Licenziamenti nel pubblico impiego, l'articolo 18 è valido secondo la Cassazione

"Il licenziamento del personale del pubblico impiego non è disciplinato dalla 'legge Fornero', bensì dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori". Lo afferma la Corte di Cassazione in una nota nella quale spiega che si è arrivati a questa conclusione, "all'esito di una approfondita e condivisa riflessione", con la sentenza 11868 della sezione Lavoro depositata ieri.

"La Cassazione con la sentenza sulla validità dell'articolo 18 per gli statali - ha commentato Susanna Camusso, segretario generale della Cgil - mi pare che abbia detto una cosa assolutamente nota. La discussione è stata posta 27 mila volte ed è sempre arrivata alla stessa conclusione. Non ci vedo niente di speciale, se non il fatto che le istituzioni continuano a funzionare".

In una nota diffusa dalle agenzie di stampa, Aldo Bottini, presidente degli Avvocati giuslavoristi italiani, da oggi a sabato, riuniti a Perugia per confrontare le opinioni e analizzare i fatti ad un anno dal Jobs Act, pone un problema di disparità di trattamento tra pubblico e privato: "Sembra chiaro - afferma - che sopravvivono due regime diversi, in ambito pubblico e in ambito privato, in materia di licenziamenti. E questa, soprattutto in tempi di regime privatistico del contratto di pubblico impiego, rappresenta una disuguaglianza, una discriminazione non so quanto sostenibile anche da un punto di vista costituzionale".

Bottini sottolinea che "l'interpretazione della Cassazione nega quanto affermato in un'altra sentenza dello scorso novembre, e sostiene che il vecchio articolo 18, anche dopo la riforma Fornero, continua ad applicarsi ai dipendenti pubblici, per i quali l'unico rimedio al licenziamento illegittimo resta il reintegro nel posto di lavoro".

"Il contrasto - sottolinea - andrà chiarito dalle Sezioni unite o da un intervento legislativo di interpretazione autentica, che peraltro il governo aveva annunciato di voler fare fin dallo scorso anno, quando entrò in vigore il Jobs Act ed era in discussione la riforma del pubblico impiego".

Fonte: Città Metropolitana di Firenze

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