In 20 anni oltre 16mila bambini sostenuti a distanza con Shalom

Suor Sabine Kima

Era il 1995 quando in Burkina Faso un gruppo di volontari del Movimento Shalom, accompagnati da don Andrea Cristiani, decisero di cominciare a usare lo strumento del “sostegno a distanza“ come mezzo per far studiare, curare e dar da mangiare ai bambini più poveri dei paesi in via di sviluppo.

A dare una mano fin dall’inizio c’era suor Sabine Kima, una suora di una congregazione religiosa locale che con le sue consorelle si sono dedicate a dare un futuro a tanti bambini. A venti anni di distanza possiamo dire che è stato un percorso importante che ha permesso a oltre 16500 bambini di poter crescere, andare a scuola e essere curati.

Proprio in questi giorni suor Sabine è ospite in Italia del nostro Movimento e terrà diversi incontri di informazione sia in Toscana che in Puglia: Volterra, Pisa, Prato, Pistoia, Fucecchio ma anche Massafra e Taranto ( sul sito www.movimentoshalom.org nella sezione eventi si trova il dettaglio degli appuntamenti). Oggi Shalom fa sostegno a distanza non solo in Burkina Faso, ma anche in Congo, Togo, Etiopia, Ertitrea, Uganda, India, Pakistan.

“Il sostegno a distanza è uno strumento fondamentale – dichiara Chiara Baldini responsabile del settore per il Movimento Shalom – per dare formazione e permettere ai bambini sostenuti di crescere con una prospettiva reale di lavoro nel proprio contesto culturale e familiare. Bastano appena 55 centesimi al giorno ( 200 euro l’anno). Adottare un bambino a distanza è un gran gesto di solidarietà e anche il modo più concreto per aiutare una bambina o un bambino a restare e crescere in maniera dignitosa nel proprio paese”.

In questi venti anni l’adozione a distanza è divenuto uno strumento molto diffuso e molte associazioni e ong si sono dedicate assiduamente a diffondere questo settore. Accanto ad associazioni serie, che sono la maggioranza, si sono però affiancate fasulle associazioni. Attenzione quindi quando si attiva un sostegno a distanza a chi si affidano i nostri soldi. “ Non fidatevi soprattutto – dichiara Luca Gemignani direttore di Shalom – di associazioni estemporanee o del fai da te.

Pretendete che gli enti ai quali affidate la vostra solidarietà siano riconosciuti, abbiano bilanci trasparenti e controllati. Ci sono in giro persone singole o realtà associative poco più che familiari che mettono in campo attività e raccolgono soldi, ma poi non sono in grado di garantire continuità e soprattutto essere veramente trasparenti. Chi sceglie il Movimento Shalom sa che mette i propri soldi in mani sicure perché può venire direttamente di persona a verificare i progetti sul campo”.

In agosto prossimo per esempio ci sono due delegazioni in partenza, una per il Burkina Faso e l’altra per il Togo, nelle quali ci sono anche alcuni sostenitori di bambini adottati a distanza che potranno incontrare personalmente la propria bambina o il proprio bambino e verificare l’efficacia dell’aiuto donato. Chiunque poi può leggere i nostri bilanci che sono pubblici e depositati presso la Prefettura e il Ministero, oppure visitando il sito internet www.movimentoshalom.org

Fonte: Movimento Shalom

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