessere. Per questo motivo si porrà l’attenzione sul danno renale acuto e cronico e la conseguente necessità di diagnosi e cura precoce.

Per prevenire le malattie renali nelle sue varie espressioni che riguardano circa l'8% della popolazione nella sua totalità vanno prese in considerazione le seguenti condizioni di rischio: 

- Invecchiamento

- Ipertensione arteriosa

- Diabete

- Obesità

- Calcolosi renale

- Infezioni renali ricorrenti

- Abuso di farmaci

- Presenza di malattie renali nei familiari

Prevenire significa curare malattie come arteriosclerosi, diabete, ipertensione arteriosa che possono indurre un danno renale. E’ importante mantenere un corretto stile di vita (alimentarsi limitando grassi animali, zucchero e sale; bere abbondantemente, controllare il peso corporeo; fare attività motoria, misurare regolarmente la pressione arteriosa).

Identificare una malattia renale in fase precoce è sempre utile per prevenirne le complicanze. Quando la diagnosi è precoce, le cure possono risultare molto efficaci e l’evoluzione della malattia può essere sensibilmente rallentata. Un semplice esame delle urine, la misurazione della pressione arteriosa e il dosaggio della creatinina nel sangue sono il primo passo per diagnosticare una malattia renale.

Negli ultimi venti anni il numero dei pazienti in dialisi è più che raddoppiato - sottolinea il professor Marcello Amato direttore dell’Unità operativa Nefrologia e Dialisi dal 1989. Tuttavia, nell’ultimo lustro, grazie alle terapie intraprese ed agli stretti controlli ambulatoriali si è osservato un appiattimento della curva di crescita. L’insufficienza renale cronica è una patologia di grande impatto sociale per i costi elevati che comporta assieme ad un consistente quota di invalidità. Il gruppo nefrologico del S.Stefano di Prato da oltre 10 anni ha organizzato congressi scientifici con i massimi esperti del settore a livello nazionale prendendo in considerazione i capitoli maggiori della patologia renale. Nel corso degli ultimi incontri che si sono tenuti lo scorso ottobre ed in febbraio sono stati evidenziati i progressi che hanno consentito di ottenere significativi miglioramenti nella generalità delle prestazioni che la nostra struttura è in grado di offrire al paziente nefropatico. Il risultato è stato raggiunto anche grazie alla condivisione culturale e strategica  intrapresa da anni con i medici di medicina generale, sia per il riconoscimento precoce delle forme di danno renale a potenziale evolutivo sfavorevole, che per la messa in atto di misure di prevenzione di una patologia che i dati epidemiologici più recenti , riferiscono nelle forme di maggiore gravità è al 2-3% della popolazione in generale , con una spiccata prevalenza dei soggetti  ultra sessantacinquenni.

LA SITUAZIONE PRATESE

Nell’Unità operativa Nefrologia del S.Stefano,diretta dal professor Marcello Amato, sono 170 i pazienti sottoposti a trattamento dialitico e sono seguiti 40 pazienti trapiantati di rene..

Trattamento emodialisi

Nel 2014 sono stati effettuati oltre 25.000 trattamenti di emodialisi in regime ambulatoriale e circa 1000 per i pazienti ricoverati. L’Unità operativa Nefrologia effettua anche un turno di emodialisi serale, dalle ore 19 alle ore 21, con cadenza trisettimanale ai fini di ampliare l’offerta terapeutica per specifiche esigenze occupazionali dei pazienti e per aumentare il numero dei trattamenti. All’interno dell’Unità Operativa Nefrologia, sono operative 40 postazioni tecniche di dialisi.

Dialisi peritoneale

L’atività di dialisi peritoneale costituisce una realtà consolidata da oltre venti anni di attività. Personale specificatamente preparato è in grado di istruire e controllare il paziente sia attraverso la dialisi peritoneale manuale che quella automatizzata. Nel 2014 sono stati effettuati circa 2000 trattamenti domiciliari.

Programmi integrati nefrologia-cardiologia

L’Unità operativa di Nefrologia del S.Stefano dispone di 8 posti letto. Si assicura la possibilità di trattamenti extracorporei continui per la terapia dell’insufficienza cardiaca di grado 3 e 4 dove la rimozione del sovraccarico di liquidi permette ai pazienti un miglioramento della qualità della vita. Per questo, la Nefrologia pratese è segnalata come uno dei punti di riferimento nazionale per programmi integrati nefrologo-cardiologo nel trattamento dello scompenso cardiaco, principale causa di ricovero acuto in ospedale.

Da più anni è stata avviata l’attività di aferesi, dedicata alla terapia dei disturbi cronici del metabolismo lipidico e delle relative complicazioni cardiovascolari.

Dipartimento Nefro-urologico

Prosegue l’attività interdisciplinare diretta alla diagnostica, terapia e profilassi della calcolosi urinaria che si avvale delle più recenti metodiche di trattamento della nefrolitiasi .

Formazione e aggiornamento

Dal 2006, il Dipartimento di nefrologia effettua periodici incontri con medici specialisti, specializzandi e medici di medicina generale su tematiche di interesse interdisciplinare pur a prevalente componente nefrologica. E’ giunto alla decima edizione il Corso avanzato in Nefrologia e tecniche di Dialisi che quest’anno si è occupato prevalentemente delle dinamiche organizzative che dovranno confrontarsi con la nuova organizzazione della Sanità Regionale.

Day-hospital

Oltre alla attività di degenza ordinaria è anche attivo il Servizio di Day-Hospital per il monitoraggio dei pazienti con nefropatia cronica e dei soggetti portatori di trapianto renale. Viene anche fornita attività di consulenza nefrologica presso le altre Unità Operative Ospedaliere

Ambulatorio

Nell’ambito della prevenzione delle malattie renali, la Nefrologia offre un Ambulatorio dedicato alla terapia e monitoraggio. L’ attività viene svolta in collaborazione con i Medici di Medicina Generale, i Diabetologi, i Cardiologi e gli Oculisti.

Fonte: ASL 4 Prato

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