Una pista ciclabile a Montefalcone: sarà anche un deterrente contro lo spaccio

(foto gonews.it)


Migliorare la vivibilità dell'area verde di Montefalcone, divisa tra i comuni di Castelfranco e Santa Croce, passa dalla ciclopista che verrà realizzata entro fine 2015. La conferenza stampa che si è tenuta oggi, mercoledì 28 ottobre, presso il comando del Corpo Forestale all'interno della riserva naturale ha spiegato come avverrà questa riqualificazione.

Le specifiche tecniche dell'opera - I lavori, per un importo di 30mila euro, sono già in corso e sono affidati alla ditta Guidoni di Bottegone (Pistoia). Il Comune di Santa Croce ne segue l'andamento in quanto capofila del progetto. Negli 11,5 km di percorso verranno eseguiti uno sfalcio straordinario di vegetazione per lasciare circa 6 metri di larghezza lungo la pista, la risagomatura in zone altrimenti impossibili da percorrere in bici, 250 metri di perimetro di staccionata e la disseminazione di bacheche informative. Queste ultime aiuteranno i turisti a seguire il sentiero e a collegarsi con la vicina riserva delle Cerbaie e con il parco Robinson. La manutenzione sarà a capo dei due comuni.

Un deterrente contro droga e prostituzione - "Il progetto ha due finalità importanti: rendere ancora più sicuro il percorso già esistente e valorizzare un sito d'interesse attraverso la mobilità sostenibile", ha commentato il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda. La zona di Montefalcone, già fuori dall'abitato di Staffoli, è stato per lungo tempo meta di pusher e prostitute. Se per i primi la presenza costante dei carabinieri di San Miniato ha ridotto quasi al 100% il fenomeno nell'ultimo anno, la prostituzione è ancora di stanza su quelle strade. "L'area è enorme e noi vogliamo farla vivere alle persone che ne usufruiscono in modo corretto - commenta il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti -. Siamo potuti ripartire piano piano dopo gli incendi del 2001 e del 2009".

Presenti alla conferenza anche Guido Iacono, funzionario responsabile Aree Protette della Provincia di Pisa, Marco Baldacci, assessore alla qualità ambientale del Comune di Santa Croce sull'Arno, Federico Grossi, assessore all'ambiente del Comune di Castelfranco e presidente del Consorzio Forestale delle Cerbaie, e Andrea Bernardini, direttore dello stesso Consorzio.

Animali sotto sequestro e studi scientifici - Adesso nel percorso di Montefalcone, come ha spiegato Elena Perilli , a capo dell'ufficio territoriale per la biodiversità di Lucca e ufficiale del Corpo forestale dello Stato, vengono già fatte maratone dalle associazioni locali e passeggiate a primavera per scoprirne il territorio: "Puntiamo a un utilizzo maggiore. Consideriamo anche che molti studiosi fanno tappa a Montefalcone per la flora e la fauna. Inoltre fungiamo da centro di accoglienza per animali sotto sequestro, per lo più volatili". Nella riserva sono presenti tre guardie forestali, che aprono la riserva a chiunque per interessi scientifici o turistici volesse farne richiesta. Le visite guidate con i ragazzi delle scuole locali vengono effettuate periodicamente.

La chiesa dei brasiliani - Dentro la riserva di Montefalcone vi sono anche piccoli tesori da preservare, come la marginetta dei brasiliani. Durante la seconda guerra mondiale un plotone inviato direttamente dal Brasile per scongiurare l'invasione nazista in Italia si insediò a Montefalcone e costruì una piccola cappella dove poter pregare in attesa degli scontri. Il rapporto con gli staffolesi si cementò e da allora molte sono state le visite dei sudamericani nella frazione santacrocese, con tanto di eventi e commemorazioni.

 

 

Elia Billero

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