Voragine nel lungarno, le reazioni a caldo di enti e politica. Nardella: "Voglio i responsabili"

Il crollo del lungarno Torrigiani a Firenze, 25 maggio 2016

"Consiglio comunale straordinario", sul caso del crollo di 200 metri di lungarno a Firenze: lo chiedono, insieme, il Movimento Cinque Stelle, Fratelli d'Italia e la consigliera del gruppo misto Cristina Scaletti. "Abbiamo molte domande da rivolgere subito al sindaco Dario Nardella e a Publiacqua su quanto è accaduto. Ad esempio: quanto investiamo ogni anni nella manutenzione dell'acquedotto e quando è stato effettuato l'ultimo controllo di Publiacqua alla tubatura collassata?", dicono i consiglieri. "Ci giungono inoltre numerose voci - proseguono gli esponenti delle opposizioni - di cittadini che avrebbero segnalato delle anomalie già a mezzanotte, fonti accreditate anche dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani. Se tutto questo fosse confermato, ci sarebbe da porre una sola domanda: perché non si è intervenuti subito, ma soltanto dopo 6 ore a disastro avvenuto? In questo caso qualcuno dovrebbe rispondere pesantemente dell'accaduto".

 

Nardella, se c'è errore umano va pagato
"Restano interrogativi che vanno chiariti": così il sindaco di Firenze Dario Nardella parlando con i giornalisti sostenendo di essere convinto che a provocare la voragine sul lungarno sia stato un "errore umano": "Se c'è stato - ha aggiunto - chi ha sbagliato dovrà pagare".

"I vigili del fuoco non hanno riscontrato danno o cedimento nel 'canalone' - ha detto il sindaco parlando con i giornalisti e riferendosi alla conduttura principale - e la causa più probabile, altamente probabile, è legata a rete idrica e sistema tubature, questo mi fa pensare sempre di più. Abbiamo una rete idrica di oltre mille chilometri in condizioni molto buone". "Personalmente - ha detto - continuo a pensare e mi convinco che qui vi sia un errore umano rispetto al quale chi ha sbagliato deve pagare: il Comune è socio di Publiacqua. C'è diritto di sapere cosa non ha funzionato. Se c'è stato errore umano chi ha sbagliato dovrà pagare".

 

Nardella, voglio i responsabili

"Voglio i responsabili, sulla base delle risposte che ci daranno i tecnici di Publiacqua. Ho parlato con presidente Vannoni, con cui sono in costante contatto da stamani, che si adopererà per verificare tutto quello che non ha funzionato. Ci sono cose non chiarite che devono esserlo". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella precisando che tali risposte "devono essere date in tempi non rapidi, ma immediati. Domani sentirò di nuovo il presidente, che però non ha compiti operativi, ed è stata la persona con cui sono stato più in contatto oggi".

"Ci sono punti non chiari nella dinamica tra segnalazioni di stanotte e interventi di stamani - ha proseguito -. Per fortuna le forze dell'ordine hanno disposto fin da stanotte la chiusura della strada che non è mai stata riaperta. Se così non fosse stato oggi ci troveremmo in situazione molto più grave", ha detto Nardella aggiungendo che la squadra di Publiacqua che ha fatto il primo intervento per la perdita di acqua è poi andata via dopo averlo realizzato.

"Inoltre . ha aggiunto - abbiamo avuto difficoltà di prima mattina a contattare Publiacqua. Abbiamo avuto due fenomeni collegati, relativi a due tubi diversi a distanza di 20 metri e poche ore l'uno dall'altro: non si accumulano tutti questi litri di acqua in così poco tempo. La responsabilità dovranno essere accertate fino all'ultimo. Contrariamente a questo - ha concluso il sindaco - la macchina dell'emergenza, i soccorsi e la comunicazione hanno funzionato perfettamente e con grande collaborazione anche dai cittadini. Garantiamo ovviamente la massima collaborazione all'autorità giudiziaria nel suo lavoro".

 

Alternativa Libera: "La voragine è una ferita"

"La voragine è una ferita destinata a rimanere a lungo nell'immaginario collettivo. Se, come sembra, la perdita fosse dovuta da rotture dell'acquedotto, si pone ancora più urgentemente anche nella nostra città il problema dello stato di salute delle infrastrutture idriche che in gran parte dell'Italia sono un colabrodo. Non è la prima volta che perdite d'acqua innescano frane e cedimenti" commentano così Samuele Segoni e Miriam Amato, rispettivamente deputato e consigliera comunale di Alternativa Libera in merito alla voragine sul Lungarno che si è aperta questa mattina tra Ponte Vecchio e Ponte delle Grazie. Entrambi chiedendo chiarimenti sull'accaduto annunciano di presentare un question time presso il Consiglio Comunale di Firenze e al Governo affinché sia fatta luce sull'accaduto chiedendo cosa si intende fare per prevedere e prevenire simili situazioni e manutenere adeguatamente le reti idriche senza aggravare le tariffe a carico dei cittadini.

 

Il Pd fiorentino: "Gestione nel miglior modo possibile"

Il Gruppo PD interviene sul cedimento avvenuto nella notte sul lungarno Torrigiani sottolineando come in questo momento le polemiche sono inopportune. L’emergenza – dichiarano i consiglieri del Partito Democratico – è stata gestita nel miglior modo possibile. I soccorsi sono stati immediati, il sindaco Nardella era presente sul posto già dai primi minuti successivi all'evento per verificare i danni. Il cedimento del Lungarno Torrigiani è stato un evento improvviso, causato probabilmente da un errore umano, ed ha provocato danni molto gravi, ma grazie all’intervento della Protezione Civile è stata garantita la fornitura di acqua potabile a scuole ed uffici pubblici. Nei pressi del Lungarno Torrigiani sono già presenti le autobotti per garantire la fornitura dell'acqua ai cittadini che ne sono al momento sprovvisti. Da sottolineare inoltre la grande collaborazione tra tutte le Istituzioni della Città e l’Amministrazione Comunale nell'affrontare l’emergenza e nel valutare gli interventi da mettere in atto affinché si possa tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Importante adesso, oltre al monitoraggio del tratto del Lungarno per prevenire ulteriori danni, sarà valutare con attenzione le cause che hanno portato allo smottamento.

 

Galletti: "Disponibilità dal ministero"

"Sono in contatto con il sindaco Nardella a cui ho dato tutta la disponibilità tecnica del mio ministero qualora ce ne fosse bisogno. Sono in contatto anche con la protezione civile. Il caso non riguarda il dissesto idrogeologico ma una tubatura rotta, e questo può capitare. Bisogna intervenire. Il sindaco Nardella lo sta facendo con efficienza per ripristinare la normalità nel più breve tempo possibile". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti parla del crollo a Lungarno a Firenze, rispondendo a una domanda a margine della presentazione di alcuni progetti per la candidatura di Cortina ai Mondiali del 2021.

 

Nencini: "Seguiamo la situazione con Palazzo Chigi"

"Guardiamo con attenzione a quello che è successo e seguiamo da vicino, insieme con Palazzo Chigi, l'evolversi della situazione." Lo ha detto il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, subito dopo una telefonata con il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, per avere informazioni su quanto sta accadendo dopo la voragine di stanotte sul lungarno Torregiani a Firenze. "La situazione è complessa ma il Sindaco ha assicurato essere sotto controllo", ha sottolineato Nencini che farà un sopralluogo al lungarno dove è avvenuta la voragine. "Abbiamo dato la disponibilità a dare il nostro supporto al Comune di Firenze", ha concluso.

 

Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): "Vedere un pezzo di città sprofondare deve far riflettere e intervenire, la manutenzione costante del territorio non sia conseguente alle emergenze"

Voragine sul Lungarno, la dichiarazione di Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): "A 50 anni dalla grande alluvione, quella sì una grande ferita per Firenze, vedere sprofondare un pezzo della città deve far riflettere e intervenire. Con le dovute differenze, il tema della manutenzione e del mantenimento costante del territorio non può essere conseguente alle emergenze. Nel caso di Lungarno Torrigiani auspico che siano rapidamente individuate le cause, sperando che non ci siano ulteriori danni a partire dalla spalletta dell'Arno. Stanotte per fortuna non ci sono state vittime ma questo non può far venir meno l'accertamento e l'intervento sulle cause".

 

Brunetta: "Per Pompei il Pd chiese la testa di Bondi"

"Ricordate il Partito democratico durante gli anni dell'ultimo governo Berlusconi? A Pompei, magari per le cattive condizioni meteo, crollava un muretto e i compagni si scagliavano senza ritegno contro l'allora ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, chiedendone le dimissioni". Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Ecco, se noi oggi fossimo come quelli del Pd dovremmo chiedere le dimissioni del sindaco di Firenze, Dario Nardella, e magari del suo predecessore, un certo Matteo Renzi. Ma noi non siamo come loro, noi siamo diversi, noi siamo l'Italia migliore. E dunque - aggiunge - auguriamo a Nardella un buon lavoro, di uscire il prima possibile da questa emergenza e di garantire a Firenze l'immagine che merita nel mondo. E auguriamo allo stesso tempo ai fiorentini di superare questo complicato momento con lo spirito e la vivacità che li contraddistingue. Questo è il nostro stile, e ce ne vantiamo", conclude Brunetta.

 

'Per vivere la città': "San Niccolò senz'acqua"

Quale cittadino e rappresentante di questa Associazione, le faccio presente che da molte ore dall’avvenuta frana, il rione San Niccolò è senza l’acqua potabile.

Abbiamo ora chiamato il numero verde 800 314314 della Publiacqua ma parte un disco con indicazioni generiche ma NESSUNA INDICAZIONE SUI TEMPI PREVISTI per la riattivazione.

Ripeto dopo moltissime ore è possibile che i tecnici non possano fornire una indicazione di massima per la riattivazione?

Visto che nel rione vi abitano moltissimi anziani che non sono in grado nemmeno di andare alle autobotti posizionate,

Chiediamo di conoscere UNA INDICAZIONE SUI TEMPI PREVISTI per la riattivazione del rifornimento idrico.

Chiediamo altresì di conoscere, visto che detto lungarno è fresco di intervento di ripristino del manto stradale,se nella relazione di consegna dei lavori eseguiti i tecnici hanno evidenziato criticità nonché se i cittadini avevano segnalato criticità.

 

perUnaltracittà: "Perché Publiacqua ha una governance che privilegia i profitti a discapito di investimenti in manutenzione e controlli?"

E' vero che alla base del crollo sul Lungarno c'è un evento meccanico accidentale come la rottura di una dorsale dell'acquedotto, ma è anche vero che la città è soggetta a rischi, pericoli, incidenti, anche fatalità. Invece di imprecare oggi contro la sorte malvagia e ria, e da domani continuare ad aumentare i rischi con interventi vari, bisogna cercare di creare reti di protezione, diminuendo i fattori di rischio o creando le condizioni per minimizzare i danni sulle strutture esistenti.

Publiacqua investa gli utili netti, che nel 2015 ammontano a 29 milioni di euro, nel controllo, nella manutenzione e nell'ammodernamento della rete idrica (http://www.usbpubliacqua.it/). Visto che i fiorentini pagano, tra l'alto, le tariffe più care d'Italia non meritano di essere tartassati e subire anche i danni di una rete idrica che fa acqua da tutte le parti (https://shar.es/1dxAfK).

Per non parlare dell'amianto che ancora accompagna ben 225 km di tubature di Publiacqua (http://www.perunaltracitta.org/2014/10/22/publiacqua-225-chilometri-di-tubature-allamianto-lo-scandalo-dellassenza-delle-analisi/).

Perché le città, come pure il resto del territorio, non sono entità statiche, substrati a disposizione degli appetiti o delle idee (spesso balzane) di amministratori, turisti, scavatori seriali, palazzinari e compagnia.

Quindi, come abbiamo detto molte altre volte, messa in sicurezza del territorio e rispetto per la sua fragilità che oggi non viene riconosciuta e viene spesso sfidata con mega opere che vanno a sconvolgere il sistema idrogeologico per operazioni speculative a cui esistono alternative non impattanti.

Buoni esempi sul territorio fiorentino sono il famigerato tunnel Tav che impatta la falda in più punti e il nuovo aeroporto che richiede la completa alterazione del complesso sistema idrico del Fosso Reale. Per non dire delle tramvie ipotizzate sotto il centro storico.

Il crollo del Lungarno deve far riflettere anche chi finora non ha valutato i rischi che si nascondono proprio in un sottosuolo che si vorrebbe sempre più sfruttare senza considerarne la intrinseca fragilità.

 

 

Giani: "Non è stato l'Arno"

“Non è stato l’Arno, come si vede la spalletta è rimasta in piedi. Il fiume non c’entra e questo mi rincuora. Il collasso è dovuto ad un errore umano, ovvero al guasto di una condotta dell’acqua”. È il commento del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, dal luogo della voragine di 200 metri apertasi sul Lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie, a Firenze. “Fa riflettere – dichiara Giani – l’abbassamento del terreno di circa sette metri. Evidentemente qui sotto c’è un vuoto, a dimostrazione che questo Lungarno ha degli elementi di scarsa stabilità”. A confermare l’ipotesi, anche il proprietario del palazzo interessato con cui il presidente si è intrattenuto. “Questo è il luogo dove fu allargato il corso della strada nel 1872, quando ancora non esistevano le macchine. Era il periodo di Firenze post capitale”, osserva Giani. “Allora le preoccupazioni erano quelle di avere degli ambienti larghi per far arrivare i cavalli, e quindi il movimento di truppe, in funzione addirittura antisommossa”. “Il problema delle capitali è sempre stato questo: allargare le strade. Probabilmente allora non fu fatto nel modo dovuto, le priorità erano altre”. “Adesso – continua Giani - verranno fatti accertamenti e si cercherà di capire la dinamica dei fatti e come dai primi segni di allarme, poco dopo la mezzanotte, si sia arrivati a stamani e al progressivo collasso”.

 

Fratoni: "Massimo supporto al Comune di Firenze"

"La situazione è grave e complessa, faremo tutti gli approfondimenti possibili per capire esattamente le cause di quanto è successo questa notte su Lungarno Torrigiani e garantire la sicurezza dei cittadini", a dirlo è l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni, che ha sta seguendo la vicenda  della voragine che si è aperta a Firenze lungo la sponda dell'Arno insieme al responsabile del sistema di protezione civile regionale Riccardo Gaddi.

"La protezione civile regionale - spiega l'assessore - è stata attivata subito, appena giunta notizia dell'accaduto. Stiamo dando il massimo supporto al Comune di Firenze".

Il M5S: "Sprofondano le privatizzazioni di Renzi"

"Il crollo del Lungarno alza il sipario sulla criminale gestione della risorsa idrica a Firenze di cui Matteo Renzi si è fatto promotore e che Dario Nardella sta proseguendo": è il commento dei deputati della Commissione Ambiente del M5S su quanto accaduto stamani a Firenze. "Publiacqua - sottolinea Federica Daga, M5S - ha sempre giustificato il costo esorbitante delle bollette dell'acqua (402 euro a famiglia nel 2015, l'ottava città più cara d'Italia) con l'enorme mole di investimenti sulla rete (50 euro a utente l'anno, contro una media nazionale di 27 euro). Le bugie hanno le gambe corte. E le voragini. Il danno per Firenze è incalcolabile". "Non ci raccontino che questo disastro è frutto di una rottura notturna della tubazione. Le perdite erano riscontrate da tempo. Una rottura del genere non può e non deve creare una voragine di 200 metri nel centro di Firenze. In attesa di conoscere le responsabilità, sottolineiamo però che vogliamo sapere come sono stati investiti i soldi del gestore - sottolinea Alfonso Bonafede, deputato fiorentino M5S - è un colabrodo".

 

M5S, dove finiti cantieri e manutenzione?
"Ora che il disastro ha toccato il cuore della sua Firenze, forse il Premier Renzi inizierà a prendere sul serio questo problema". Lo dichiara Michele Dell'Orco, capogruppo M5S alla Camera dei Deputati, a proposito della voragine di 200 metri che si aperta questa mattina sul Lungarno al centro di Firenze. "La rottura della tubazione ha potuto mettere in ginocchio la città perché c'è una fragilità di fondo e una manutenzione inesistente. L'obiettivo ampiamente annunciato dal Governo era quello di aprire circa 7.000 cantieri, attraverso un Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico. Che fine hanno fatto - chiede Dell'Orco - i cantieri promessi? Inoltre il primo stralcio del Piano nazionale è costituito dal Piano straordinario per interventi tempestivamente cantierabili contro le alluvioni nelle città metropolitane e nelle aree urbane a maggiore rischio per popolazione esposta". "Andrebbero anche individuati - aggiunge - i punti particolarmente sensibili della rete da sottoporre a controllo continuo e monitoraggio strumentale. Tra questi interventi era previsto per caso anche il Lungarno? Non vorremmo infatti che a Firenze siano troppo impegnati a nascondere gli scontrini delle cene per occuparsi dei veri problemi della città". "È ora di capire che affrontare seriamente l'emergenza dissesto idrogeologico non significa solo mettere in sicurezza la vita di almeno un milione di persone che nel nostro Paese vivono in aree ad alto rischio dissesto idrogeologico ma sarebbe anche un toccasana per la nostra economia. E' stato infatti calcolato che si creerebbero 7.000 posti di lavoro per ogni miliardo investito perché ci sarebbero bisogno di migliaia geologi, operai e imprese edilizie per progettare un'Italia sicura. Chiedo pertanto ai cittadini - conclude Dell'Orco - di unirsi al Movimento 5 Stelle per ricordare al Governo Renzi quali sono le vere priorità dell'Italia perché è inammissibile giocare con la vita delle persone e continuare con la politica degli annunci su un tema tanto importante".

 

M5S Sesto Fiorentino, fallimento della gestione privata dell'acqua

"Publiacqua, la società privata a cui sono stati affidati i servizi idrici delle Province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, ha sempre giustificato il costo esorbitante delle bollette dell'acqua (402 euro a famiglia nel 2015, l'ottava città più cara d'Italia) con l'enorme mole di investimenti sulla rete (50 euro a utente l'anno, contro una media nazionale di 27 euro).

Ci chiediamo come e dove sono stati investiti questi soldi. Questo disastro non è frutto di una rottura notturna della tubazione. Una rottura del genere non può e non deve creare una voragine di 200 metri nel centro di Firenze" - sottolinea Pietro Cavallo, Candidato Sindaco 5 Stelle a Sesto Fiorentino.

"I gestori privati mostrano interesse a fare cassa e utili senza poi garantire la messa in sicurezza delle infrastrutture e la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Insomma, il "privato che funziona” sembrerebbe che in realtà restituisca le stesse infrastrutture fatiscenti di prima. L’acqua privatizzata costa molto di più, a fronte di nulla in cambio. Niente lavori, niente “messe in sicurezza”, niente risparmi sulle perdite d’acqua, nulla di nulla.

A Sesto Fiorentino sono presenti ancora circa 27 Km di tubature in cemento amianto. Con la nostra Mozione approvata in Consiglio Comunale un anno fa, chiedevamo la completa sostituzione. Al momento ci risulta che nessun intervento e investimento in questo senso sia stato avviato da Publiacqua SpA" - aggiunge il Candidato Sindaco.

"L' acqua deve ritornare pubblica! Tra i primi obiettivi del nostro programma per Sesto. Chi spinge per la privatizzazione inventandosi chissà quali miglioramenti alle infrastrutture ci sta deliberatamente ingannando" - conclude Pietro Cavallo.

 

Di Giulio (CasaPound): "Pressapochismo e faciloneria"

“Amo troppo Firenze per vedere il Ponte Vecchio fare da sfondo a questo disastro. Questa non è una calamità naturale, la responsabilità qui è dell’uomo e questa volta chi ha sbagliato deve pagare caro”, queste le dichiarazioni  del Responsabile Provinciale di CasaPound Firenze, Saverio Di Giulio, in merito allo sprofondamento di 200 metri del Lungarno Torrigiani.

“Non sono un tecnico”, prosegue Di Giulio, “e proprio per questo motivo mi sono confrontato con degli esperti e la conclusione è che, come troppo spesso accade, è criminale il modo in cui questa faccenda è stata gestita, con disarmante pressapochismo e faciloneria nonostante l’evento potesse essere previsto dato che allarmanti segnali c’erano da ore mentre da diversi giorni i cittadini segnalavano irregolarità nella pressione dell’acqua ed altre anomalie in una zona dove, peraltro, si sa che la rete idrica è pericolante”.

“Quella zona”, conclude il Responsabile di CPI Firenze, “un’amministrazione comunale seria dovrebbe sorvegliarla come si fa con un neonato. La missione  di governare Firenze, come diceva Renzi, non è un ‘lavoro’ ma una responsabilità di fronte alla storia del mondo. Mi auguro che la magistratura, che mi risulta aver già aperto un fascicolo, faccia chiarezza sulle responsabilità e lo faccia in modo serio ed approfondito, anche perché il PD la verità non ce la dirà mai visto che le società partecipate dal comune sono piene zeppe di assunzioni clientelari che dall’interno non faranno trapelare niente. Firenze e la sua storia meritano verità e giustizia”.

 

Lega Nord: "Grazie Publiacqua"

<<Circa 200 metri del lungarno sono sprofondati, portandosi dietro le automobili lì parcheggiate. La spallata non è crollata ma si è incurvata fortemente. Abitazioni e negozi limitrofi sono allagati. Gran parte della città è senz'acqua. Tante grazie Publiacqua>> afferma Filippo La Grassa Segretario Comunale Lega Nord.

<<Il crollo avvenuto questa mattina sul lungarno Torrigiani dovrebbe allertare il solerte Nardella a intervenire senza il solito tergiversare per mettere in sicurezza l'area e soprattutto a cambiare il gestore dell'acqua pubblica. Non basta fare una comparsata al momento del crollo>>.

<<La nostra completa solidarietà e vicinanza è per i residenti delle case allagate e per gli esercenti. Esigiamo sapere di chi siano le responsabilità e soprattutto esigiamo una risposta da Publiacqua visto che paghiamo bollette non certo basse ricevendo in cambio tubature che esplodono. Publiacqua deve fare ammenda e risarcire i cittadini e gli esercenti allagati, i proprietari delle automobili e coloro che sono rimasti senz'acqua. Un servizio del genere non merita di pagato da noi Fiorentino. È inaccettabile. Basta Publiacqua>>.

 

Alberti (LN): "Publiacqua non in grado di gestire"

“La città di Firenze - afferma Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega Nord - ha le tariffe dell’acqua tra le più care d’Italia, Publiacqua matura profitti plurimilionari, ma non investe a sufficienza, con tutte le gravi conseguenze del caso.” “La spaventosa voragine - prosegue il Consigliere - apertasi stamane nel pieno centro di Firenze, non è certo stata causata da qualche tubo rotto o marcio, ma presumibilmente dalla mancanza di un’adeguata e mirata manutenzione da parte del predetto Ente; meno male, che non ci sono state vittime (a parte i danni alle auto parcheggiate nell’area ed all’inevitabile emergenza idrica), ma l’evento è comunque molto rilevante.”

“E’ evidente, a questo punto - sottolinea l’esponente leghista - che Publiacqua non sia in grado di gestire quanto affidatole e quindi la Lega Nord chiederà il commissariamento dell’Ente, finchè non vengano pienamente chiarite tutte le cause e le responsabilità legate all’odierno, drammatico evento.” “A nostro avviso - conclude Jacopo Alberti - la gestione del settore idrico cittadino deve essere, pertanto, affidata ad un soggetto diverso; sicuramente pubblico, ma senza nessuna deplorevole commistione con entità private.”

 

Petraglia e Nicchi, Evidenti mancanze di Comune e Publiacqua

"Il crollo di Lungarno Torrigiani è un fatto grave e inaudito per una città come Firenze. Le mancanze da parte del Comune e di Publiacqua si fanno, di ora in ora, sempre più evidenti. Il sindaco Nardella chiarisca e si assuma la responsabilità per l'intervento tutt'altro che tempestivo da parte della Polizia Municipale e pretenda da Publicqua una chiara assunzione di responsabilità".

Lo affermano le parlamentari toscane di SEL-Sinistra Italiana, on. Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia.

"Il nostro territorio è fragile - aggiungono - e l'impatto delle attività e della presenza umana è spesso causa di situazioni di pericolo che potrebbero essere prevenute. Occorre prestare grande attenzione alla cultura della prevenzione e, sopratutto, occorre che l'attenzione al nostro territorio sia costante. Ma il dato incontrovertibile rimane la responsabilità di chi gestisce la rete idrica: la rottura di oggi colpisce di più perchè avvenuta nel cuore di Firenze, ma non si contano gli allagamenti e i problemi legati alla condizione in cui versa la rete di Publiacqua in tutta l'area".

"Cinque anni fa - dicono ancora - ai tempi del referendum, molti di quelli che oggi puntano il dito contro il gestore idrico ci raccontavano che garantire la remunerazione del capitale investito era condizione necessaria affinchè fosse tenuta in efficienza la rete idrica. Oggi constatiamo non solo come il referendum sia stato disatteso in toto, ma anche la conferma dei nostri timori di allora. Quel no ad uno dei quesiti altro non era che una maniera per favorire il profitto privato e mantenere lo status quo. Si accertino, dunque, le responsabilità di Publicqua e i soci pubblici esigano un potenziamento dei piani di manutenzione e sostituzione delle tubature".

"Quanto al sindaco Nardella - proseguono - non giochi al facile e comodo scaricabarile su Publiacqua e chiarisca davanti alla città il mancato intervento risolutivo dell'una di notte, quando ancora il crollo poteva essere evitato, e i tempi con cui la Polizia Municipale ha preso provvedimenti. Oltre al danno economico, Firenze rischia di scontare un danno di immagine incalcolabile di cui l'Amministrazione comunale sarebbe la principale responsabile".

 

Caterina Biti (Presidente del Consiglio comunale): “Un ringraziamento alla polizia municipale, alla protezione civile, ai vigili del fuoco, ai tecnici ed a tutti i volontari”

La Presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti interviene sul cedimento avvenuto nella notte sul Lungarno Torrigiani e risponde alle richieste arrivate dai consiglieri di minoranza su un Consiglio comunale straordinario. “E’ più importante, in queste ore, gestire nel miglior modo possibile l’emergenza e valutare gli interventi da mettere in atto affinché si possa tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Domani, in Conferenza dei Capigruppo – aggiunge la Presidente Biti – affronteremo la questione ma sono convinta che già lunedì prossimo non mancheranno occasioni per discutere quanto accaduto. Ritengo che già il prossimo 30 maggio l’amministrazione avrà più elementi per poter rispondere alle questioni che saranno certamente portate all’attenzione da parte dei consiglieri comunali. Il cedimento del Lungarno Torrigiani è stato un evento improvviso che ha provocato danni molto gravi in una zona di Firenze. Allontaniamo, per una volta, le polemiche e cerchiamo insieme di superare l’emergenza. Ringrazio polizia municipale, protezione civile, vigili del fuoco, tecnici e tutti i volontari”.

Comitato No Tunnel TAV, i soldi destinati alle grandi opere inutili e tolti alla manutenzione sono all'origine del cedimento del Lungarno Torrigiani

Dopo lo stupore per la voragine apertasi nel Lungarno Torrigiani, anche il Comitato No Tunnel TAV di Firenze sta facendo delle riflessioni su quanto accaduto. I nostri tecnici che abbiamo contattato ci hanno fatto rilevare come la causa dello sprofondamento del terreno è probabilmente da imputarsi ad un perdita di acqua nelle tubature; questa falla era presente da molto tempo ed è confermata dalla presenza di piante nate e cresciute sul muro della spalletta

Sulle spallette lontane dal cedimento non c'è presenza di così cospicua vegetazione. L'acqua, fuoriuscita probabilmente da anni, ha intriso la terra contenuta dalla spalletta e ne ha aumentato il peso, questo ha poi provocato il collasso della spalletta stessa che ha spanciato provocando in superficie una voragine.
Se questa è la probabile dinamica dell'incidente non si può non stigmatizzare l'inefficienza di Publiacqua che ha consentito perdite nella rete di dimensioni così cospicue, per così tanto tempo e dai rischi molto alti.
Il Comitato stigmatizza ancora una volta che la scelta folle di favorire solo scelte economiciste favorisce la realizzazione di grandi opere inutili, ma penalizza manutenzione e messa in sicurezza. Quanto accaduto sul Lungarno Torregiani, che poteva avere conseguenze ben più gravi, è il perfetto frutto di scelte politiche ed economiche sbagliate.
Tutto questo non può che indurre a ripetere che si devono abbandonare le folli spese per le grandi opere inutili, le privatizzazioni scriteriate e si deve tornare ad una saggia politica di manutenzione e di protezione di quanto esistente.
Fi, accertare velocemente responsabilità

"Publiacqua fa 20 milioni di euro di utile, ha le bollette più care d'Italia, ma in questi anni nessuno ha pensato di utilizzare queste risorse per fare un monitoraggio delle tubature. Eppure solo nel 2012, quando il sindaco era Matteo Renzi, l'allora presidente di Publiacqua avvertiva che i tubi dell'acqua di Firenze sono vecchi anche di 50-60 anni, e sono al collasso. Ci auguriamo che l'inchiesta aperta dalla Procura accerti celermente tutte le responsabilità, e che chi deve pagare, paghi". Lo affermano in una nota il coordinatore cittadino di Forza Italia, Marco Stella e il capogruppo di FI al Comune di Firenze, Jacopo Cellai, commentando la vicenda della voragine apertasi su Lungarno Torrigiani.

"Ci sembra che quanto accaduto - accusano Stella e Cellai - sia stato gestito in maniera sbagliata e superificiale. A mezzanotte, infatti, sono state fatte le prime segnalazioni a Publiacqua e alla Polizia Municipale dell'allagamento in lungarno Torrigiani. Le squadre sono intervenute sul posto, ma poi intorno alle 4 del mattino gli interventi sono finiti. Nessuno si è preoccupato di monitorare quel tratto di strada, per capire se l'enorme quantità di acqua fuoriuscita per ore avesse scavato drenando la terra da sotto la strada, che poi è franata".

"Ci auguriamo che qualcuno risponda di questo - aggiungono i due esponenti di Forza Italia -. Chiediamo qual è l'effettivo stato di rischio delle tubature dell'acqua nella nostra città. Si faccia un monitoraggio a tappeto. Quel che è accaduto è gravissimo, se la strada fosse crollata di giorno e non alle 6:15 del mattino, si rischiava la strage: non minimizziamo quanto successo".

Stella e Cellai chiedono che "per il disastro di lungarno Torrigiani, se le responsabilità sono politiche, che paghi la politica, se sono gestionali, che paghino le società partecipate che per contratto si occupano di questo comparto. Certo, viene da chiedersi in tutta questa vicenda quale sia il ruolo di Publiacqua, e se i dirigenti abbiano tenuto conto dell'allarme che veniva lanciato qualche anno fa sulla tenuta delle tubature. Bene dunque la richiesta, avanzata dalle opposizioni in Palazzo Vecchio, di un consiglio comunale straordinario".

 

Grassi (Sel), figura di m... clamorosa
"Una figura di m... clamorosa. A Firenze il crollo del Lungarno Torrigiani dopo che ha ceduto un tubo di Publiacqua è stato anche questo. E Publiacqua ha visto sedere nel suo cda Erasmo D'Angelis e Maria Elena Boschi e adesso è guidato da tal Vannoni che come secondo lavoro fa il consulente a Palazzo Chigi". Lo sottolinea, in una nota, il consigliere di Sel Tommaso Grassi. "Tutti renziani di ferro e fautori della necessità di avere un socio privato a gestire l'acqua che permetta risorse fresche per gli investimenti e conoscenze per gestore il servizio idrico - aggiunge - Secondo il Pd l'evento è stata pura fatalità: difficile a meno di 24 ore dal crollo dare sentenze ma sicuramente le domande che la cittadinanza si sta facendo non hanno ancora risposte: si poteva prevenire la rottura del tubo? Si è fatto di tutto per evitare inutili rischi a persone e cose? I fiorentini meritano una risposta precisa e non scontata", conclude il consigliere.

 

Bergamini,città non merita simili disastri

"La rottura notturna di una tubazione non può certo provocare una voragine di 200 metri nel centro di Firenze: un tale disastro non può essere altro che il frutto di anni di malagestione della condotta idrica, a partire quindi già dall'amministrazione Renzi". Lo afferma la deputata toscana Deborah Bergamini. "Sto predisponendo un'interrogazione parlamentare per conoscere le cause esatte del danno, così come emergeranno dai rilievi dei tecnici, al fine di individuare al meglio le responsabilità di quanto accaduto. Intanto mi auguro che l'amministrazione comunale ripristini al più presto la condotta idrica e fognaria e predisponga un piano efficace e solerte per la ricostruzione del muro di sponda. I fiorentini non meritano questi disagi e Firenze non merita simili scenari di fronte agli occhi del mondo", conclude.

 

Borghi , "La voragine di Firenze? Un disastro per l'immagine dell'Italia davanti a tutto il mondo."

È sconcertato Claudio Borghi Aquilini, consigliere regionale della Lega Nord e Portavoce dell'opposizione in Toscana, davanti al cratere del Lungarno. "Siamo in apertura di stagione turistica e migliaia di americani torneranno a casa con nei telefonini l'immagine di Firenze che sprofonda. Se cade un meteorite o arriva un uragano sono disgrazie, ma se salta la conduttura principale dell'acqua la colpa è di Publiacqua. Quindi vale la pena di informare i cittadini dei criteri con cui sono stati nominati i vertici di questa società che fornisce ai Toscani acqua a 4 volte il costo che i cittadini pagano in Lombardia. Publiacqua è una specie di club del clan Renzi: il primo incarico dato per far colpo su Mariaelena Boschi fu proprio il nominarla nel consiglio d'amministrazione di Publiacqua data la sua "evidente" esperienza nel settore. Poi ai vertici abbiamo come amministratore delegato il Sig Carfì, marito della braccio destro di Ignazio Marino, messo qui con uno scambio per aver fatto far carriera al signor Irace, precedente dirigente amico della Boschi, nominato ai vertici di Acea. Come presidente abbiamo il signor Vannoni, marito di Lucia de Siervo, direttrice delle attività economiche del comune di Firenze e, come ciliegina sulla torta, il vecchio presidente di publiacqua era quell'Erasmo D'Angelis, già direttore de l'Unità, chiamato da Renzi a roma come responsabile per il dissesto idrogeologico. Forse non ha capito che quella struttura dovrebbe servire a prevenire i disastri non a causarli. Le nomine politiche degli amici degli amici indipendentemente dalla competenza saranno anche legittime ma è giusto che i cittadini siano informati e che, se le cose poi sprofondano, ne traggano le conseguenze e se ne ricordino quando quegli stessi chiederanno il voto."

 

Gestori idrici, servono investimenti veri

''Dovremmo spendere cinque miliardi all'anno in manutenzione, e invece preferiamo pagare le multe Ue anziché pagare le opere che servono ai cittadini''. Così Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia (la federazione che riunisce le aziende dei servizi idrici, energetici e ambientali) commenta quanto successo a Firenze per la voragine a Lungarno, offrendo un quadro dello stato dell'arte sul fabbisogno di investimenti in reti idriche nel nostro Paese. ''Non entro nel caso specifico di Firenze che, come succede alla parte più preziosa dell'Italia, soffre la delicatezza di tutte le città storiche, nelle quali gli interventi sono complessi e delicati da ogni punto di vista - afferma Valotti - posso dire però che la Toscana è una delle Regioni avanzate rispetto al resto del Paese, sia per le condizioni delle strutture idriche che per gli investimenti in manutenzione delle reti. Il caso di Firenze ci offre l'occasione per capire il resto d'Italia''. ''Servono almeno 5 miliardi di investimenti all'anno, ogni anno, tutti gli anni. Parlo di investimenti realizzati e non solo di programmati - osserva il presidente di Utilitalia - invece siamo a meno di un terzo. Abbiamo una media di investimento di 34 euro per abitante all'anno, contro la media europea che varia tra 80 e 120 euro per abitante all'anno. E questo nelle aree gestite da imprese, che nei limiti delle risorse disponibili effettuano comunque investimenti anche in manutenzione nelle aree gestite in modo diretto dagli enti locali, la media si abbassa a 12 euro. Si tratta di una situazione gravissima che necessiterebbe un 'recovery plan'''. ''Le nostre aziende programmano gli interventi - conclude Valotti - ma spesso non riescono a portarli a termine in tempi brevi a causa di iter burocratici autorizzativi che rendono complicati gli interventi. Il tutto mentre piovono le infrazioni europee a causa dei ritardi nella costruzione di reti e impianti''.

 

Italia Nostra: "Città fragile che va tutelata. No a grandi e inutili opere"

Quanto accaduto oggi a Firenze dimostra con evidenza quanto i nostri centri storici siano fragili e necessitino di grandi attenzioni e massima tutela. Italia Nostra si chiede quanti rischi la città d'arte possa correre se dovessero essere messi in cantiere l'attraversamento del centro storico di Firenze per far passare la Tramvia e il folle e incredibile progetto degli otto chilometri di tunnel per il sotto-attraversamento della Tav. Grandi e, noi aggiungiamo inutili opere, peraltro costosissime, assolutamente inadatte a centri storici come i nostri, per di più in una città tutelata dall'Unesco. Ci auguriamo che oggi chi ha in mano il governo di Firenze e anche il suo predecessore, ora Presidente del Consiglio, meditino sui gravissimi rischi che i progetti di sventramento della città possono arrecarle.
Salvini, Renzi tace...responsabili amici?
"Da Renzi nemmeno una parola sulla voragine di Firenze: forse perché dietro questo assurdo crollo da 5 milioni di euro a due passi da Ponte Vecchio ci sono responsabilità dei suoi amici di Publiacqua? #renzirispondi". Così il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini.

 

 

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