Bocelli presenta 'Cinema': "Ecco il mio omaggio alla settima arte"

La copertina di 'Cinema' di Andrea Bocelli

La poesia de Il Postino, l'intensità di West Side Story, la leggerezza di Colazione da Tiffany, la forza de La vita è bella. Andrea Bocelli rende omaggio alla settima arte e dedica il suo nuovo album, dal titolo "Cinema", alle colonne sonore dei capolavori di ieri e di oggi del grande schermo, passando anche per Il gladiatore, Love Story, Profumo di donna, Dottor Zivago, Evita. Sedici brani immortali, interpretati in cinque lingue diverse (con un'incursione anche nel siciliano per Il Padrino), che tornano ad emozionare nella voce del tenore italiano conosciuto in tutto il mondo. A unire le tracce, dice, è "la bellezza".

"E' un disco che avevo in mente già da tempo, da quando ascoltavo da ragazzo questi meravigliosi brani dalle voci di Mario Lanza, Frank Sinatra, Josè Carrera. Da quando li cantavo, giovane pianista di pianobar - spiega Bocelli, rilassato nella sua casa di Forte dei Marmi, che torna a due anni di distanza da Passione, premiato con il Latin Billboard Latin Music Awards -. Li ho amati da sempre, nonostante io non sia mai stato un grande appassionato di cinema, perché la musica da film è straordinaria, fuori dagli schemi e ha regalato all'umanità capolavori assoluti. E' in grado di toccare l'anima anche di chi non ha visto il film. L'autore l'affronta come se si trovasse in un'immensa prateria dove può spaziare senza regole cogliendo ispirazioni ed emozioni. E' la cornice di un quadro bello (il film), contribuendo a renderlo tale. E l'Italia ha un patrimonio fantastico grazie a registi come Fellini, Zeffirelli, Tornatore".

Nessun inedito "perché è difficile oggi trovare canzoni belle. La lavagna della musica è ormai piena". Per il nuovo lavoro, che esce domani in 75 paesi su etichetta Sugar, si è ricomposto il quartetto creativo dalle cui menti fu partorito quasi un decennio fa l'album Amore, formato oltre che dall'artista da David Foster, Humberto Gatica e Tony Renis. Ed è stato proprio quest'ultimo a spingere Bocelli alla sfida con se stesso, convincendolo a interpretare la struggente Ol' Man River, tratta da Show Boat e attuale come non mai, con il suo racconto sulle sofferenze degli afroamericani e sui pregiudizi razziali. "E' un brano molto difficile per un uomo - spiega il tenore -, prevede un'estensione vocale di tre ottave. E' stata una grande sfida per me. Il mio vuole essere anche un umile contributo alla memoria di tante persone di colore vessate e sfruttate, ieri come oggi".

Tra le chicche che Bocelli regala ai suoi fan i duetti che ha fortemente voluto: quelli con le star americane Ariana Grande (E più ti penso, medley da C'era una volta in America e da Malena sulle musiche di Ennio Morricone), con Nicole Scherzinger, voce delle Pussycat Dolls, con la quale in spagnolo ha interpretato Don't cry for me Argentina, e con la moglie Veronica Berti per la versione in italiano - tradotto da lui stesso - di Cheek to Cheek, interpretata da Frank Sinatra per Cappello a Cilindro. "Mi piace l'idea che la musica possa attraversare varie generazioni. E cantare con Ariana, idolo del mio secondo figlio, è stato una bella sorpresa". Un brano che si candida a conquistare un Grammy nella categoria duetti. A non nascondere le ambizioni è Tony Renis che non esclude neppure la possibilità di portare i due sul palco dell'Ariston ("Ariana si è già detta disponibile") e di riuscire a realizzare uno speciale sul tenore per Rai1.

"Sarebbe interessante, ma ci vuole un'idea - aggiunge cauto Bocelli, che ha già registrato uno speciale per l'americana Pbs con la conduzione di Andy Garcia -. Nella vita non bisogna mai esserci per esserci, ma per avere qualcosa da dire". Intanto il prossimo appuntamento dell'artista è il 25 settembre al Forum di Assago per la sua prima volta agli Mtv Ema, con un'esibizione da solista e un duetto con un'altra giovane star americana, Tori Kelly. "Sono onorato ed eccitato di potermi esibire in un luogo e ad un evento insoliti per me - ha commentato -, e di condividere l'energia contagiosa di così tanti ragazzi di tutto il mondo". Parlando di giovani, il discorso finisce su Il Volo, il trio che ha sempre dichiarato di aver preso ad esempio proprio Bocelli. "Sono bravi e il tempo ci dirà di che pasta sono fatti. Invidio loro il fatto che sono in tre e possono dividere per tre il lavoro: io devo fare tutto da solo".

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