Il Dramma popolare presentato a Roma, Gabbanini: "Scuoterà le coscienze"

Mancava da più di vent'a'nni una presentazione a Roma, "nazionale", per una prima assoluta come quella che ogni anno si ripete a San Miniato per il Dramma Popolare. Invece stamani lo spettacolo principale della settantesima edizione della Festa del Teatro di San Miniato è stato presentato ieri a Roma, all’interno della Basilica dl San Bartolomeo.

Una scelta carica di significati e che accende i riflettori su un testo di grande importanza a quindici giorni da debutto in prima nazionale assoluta (14-20 luglio piazza Duomo). L’opera è Il martirio del Pastore la sua importanza è stata sottolineata dal presidente della Fondazione Idp Marzio Gabbanini che ha incontrato critici ed esperti di teatro: «Quest’anno lo spettacolo, per l’importanza del tema riguardante il martirio di monsignor Romero, da poco beatificato da Papa Francesco, costituisce un momento davvero qualificante per il nostro teatro - ha detto Gabbanini – La figura e il messaggio che da questo promana meritano, infatti, una particolare attenzione per una tematica che scuote le coscienze di tutti noi e fa riflettere sulle drammatiche implicazioni delle dittature. Vittima non è tanto e soltanto monsignor Romero, ma tutto il popolo che subisce la violenza del potere».

Per questo spettacolo c’è in campo un grande regista come Maurizio Scaparro con un cast di attori di tutto riguardo: Antonio Salines, che è già stato protagonista a San Miniato di altri spettacoli e, con lui, saranno presenti Edoardo Siravo e altri ottimi attori.”Il martirio del pastore”, testo di Samuel Rovinski (traduzione e adattamento di Eleonora Zacchi) tiene conto degli ultimi tre anni di vita di Monsignor Romero ed è un’opera attualissima perché il “caso” del vescovo ucciso sull’altare, il 24 marzo 1980, è in realtà ancora aperto: molte storie s’incrociano nella figura del prelato definito, tra l’altro, martire della guerra fredda.

Le sue denunce contro la violenza, le torture e le sparizioni, le sue scarpe impolverate e il suo stare sempre dalla parte di chi ha bisogno, hanno fatto di lui un prete scomodo. Oggi per la Chiesa è un martire, per i campesinos sudamericani e per chi ama la sua figura, un santo da diversi anni. Per chi ne ha ordinato la morte, la sua colpa è proprio quella di aver rotto il silenzio. Questa storia, quest'anno, diventa scena per il Teatro del Cielo nato nel 1947 e passato fino ad oggi per grandi prime che hanno scritto gran parte della storia del teatro italiano.

Fonte: Fondazione Istituto Dramma Popolare

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