CR Volterra, un piano triennale per rilanciare lo storico settore dell’alabastro

La lavorazione dell'alabastro

Affidare alla guida del prof. Francois Burkhardt, celebre architetto già direttore del Centre Pompidou di Parigi, il rilancio del settore dell'alabastro. Questa la proposta lanciata oggi da Giovanni Manghetti, Presidente della Cassa di Risparmio di Volterra, in occasione del convegno di presentazione del volume “Gli artieri dell'alabastro” edito da Pacini Editore su incarico della stessa CR Volterra. Un libro importante perché, per la prima volta, si “mappano” tutti gli artisti dell'alabastro ancora in attività, presentandoli con le foto delle loro opere più rappresentative - per un totale di 112 lavori - in modo da comprendere anche le tendenze in atto della produzione volterrana.

“Con questo libro - ha dichiarato Manghetti - abbiamo voluto dare un riconoscimento pubblico, affettuoso e di stima, a tutti gli alabastrai, alla loro passione, al loro grande cuore, alla loro professionalità unica al mondo. Ma, cosa ancora più importante, abbiamo contemporaneamente voluto dare un messaggio importante ovvero abbiamo manifestato la nostra intenzione di contribuire concretamente al rilancio di un settore storico dell’economia volterrana avvalendoci delle elevate competenze e della grande esperienza del prof. Francois Burkhardt”.

“Sono da sempre un ammiratore degli artisti dell'alabastro di Volterra e alla preoccupazione per l’estinguersi della pratica della lavorazione di questa pietra provo a contrapporre alcune prospettive per il futuro, a condizione che anche gli artieri manifestino una disposizione al rinnovamento della professione”, ha dichiarato Burkhardt indicando un progetto di rilancio basato su 6 pilastri.

Innanzitutto, secondo Burkhardt è necessario uno sbocco sul mercato nazionale e, ancora di più, su quelli internazionali, superando la limitatezza di quello comunale e regionale in cui è caduto il settore dopo gli anni felici del passato. Ovviamente è necessario adottare metodi di marketing adeguati al mercato globale attuale e puntare a un segmento di mercato medio-alto in grado di apprezzare anche economicamente la qualità del lavoro e il valore del materiale collegandosi a strutture di distribuzione e di vendita adeguate alle nicchie di mercato corrispondenti.

Il secondo pilastro è l'abbinamento dell’alabastro ad altri materiali, entrando così in nuove nicchie di mercato. Parallelamente – è ed il terzo punto - è necessario associare gli artieri a designer qualificati per allargare e attualizzare il proprio orizzonte alla produzione di oggetti contemporanei destinati alla cultura materiale. Il quarto pilastro è l'aggiornamento della produzione. Il quinto è cercare di rimediare alle carenze della formazione con corsi di preparazione professionale (del tipo officina-scuola) che prevedano un’introduzione al design di prodotto e corsi di cultura generale sulle tendenze dei movimenti estetici contemporanei.

Ultimo pilastro di questa strategia di rilancio sono le relazioni pubbliche, da intensificare per rendere Volterra la capitale mondiale dell’alabastro, con un marchio di qualità ben selezionato e di alta gamma.

Il progetto triennale proposto dalla Cassa di Risparmio di Volterra ha raccolto anche il consenso e il supporto convinto della Fondazione guidata da Augusto Mugellini e dell'amministrazione comunale.

“Siamo assolutamente convinti dell’importanza di rilanciare un settore che contraddistingue Volterra da molti secoli e siamo già impegnati in tal senso con iniziative che hanno l’obiettivo di aiutare gli artigiani che attualmente lavorano l’alabastro, ma anche di creare nuove opportunità per i giovani che decidessero di imparare questo antico mestiere” ha commentato Marco Buselli, Sindaco di Volterra “Una sfida difficile che riusciremo a vincere anche grazie all’aiuto della Cassa e della Fondazione che da sempre supportano il nostro territorio favorendone lo sviluppo socio-economico e salvaguardando al contempo la storia e le nostre tradizioni”.

Il Comune di Volterra ha peraltro già intrapreso un preciso cammino a supporto degli operatori del settore con varie iniziative, fra cui una serie di agevolazioni e incentivi per favorire la riapertura dei laboratori degli alabastrai all’interno del centro storico di Volterra.

La Cassa di Risparmio di Volterra, fondata nel 1494 come Monte Pio, si è sempre distinta per la sua stretta relazione con il territorio e per il costante impegno volto a favorire lo sviluppo dell’economia locale attraverso prodotti e servizi specifici per le piccole e medie imprese, per le attività artigianali, commerciali e agricole. Attualmente ha 540 dipendenti e dispone di 75 filiali con cui opera non solo nella provincia di Pisa, ma anche in quelle di Livorno, Firenze, Siena, Lucca e Grosseto. Per ulteriori informazioni consultare il sito all’indirizzo www.crvolterra.it.

Fonte: Ufficio Stampa CRV

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