Approvata la delibera per la vendita di Cerbaiola e Villa Fucini. Brenda Barnini: "Si apre una nuova fase delle politiche per la disabilità"

Il consiglio comunale di Empoli

Con l’approvazione della delibera per l’inserimento nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari delle Villa Cerbaiola e Villa Fucini, strutture che ospitano due importanti centri disabili di Empoli, «si apre una nuova fase delle politiche per la disabilità del nostro territorio».

Così il sindaco di Empoli Brenda Barnini nel suo intervento in consiglio comunale la scorsa notte, fra martedì 10 e mercoledì 11 novembre, seduta che ha visto su questo punto il voto favorevole di tutta la maggioranza (PD  e Questa è Empoli) e il voto contrario di tutta la minoranza eccetto la non partecipazione al voto del consigliere del Centrodestra Francesco Gracci.

Il primo cittadino ha fatto un ampio ragionamento innanzitutto per chiarire come l’intervento, che prevede un centro aggregato in un terreno nella zona di Sant’Anna, «non esaurisce il ventaglio di risposte esistenti già nella nostra realtà, a cominciare dai percorsi che incentivano l’autonomia e la vi  ta indipendente, penso a quelli sostenuti dal Comune come l’iniziativa avviata da anni da ‘Noi da grandi’ oppure al recente avviamento del cohousing a Casa Arrighi, strutturato dalla Fondazione Dopo di Noi».

Tuttavia Barnini ha spiegato la ragione che ha portato la Conferenza di tutti i sindaci dei 15 Comuni dell’Asl 11 «a richiedere ufficialmente all’azienda sanitaria un progetto per garantire un futuro ai servizi residenziali e diurni, esattamente come fino ad ora è stato nei centri di Cerbaiola e Villa Fucini. Strutture che però presentano criticità ormai insormontabili e che non rispondono alle specificità degli autistici adulti».

IL PROGETTO

Col voto unanime di tutta la Conferenza dei Sindaci è stato deciso di puntare alla realizzazione di una struttura nuova: «Un progetto – ha spiegato al consiglio il sindaco – elaborato da un gruppo di lavoro di professionisti del Dipartimento Salute Mentale, della Neuropsichiatria Infantile e dei Servizi Sociali. Un progetto che per forza non potrà essere condiviso da chi ritiene che non si debbano più rendere servizi all’interno di strutture. Ma invito i detrattori a pensare che con questo nuovo centro non solo andremo a riqualificare le strutture esistenti, ma anche a creare un servizio specifico per autistici adulti per tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa Valdarno Inferiore, ad oggi non presente nella nostra zona e non solo. Un progetto che quindi intende porre le basi per assicurare servizi semiresidenziali e residenziali di qui ai prossimi 40 anni, come fu Cerbaiola all’inizio. L’ottica con cui proponiamo questa delibera non è quella di risparmiare, non è quella di concentrare – anzi trovo questa accezione particolarmente offensiva nei confronti delle famiglie e dei disabili – ma di offrire un servizio migliore e anche un futuro dignitoso ai ragazzi che ne usufruiranno.

Il Progetto prevede una riqualificazione delle strutture presenti a Empoli, non un azzeramento delle politiche sulla disabilità mirate al potenziamento delle autonomie e non la creazione di un luogo di concentramento.

Riqualificazione perché la costruzione di una struttura nuova, pensata e realizzata per i disabili, sarà più funzionale, permetterà di offrire servizi qualitativamente migliori e di superare i limiti strutturali di ville bellissime, come Cerbaiola e Villa Fucini, che hanno fatto la storia dei servizi della disabilità del nostro territorio, ma che sono caratterizzate da barriere architettoniche su cui molto è stato investito negli anni, ma che non sono completamente eliminabili. Questa difficoltà è stata rilevata dalla maggior parte degli operatori e delle famiglie dei centri, persone con cui questa amministrazione comunale ha da tempo avviato un percorso di dialogo e confronto».

LE CARATTERISTICHE - «Il progetto – ha spiegato il sindaco – prevede la realizzazione di due plessi distinti, ognuno dei quali ospiterà rispettivamente disabilità generica e autismo, con personale dedicato e preparato, e con laboratori che potranno essere utilizzati da entrambe le strutture. Ma soprattutto è prevista la possibilità di usufruire di spazi da parte della comunità perché sia un luogo della città.

Il centro polivalente prevede un plesso di n. 20 posti residenziali con centro diurno aggregato di ulteriori 10 posti dedicati specificatamente all’autismo. Un ulteriore plesso, separato, prevederà la realizzazione della “nuova Cerbaiola” costituita da due moduli da 20 persone ciascuno, come peraltro previsto dalle norme di accreditamento e non come l’attuale struttura che accoglie in un unico servizio 50 disabili dove solo l’attività laboratoriale è organizzata in gruppi e non l’intera attività. Le due strutture avranno a disposizione laboratori e spazi comuni.

Un progetto così pensato risponde al bisogno di tante famiglie che si chiedono cosa sarà dei loro figli quando i genitori non saranno più in grado di assisterli, perché questa struttura da una risposta anche e soprattutto a questa esigenza. Quelle stesse famiglie con cui in questi mesi abbiamo discusso. Le famiglie e gli operatori sono stati più volte contattati e incontrati sia dai professionisti dell’ASL che dalla nostra ex assessora Lucia Mostardini e si sono dimostrate aperte al dialogo e alla valutazione congiunta. Tra questi incontri c’è stato anche quello con gli operatori di Ventignano preoccupati di come, rispetto al progetto originario che prevedeva per la Casa l’accoglienza di ragazzi fino ai 18 anni di età, l’aver spostato fino ai 25 anni abbia seriamente compromesso la possibilità di continuare a svolgere nel miglior modo possibile il lavoro di abilitazione sui più piccoli».

REAZIONI VIOLENTE - «Arrivati a questo punto della vicenda davvero viene da interrogarsi sul perché di fronte a questa proposta ci siano state reazioni tanto violente quanto strumentali.

C’è chi ha paura di perdere il suo orticello e antepone la difesa del medesimo all’interesse pubblico, persone in questa vicenda che hanno preferito fin da subito giocare il ruolo di oppositori magari spinti dal timore che la costruzione di un nuovo servizio possa mettere in ombra altre strutture delle quali si sentono proprietari invece che più correttamente promotori e utenti. Talmente si sono calati nel ruolo pregiudiziale di oppositori che hanno girato mezza Toscana diffondendo con aria terroristica un rendering taroccato del progetto per avvalorare la tesi della cittadella dei disabili. Credo che tale scorretto atteggiamento si commenti da solo per scarsa onestà intellettuale. C’è poi chi vorrebbe fare un processo alle intenzioni sul rapporto con la famiglia Artini che ha l’unica colpa di aver messo gratuitamente a disposizione un terreno».

IL FUTURO – «La delibera che è stata approvata non assegna genericamente al Sindaco e alla Giunta il compito di approfondire la fattibilità del progetto, ma indica una strada possibile di realizzazione che passa dalla valorizzazione dei due beni immobili come le due ville. Dopo questo momento tanti ne dovranno seguire affinché tutti i contenuti del progetto sia dal punto di vista strutturale che assistenziale siano chiari e tutelino i profili di qualità e personalizzazione che già oggi caratterizzano i nostri centri».

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa

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