Voragine, la parola ai geologi: "Serve un monitoraggio continuo"

Il crollo del lungarno Torrigiani a Firenze, 25 maggio 2016

“Quasi sicuramente è un fenomeno legato alle infrastrutture idriche . In Italia il problema c’è perché siamo in presenza di una rete fatiscente che risale a parecchi decenni fa”  .  Lo ha dichiarato a caldo Alessandra Biserna , Consigliere Nazionale dei Geologi commentando quanto accaduto oggi a Firenze . La Biserna in questo momento si trova proprio sulla voragine.

“Le misure che si  stanno adottando in queste ore sono necessarie– ha proseguito Biserna -  anche perché gli effetti potrebbero essere preoccupanti per le infrastrutture che sono intorno . La domanda che mi pongo è se fosse stato tutto evitabile . Magari qualche avvertimento potrebbe esserci stato in questi giorni. I dati riguardanti la rete idrica in Italia , parlano chiaro  con  le perdite della rete idrica che causano in Italia un costo industriale di almeno 200 MLN di euro all’anno.  Ogni anno  registriamo perdite della rete idrica superiori al 35%”.

"Da un punto di vista scientifico sembra impossibile che un fenomeno così imponente, sia avvenuto in maniera tanto repentina solo per l'improvvisa rottura di un tubo dell'acqua, mi sembra strano che non ci siano stati segnali premonitori dell'evento". In questo senso perciò "non sarebbe da escludere - ha ancora spiegato Biserna - che abbiano influito infiltrazioni d'acqua, per le piogge dei giorni scorsi, che possono aver alterato lo stato del sottosuolo facendo perdere capacità di resistenza ai terreni e provocando i primi cedimenti alle tubature idriche. E forse ci potrebbe esser stato qualche segnale in precedenza che non è stato rilevato in tempo". Ora, secondo Biserna il primo intervento da fare è "ripristinare al più presto la spalletta dell'Arno, che ha 'spanciato', e che corrisponde all'argine approfittando anche del fatto che adesso il fiume non è in piena", mentre invece "i palazzi vicini" alla voragine "sembrano stabili", e non sembrano aver riportato lesioni.

Duro il Presidente Nazionale dei Geologi , Francesco Peduto .“ La scarsa manutenzione è un problema atavico nel nostro paese e bisognerebbe prestare più attenzione. Se da un lato è  comunque da accertare nella fattispecie se si è trattato solo di scarsa o cattiva manutenzione  - ha concluso Peduto - o anche di altro, andrebbero anche individuati i punti particolarmente sensibili della rete da sottoporre a controllo continuo e monitoraggio strumentale. E una situazione come quella di questo tratto del lungoarno rappresenta sicuramente un'area sensibile”.

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