Disabili, l'associazione Adina: "L'Asl ci ha tolto 68 posti in Rsa"

(foto gonews.it)

"La lista d’attesa per ottenere dalla ASL la dovuta quota sanitaria da parte delle persone non autosufficienti non si azzera mai, anzi sono sempre decine e decine le persone in lista, per le quali i familiari si trovano a pagare oltre 3.000 euro al mese per il ricovero in RSA.

La povera giustificazione delle assistenti sociali per questo diritto negato è che non ci sono soldi.

Scopriamo invece che nel 2015 la ASL 10 non ha speso 1.227.204 euro destinati a questa spesa. La cifra corrisponde all’incirca a 68 quote sanitarie ( 1.500 euro al mese per 12 mesi).

Lo si evince dall’allegato alla delibera regionale n.405/2016 che andrà lunedì prossimo in Consiglio.

Dalla stessa delibera si capisce anche che non ci sono soldi della Regione normalmente stanziati per la non autosufficienza, come era invece previsto dalla L.R.Toscana 66/2008 e tante volte riaffermato dai vari assessori, ma che si attinge dal fondo indistinto.

A noi sembra che questo sia imbrogliare i cittadini.

Anche in altre zone della Regione si può verificare come non siano stati spesi i soldi messi in bilancio per la non autosufficienza: oltre Firenze, ci sono circa altri 5 milioni di euro che risultano non spesi.

E questo per parlare solamente di persone ultrasessantacinquenni non autosufficienti, ma non va meglio per le persone non autosufficienti più giovani.

Chiediamo che la discussione in Consiglio porti trasparenza e correzione di rotta: è indispensabile che queste cifre non siano riportate nel bilancio generale ma restino destinate alla non autosufficienza e trasferite nel 2016: chi è in lista d’attesa invece che aspettare 12/18 mesi magari ne aspetta solo 6!

Ricordiamo infine che il diritto al ricovero in RSA e alla quota sanitaria è definito dalla Unità di valutazione multidimensionale della ASL come percorso assistenziale necessario per quella persona, che non può essere rinviato né fatto gravare sulle risorse economiche della famiglia per quanto riguarda la quota sanitaria".

Fonte: Adina Firenze Onlus

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