Il Papa in visita a Prato ricorda i 7 cinesi morti nel tragico incendio e attacca la corruzione: "Combattere l'illegalità"

Papa BL'arrivo di Papa Francesco a Firenzeergoglio a Prato (foto da Twitter)

Una gremitissima Piazza Duomo a Prato, sin da le prime luci della mattina, ha atteso impaziente l'arrivo in città del Pontefice. Tra i fedeli più tenaci c'è anche chi ha dormito col sacco a pelo nella parrocchia per poter assistere in prima fila all'arrivo di Papa Francesco. L'elicottero papale è atterrato verso le 8 di questa mattina, martedì 10 novembre, allo stadio Lungobisenzio: Bergoglio è stato accolto dal vescovo Agostinelli, dal sindaco Biffoni e dal prefetto Simonetti. Con la ormai tradizionale papamobile il Pontefice è poi partito alla volta di Piazza Duomo.

Ad accompagnarlo lungo il tragitto il vescovo di Prato Agostinelli: "Gli spiegherò i luoghi e le persone che incontriamo durante il percorso, ma sono certo che anche lui farà delle domande - ha detto - Quella di oggi è una giornata importantissima per la città". Erano ben trentamila le persone ad attendere che Bergoglio arrivasse in città. In Piazza Duomo è comparso anche uno striscione per accogliere il Pontefice con scritto 'benvenuto' in lingua cinese: nel suo discorso il Papa si è soffermato anche sulla multiculturalità della città di Prato.  

Prima di intervenire dal pulpito del Duomo il Papa ha incontrato alcuni fedeli in duomo. Con lui hanno parlato una disoccupata e alcune comunità straniere di nazionalità cinese, ucraina, polacca, romena, filippina, nigeriana e pakistana. "Il Papa ha detto che i nostri bambini sono belli, io gli ho detto che gli vogliamo tanto bene e preghiamo per lui e lui ci ha raccomandato di far pregare soprattutto i bambini e di pregare tutti insieme in famiglia". Ha raccontato Alberto Freschi, che con la moglie Federica, e i figli Chiara, Anna, Benedetta e Matteo, ha raccontato il breve scambio di parole avuto  con papa Francesco oggi nel Duomo di Prato.

Il Pontefice ha incontrato una sessantina di persone in rappresentanza della società civile, politica, imprenditoriale e religiosa. "Il Papa ci ha salutato - ha raccontato la moglie Federica - ci ha detto, che bellissima famiglia e poi tanti baci, tanta emozione davvero". "È l'emozione di incontrare il dolce Cristo in terra, come diceva santa Caterina da Siena - ha spiegato Alberto Freschi - È l'emozione di incontrare colui che è venuto a confermarci nella fede, è l'emozione di testimoniare ai nostri figli l'importanza che ha per noi il magistero del Papa". 

A salutare l'arrivo della massima carica ecclesiastica è stato lo stesso vescovo Agostinelli: "Provenienti da diverse parti d'Italia e del mondo, siamo una comunità-laboratorio di convivenza, di laboriosità, di intraprendenza, di solidarietà e di spiritualità - ha detto il monsignore - Siamo una comunità in piena trasformazione sociale e culturale, una sfida avvincente, impegnativa e bella per quella Chiesa 'in uscita', che lei continuamente auspica come stile pastorale - ha aggiunto - Siamo una comunità con le sue glorie e le sue ferite, con un passato ricco di tanta cultura ed un presente che cerca di stare all'altezza delle continue emergenze dell'oggi, non senza aspetti positivi e di intraprendenza, di eccellenza e di bellezza innovativa".

Poi il momento più atteso dai tantissimi fedeli, il discorso del Papa alla comunità di Prato: "Per un discepolo di Gesù - ha detto Bergoglio a Prato - nessun vicino può diventare lontano. Anzi, non esistono lontani che siano troppo distanti, ma soltanto prossimi da raggiungere. Vi ringrazio - ha aggiunto - per gli sforzi costanti che la vostra comunità attua per integrare ciascuna persona, contrastando la cultura dell'indifferenza e dello scarto. In tempi segnati da incertezze e paure, sono lodevoli le vostre iniziative a sostegno dei più deboli e delle famiglie, che vi impegnate anche ad 'adottare'.

Dei patti di prossimità. Così li chiama il Papa che ha proseguito: "Mentre vi adoperate nella ricerca delle migliori possibilità concrete di inclusione, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà. Non rassegnatevi davanti a quelle che sembrano difficili situazioni di convivenza; siate sempre animati dal desiderio di stabilire dei veri e propri 'patti di prossimità, ecco, prossimità, avvicinarsi per essere prossimo".

Bergoglio ha voluto incentrare le sue parole sull'integrazione e la corruzione. Nelle sue parole anche il ricordo dei 7 operai cinesi morti nell'incendio di un capannone due anni "La sacralità di ogni essere umano - ha detto - richiede per ognuno rispetto, accoglienza e un lavoro degno; mi permetto qui di ricordare i 5 uomini e due donne di cittadinanza cinese morti due anni fa a causa di un incendio nella zona industriale di Prato, vivevano e dormivano all'interno dello stesso capannone in cui lavoravano, in una zona era stato ricavato un piccolo dormitorio di cartone e cartongesso, è una tragedia dello sfruttamento e delle condizioni disumane di vita e questo non è lavoro degno".

"Il Papa mi ha abbracciato, non mi ha detto niente ma io lo sento nel cuore". Così ha commentato le parole del Pontefice, Fra Paolo Hou, religioso cinese a Prato, aiutato dalla sua interprete Lia Chen. "Sono rimasto molto toccato dal fatto che il Papa abbia ricordato la tragedia - ha detto Fra Hou - in cui sono morti sette lavoratori cinesi e si sia anche rivolto ai noi cinesi che viviamo qui a Prato. Sono tanto commosso e contento di aver visto il Papa".

Poi, la forte critica: "La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione e il veleno dell'illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità!".

"Sono solo un pellegrino di passaggio". Così il Papa ha salutato Prato e i fedeli poco dopo le 9 di questa mattina, ma la giornata di Bergoglio non è certo finita. L'elicottero che lo attendeva lo porterà a Firenze, dove il Pontefice svolgerà la Santa Messa allo stadio Artemio Franchi davanti a più di cinquantamila persone.

 

Giorgio Galimberti

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