Due empolesi in missione in Messico per aiutare i più bisognosi. Sono Marco De Leonardis, 22 anni, e Rebecca Sabatini, 19 anni, i due giovani di Empoli che partiranno insieme ai Legionari di Cristo domani, mercoledì 27 luglio alla volta di Città del Messico. Trenta ragazzi, civili, da tutta Italia e da Madrid al seguito dello spagnolo Padre Francisco, a capo della missione il cui ritorno in Italia è previsto per il 19 di agosto.
Marco, che vive a Montrappoli e studia medicina all'università di Firenze, cercherà di sfruttare le sue conoscenze per poter dare una mano oltre oceano: "Uno dei grandi problemi del Messico è il diabete - spiega a gonews.it - Il prezzo dell'acqua è così caro che tanti la sostituiscono con bevande zuccherate e questo porta, spesso, anche alla perdita degli arti". Assistenza agli anziani e cure ai bisognosi: "Faremo tutto quello che ci sarà da fare - racconta Marco - questa esperienza è molto importante per me, perchè mi permetterà di aiutare chi è in difficoltà e imparare a fare il medico".
Insieme a Marco partirà anche la sua ragazza, Rebecca, fresca di diploma, che in Messico si occuperà dell'oratorio dei bambini: "Non vediamo l'ora di poter affrontare questo viaggio - racconta - sarà impegnativo, ma è una di quelle esperienze che uno si porta dentro per tutta la vita".
Anche l'Empoli Calcio, nella persona del presidente Fabrizio Corsi, appena saputo della missione, non ha esitato a parteciparvi consegnando a Marco una sacca contenente maglie, pantaloncini e calzettoni ufficiali della squadra azzurra. Tutto il materiale sarà donato ai bambini messicani che i missionari incontreranno durante il loro viaggio.
"La sarà sicuramente impegnativo a livello fisico - aggiunge Marco - ma anche emotivo perché dovremo confrontarci con una realtà molto complicata" Caldo di giorno e freddo di notte, un clima molto duro a 2300 metri di altezza". Il tempo di svagarsi e stare con la popolazione locale però ci sarà: "Ogni giorno dalle 6 si gioca a calcio con i bambini messicani e questo sarà sicuramente divertente". "Inoltre a pranzo ci ospitano le famiglie del posto che offrono ciò che possono - conclude - loro là ci vedranno molto bene, perché per loro i missionari lo sono nel vero senso della parola".
Giorgio Galimberti
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