Jacopozzi: "La moschea sarà simbolo di dialogo"


"E' plausibile e ragionevole pensare che l'Islam in un contesto di pluralismo in Europa, sappia dialogare con le altre culture e che la sua moschea non diventi il simbolo di una cittadella assediata, ma un luogo dove le identità si rafforzano per meglio confrontarsi con le altre". E' quanto sostiene, sul settimanale della diocesi Toscanaoggi, don Alfredo Jacopozzi, direttore del centro diocesano del dialogo interreligioso, in merito al dibattito sulla realizzazione di una moschea a Firenze.

"Fra i milioni di donne e uomini di fede islamica presenti in molti Stati europei si è fatta strada in una parte di essi la convinzione di affidare alla fede religiosa il compito di salvaguardia della propria identità culturale", spiega Jacopozzi. "L'apertura di centri islamici - prosegue - che precede o si accompagna alla costruzione di moschee, costituisce, infatti per le varie comunità sparse in Europa un momento essenziale per poter organizzare luoghi di aggregazione che rispondano al tempo stesso a esigenze di preghiera, alla formazione ed educazione delle nuove generazioni nate in terra straniera e alla creazione di reti di solidarietà sociale".

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