Non autosufficienza, la denuncia di FdI: "Tagliati servizi essenziali"

Alessandro Martini

I Comuni tagliano, o comunque non garantiscono, servizi fondamentali per i cittadini che, come i Livelli Essenziali di Assistenza sono previsti dalla Legge, adducendo la scusante della mancanza nel bilancio delle necessarie risorse economiche, senza per questo, essere né accusati né perseguiti da nessun Ente o Istituzione di vigilanza e controllo.

A Scandicci, le ore di assistenza domiciliare rivolte a persone allettate (che  già erano insufficienti) , vengono ridotte a 3 presenze settimanali, come se negli altri giorni una persona potesse vivere senza essere lavata e cambiata.

Non viene più garantito il trasporto ai centri diurni riabilitativi e ad altre cure per i disabili gravi.

Ridotte, per non dire eliminate, le varie forme di riabilitazione per i disabili gravi che frequentano centri diurni; maggiori difficoltà per ottenere i servizi primari rivolti a diversamente abili con invalidità del100/100 e con handicap grave.

Si parla di servizi fondamentali, vitali, e non di superfluo, eppure, la realtà è constatabile a chiunque.

Tutto questo avviene senza che, dalla quasi totalità delle associazioni e sindacati presenti sul nostro territorio, si levino pubbliche proteste. Associazioni che a parole si autoincensano di tutelare disabili e non autosufficienti, ma che nei fatti rimangono in silenzio. Un silenzio tanto assordante quanto complice di chi quei tagli li ha voluti.

La scusante di questi tagli? Il bilancio “limitato” di Comune e Società della Salute.

Allo stesso modo, viene da chiedersi se una famiglia il cui bilancio familiare non le consenta il pagamento di alcune tasse, possa essere quindi non " perseguita " per danno arrecato alle pubbliche amministrazioni. Le priorità di una famiglia sono certamente dare un tetto e del cibo ai propri figli, mandarli a scuola, vestirli, curarli...qualcuno può eccepire su questo?

Da eccepire invece c’è eccome, sulle priorità che l‘amministrazione si è data. Il restyling del palazzo comunale, tanto per fare un esempio, costerà ben 600 mila euro. E’ un qualcosa di vitale importanza come lo sono invece i servizi socio-sanitari alla persona tagliati?

Occorre seriamente che vengano ripensate le spese del Comune , dando la priorità a quei servizi che sono indispensabili per i cittadini, che sono ragione di vita, che rientrano per legge fra i compiti delle amministrazioni comunali.

 

Alessandro Martini

Responsabile dip. prov. Politiche sociali – Fratelli d’Italia

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