Muore Giorgio Vecchiani, era il presidente dell'Anpi. Filippeschi: "Ha dato tanto alla città"

Giorgio Vecchiani

Il sindaco Marco Filippeschi ha iniziato la seduta del Consiglio Comunale annunciando commosso la scomparsa di Giorgio Vecchiani, presidente dell’ANPI. «Ho appreso della scomparsa di Giorgio Vecchiani con grandissimo dolore. Perdo un amico e un compagno carissimo. Il 25 aprile lo abbiamo salutato con affetto nella cerimonia e poi in un piccolo gruppo siamo andati a casa sua, in San Michele dei Scalzi, a fargli visita. Lo abbiamo visto provato ma lucidissimo, felice e desideroso di uscire di casa per gestire di persona i tanti impegni dell'Anpi che aveva incardinato con la sua creatività vulcanica e la sua passione. E' stato davvero in prima linea fino all'ultimo giorno. Ha dato tantissimo alla città e per i valori dell'antifascismo e della Resistenza che ha impersonato da partigiano e che ha coltivato con straordinario impegno, in nome della Costituzione, avvicinando tanti giovani.

Per Pisa è stato protagonista e testimone della ricostruzione del dopoguerra. Amministratore locale, dirigente politico del partito comunista italiano. Conosciutissimo e amato da tutti per la sua umanità e per essere un interprete autentico e combattivo della sua militanza e, insieme, un uomo capace di dialogare, di spendere la sua generosità.  E' stato anche organizzatore di nuove politiche sociali, per i più deboli. Va ricordato il suo lavoro per aprire il carcere Don Bosco all'esterno, all'azione del volontariato. Ricorderemo Giorgio come merita. Valorizzeremo l'esempio luminoso e vivissimo che ci lascia. Lo sentiremo vicino ogni giorno. Intanto, nella commozione, la città si stringe ai suoi familiari, ai suoi compagni dell'Anpi e a tutti coloro che con lui hanno condiviso memoria e principi di pace, di giustizia sociale e di democrazia». Dopo l’annuncio, il Sindaco ha dato il via a un minuto di silenzio per ricordare il presidente dell’Anpi

 

La biografia di Giorgio Vecchiani

Terminate le scuole medie, Giorgio Vecchiani entra come avventizio archivista alla Prefettura di Pisa e, nello stesso periodo, conosce e frequenta alcuni studenti universitari e giovani antifascisti della sua città, anche attraverso i contatti stabiliti dal fratello maggiore Bruno. L’opposizione al regime si concretizza in questa fase in azioni di disturbo come la falsificazione di documenti per i ricercati, la diffusione di volantini, le scritte inneggianti alla pace dipinte sui muri, il sabotaggio degli orti di guerra intitolati ai gerarchi fascisti, con le targhe loro dedicate divelte e gettate in Arno.

A giugno del 1944, col nome di battaglia “Il Lungo”, Giorgio entra nella Resistenza con la formazione “Nevidio Casarosa”, distaccamento della 23ª Brigata Garibaldi, di base sul Monte Faeta. Sotto il comando di Ilio Cecchini prende parte a numerose azioni contro pattuglie tedesche e militari repubblichini e a scontri a fuoco per impedire rappresaglie e razzie degli occupanti. Il 2 settembre ’44 Pisa è liberata.

Vecchiani si iscrive al PCI dove inizia a svolgere un’intensa attività a livello provinciale. Assunto all’Ente comunale di assistenza di Pisa, dal ’45 al ’47 è distaccato con funzioni di segretario all’Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Nel 1951 è nominato direttore di un campo profughi per i superstiti dell’alluvione del Polesine e l’anno dopo, iniziati i processi ai partigiani, è tra i promotori del Comitato di Solidarietà Democratica di cui diviene membro nazionale sotto la presidenza del Senatore Umberto Terracini.

Nella sua città, sempre in rappresentanza del partito comunista, Vecchiani è successivamente consigliere provinciale (1963-’65), componente della giunta (1966-’74) e nel Consiglio di amministrazione degli Ospedali Riuniti di Santa Chiara e della USL12. Dal 1985 si dedica al reinserimento dei detenuti nella società e nel mondo del lavoro, prima come presidente dell’associazione di volontariato Pubblica Assistenza di Pisa, poi come fondatore e direttore della cooperativa sociale Don Bosco.

Nell’ANPI, Giorgio è eletto Presidente del comitato provinciale (’99) e, nel 2001, Consigliere Nazionale. Nel 2007 arriva la nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. La sua testimonianza sulla Resistenza è raccolta nel volume "Io sono l’ultimo" (Einaudi, 2012) e nel film documentario La Memoria degli Ultimi.

 

Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa

Tutte le notizie di Pisa

<< Indietro
torna a inizio pagina