Imu sugli impianti di risalita, Confcommercio: "Un ulteriore stangata per l'economia della montagna"

Imu sugli impianti di risalita: un’ulteriore stangata per l’economia della Montagna Pistoiese. È scattato l’allarme fra gli impiantisti e le strutture commerciali e turistiche dell’area dopo la sentenza della Corte di Cassazione che impone il pagamento dell’imposta agli impianti sciistici di risalita. Un ulteriore duro colpo che va ad abbattersi sul comparto turistico, settore trainante per l’economia della Montagna Pistoiese.

Per Confcommercio la sentenza rischia di mettere in ginocchio il tessuto economico e commerciale locale, indebolendo ulteriormente le capacità concorrenziali della Montagna Pistoiese, già duramente provata da stagioni invernali brevi e da previsioni meteo incerte. Si parla di cifre che vanno dai 25 mila ai 50 mila euro che avrebbero conseguenze devastanti sugli impianti di risalita (che tra l’altro già stanno vivendo la problematica della scadenza tecnica) provocando un effetto domino su tutte le altre attività montane.

Ciò porterebbe all’inevitabile aumento del prezzo dello skipass rendendo di fatto meno competitiva la Montagna Pistoiese nei confronti della domanda turistica, la quale si orienterebbe su mete più appetibili dal punto di vista economico.

Questa è una prospettiva che la Montagna non può permettersi in alcun modo – ribadisce Confcommercio – soprattutto dopo le difficoltà che negli ultimi anni hanno indebolito l’economia locale, con un peso tributario sia nazionale che locale sempre più gravoso per le aziende e le attività commerciali.

La Montagna deve vivere e per farlo ha bisogno dellesue strutture a servizio del turismo, fra le quali il sistema impiantisco gioca un ruolo fondamentale. Per questo Confcommercio sostiene la richiesta degli impiantisti fatta propria dai parlamentari pistoiesi Bini e Fanucci, chiedendo al governo di ritirare tale provvedimento.

Fonte: Confcommercio Pistoia

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