Consiglio: respinte mozioni sul no alla teoria gender nelle scuole

"Pd, Movimento 5 Stelle e Sì-Toscana a Sinistra, bocciando le mozioni presentate dal centrodedestra contro l'ideologia gender nelle scuole, dimostrano ancora una volta la loro mentalità statalista e ideologica. E' pericoloso introdurre nelle aule scolastiche teorie pericolose per lo sviluppo degli studenti, e che bypassano il ruolo delle famiglie”. Lo affermano, in una nota congiunta, i gruppi consiliari di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia, commentando la bocciatura di due mozioni contro l'ideologia gender nelle scuole, presentate dal centrodestra e respinte da Pd, M5S e dal gruppo Toscana a Sinistra.

"L'articolo 26 della Costituzione Italiana, l'articolo 11 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e l'articolo 14 della Convenzione Unicef sui diritti dell'Infanzia - ricordano i consiglieri del centrodestra - ribadiscono in modo chiaro e netto la priorità delle scelte dei genitori nell'istruzione e nell'educazione dei figli soprattutto nell'ambito dell'educazione all'affettività e alla sessualità. Purtroppo, già in diversi istituti vengono proposti ai ragazzi, anche all'asilo o alle elementari, libri che teorizzano come non si nasca maschi o femmine, ma lo si diventi in base a fattori esclusivamente culturali: questo significa non guardare la realtà".

"La sinistra non si smentisce - accusano i consiglieri regionali di FdI, Forza Italia e Lega - e mostra la sua sudditanza a ideologie discutibili, scientificamente non dimostrabili, e pedagogicamente destabilizzanti. L'educazione all'affettività e alla sessualità spetta alle famiglie. Noi continueremo a batterci perché questo diritto non venga calpestato. In Veneto e Lombardia, dove siamo in maggioranza, le mozioni contro il gender sono state approvate con il sostegno di tutto il centrodestra".

Monni (Pd): “No alla fuffa sull’ideologia gender. Inaccettabile la strumentalizzazione della Costituzione da parte di  FdL e Lega”

“No alla fuffa ideologica. E’ inaccettabile la strumentalizzazione fatta dal consigliere Donzelli e dai rappresentanti della Lega Nord in Consiglio regionale della Costituzione e di temi come quello della collaborazione scuole-famiglie.”. Così la vice capogruppo del Pd Monia Monni è intervenuta questa mattina durante l’assemblea di palazzo Panciatichi riguardo alla mozione proposta da Giovanni Donzelli sull’“l’ideologia Gender” nelle scuole. “La nostra Costituzione, all’articolo 29 – ha spiegato Monni- detta una disposizione neutra . Al termine ‘naturale’ che costituisce di fatto l’unico limite che la norma pone al riconoscimento costituzionale della famiglia come società fondata sul matrimonio, non può certo essere attribuita un’interpretazione viziata da una peculiare concezione ideologica, religiosa, filosofica”.

La consigliera Monni ribadisce così il suo ‘no’ all’uso di un criterio interpretativo di questo tipo perché significherebbe negare la radice stessa della costituzione: essere la legge su cui si fonda e si costituisce lo Stato che si contrappone al modello di Stato etico. ”Come è possibile- si chiede la vice capogruppo Monni- privare una persona di un diritto, in ragione di un criterio come quello dell’orientamento sessuale, della razza, della lingua, della religione, delle opinioni politiche e delle condizioni personali e sociali. Non è forse un dovere della scuola formare persone che siano capaci di dare vita ad una società più inclusiva, più tollerante, più solidale, capace di accogliere le differenze e di consentire  a chiunque di affermare la propria personalità  e seguire le proprie aspirazioni. Essere per la buona scuola significa insegnare alle famiglie e ai ragazzi che la diversità è una ricchezza, che non deve spaventarci, che l’altro va rispettato anche quando non lo comprendiamo, che tutti hanno il diritto di avere pari dignità”.

Tutte le notizie di Toscana

<< Indietro
torna a inizio pagina