In piazza per le unioni civili: flash mob con le sveglie e tante adesioni. Tutte le manifestazioni in regione

Piazza della Repubblica

In vista della discussione in Senato della proposta di legge per il riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sessoanche Firenze ha risposto all'appello lanciato dalle associazioni nazionali Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, MIT e partecipa alla mobilitazione nazionale “#svegliatitalia - È ora di essere civili” per dire no alle discriminazioni e sì ai diritti. Piazza della Repubblica a Firenze sabato 23 gennaio (ore 15) sarà una delle oltre 80 piazze italiane che si coloreranno. L'invito per chi andrà in piazza Repubblica è di portarsi una sveglia: è previsto, infatti, un flash mob in cui saranno fatte suonare tutte all'unisono a una certa ora.

Ci saranno poi artisti di strada, teatro dei burattini per i bambini, interventi al microfono, musica.  
Oggi in conferenza stampa presso la Camera del lavoro di Firenze sono state spiegate le ragioni e le modalità dell'iniziativa. Per la Cgil di Firenze hanno parlato Barbara Orlandi e Giuseppe Martelli: “Abbiamo aderito subito a questa manifestazione perché la Cgil sposa da sempre le battaglie di civiltà. In questi giorni stiamo presentando la Carte dei diritti universali del lavoro: per noi i diritti in quanto tali, sia sul lavoro che nella società, devono essere di tutti senza discriminazioni”, ha esordito la prima. “Sul fronte delle tutele alle coppie omosessuali, nelle fabbriche abbiamo fatto vari accordi per garantire loro diritti come i congedi, in mancanza di regole nazionali”, ha ricordato il secondo.

Ha proseguito il presidente di Arci Firenze, Jacopo Forconi: “Ancora una volta ci tocca assistere alle troppe e pesanti ingerenze di forze esterne che nulla hanno a che fare con i percorsi democratici e legislativi del nostro Paese, nella delicata fase di proposta legislativa da parte del Governo, basti pensare alle recenti dichiarazioni del presidente della Cei Angelo Bagnasco, che è entrato a gamba tesa nel dibattito sui diritti civili. È chiaro a tutti, però, che un Paese che non riesce a garantire l'uguaglianza tra i propri cittadini non si può definire democratico, quindi l'Italia non può dirsi una democrazia, finché si continuerà a perpetrare questa grave lacuna. Negli anni ci son stati tentativi, tutti miseramente falliti e comunque tutti sempre al ribasso, da parte dei vari governi di centro-sinistra, per colmare questo vuoto, ma i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Questa, però, forse è la volta buona: finalmente si è creato un grande movimento di cittadini, associazioni e organizzazioni che sostiene sostiene questa battaglia di civiltà, e il Governo non può non tenerne conto”.

“Tante piazze in tutta Italia chiederanno il diritto all'uguaglianza, a manifestare non sarà una minoranza ma una maggioranza”, ha detto Roberta Vannucci (Arci Lesbica). Ha aggiunto Laura Giuntini (Famiglie Arcobaleno Toscana): “A Firenze stiamo ricevendo tantissime adesioni alla manifestazione di sabato, dalla società civile partirà un messaggio forte. La gente è più avanti della politica, basta con bambini e persone che non sono tutelati e non hanno gli stessi diritti degli altri”.  “Non vogliamo più essere cittadini di serie B”, le ha fatto eco Maria Lo Re (Azione Gay e Lesbica). 

In Toscana, oltre a quella di Firenze, sabato 23 gennaio ci saranno anche altre manifestazioni analoghe. Questo un elenco provvisorio: 
Arezzo: ore 15, piazza San Jacopo 
Grosseto: ore 17, piazza San Francesco 
Livorno: ore 15, corteo da Piazza Attias fino a piazza del Municipio 
Lucca: ore 15, corteo da piazza del Giglio a piazza Anfiteatro 
Massa: ore 16, piazza del Mercato 
Pistoia: ore 17, piazza Gavinana 
Viareggio: ore 16, piazza Mazzini 

Fonte: Ufficio Stampa

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