Operatori sociosanitari, arriva il protocollo tra Regione e Ufficio scolastico

Da sinistra Andrea Pieroni, consigliere regionale Pd, Stefania Saccardi, assessore regionale alla Sanità, Cristina Grieco, assessore regionale all’istruzione e alla formazione, Domenico Petruzzo, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale e Valentina Vadi, consigliera regionale Pd.

Gli allievi degli istituti scolastici toscani per "Tecnico dei servizi socio sanitari" potranno avere anche la qualifica di Operatore socio sanitario. L'avvio sperimentale di questo percorso formativo aggiuntivo è frutto di un protocollo d'intesa siglato stamani in Palazzo Strozzi Sacrati tra Regione Toscana e Ufficio scolastico regionale. Il protocollo, che avrà durata triennale, è stato firmato per la Regione dall'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e dall'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco; per l'Ufficio scolastico regionale, dal direttore generale Domenico Petruzzo.

"Questa sperimentazione ha l'obiettivo di dare maggiori possibilità di occupazione ai ragazzi che conseguono il diploma quinquennale di tecnico socio sanitario - dice l'assessore Stefania Saccardi - Grazie al protocollo firmato stamani, gli allievi degli istituti professionali a indirizzo socio sanitario potranno, dopo aver superato il relativo esame, acquisire anche la qualifica di operatore socio sanitario, che permetterà loro di lavorare anche nelle strutture delle aziende sanitarie".

"E' stato svolto un grande lavoro di raccordo tra tanti soggetti per raggiungere un risultato importante, sia pure a livello ancora sperimentale: riconoscere piena dignità ad un percorso di studio colto nella sua completezza formativa pratico-teorica – afferma Cristina Grieco -. E nel quale l'alternanza scuola-lavoro può esplicare tutte le sue potenzialità realizzando il fondamentale contatto con il lavoro visto e vissuto nella sua operatività concreta; fornendo in tal modo la possibilità, sempre più essenziale ad oggi, di realizzare in atto quanto appreso solo poco prima in aula. Mi auguro che questa esperienza insieme ad altre analoghe venga acquisita sempre più nei percorsi scolastici, fino a diventare normale presenza nella programmazione di insegnamento".

"Ringrazio la Regione e i due assessori per come sia stato possibile realizzare soluzioni complesse come questa - dichiara Domenico Petruzzo - A questo profilo professionale si iscrivono ragazzi che vogliono andare subito nel mondo del lavoro, ma questo diploma non trovava accesso immediato. Su questo tema c'è stata una sensibilità politica alta e una grande sinergia istituzionale. La firma di questo protocollo è il primo passaggio, dovrà poi essere seguito da passi più concreti sul territorio, con gli accordi tra gli istituti scolastici e le aziende sanitarie".

Cosa prevede in sostanza il protocollo. Gli istituti scolastici toscani che ne faranno richiesta potranno avviare un percorso formativo aggiuntivo che permetta, nell'ultimo triennio del percorso per "Tecnico dei servizi socio sanitari", il conseguimento, oltre alle competenze dell'Addetto all'assistenza di base, anche della qualifica di Operatore socio sanitario. Gli istituti scolastici che intendono avvalersi di questa opportunità per arricchire la propria offerta formativa, dovranno rimodulare e integrare l'organizzazione curricolare del loro percorso formativo con gli standard professionali e formativi previsti dalle norme nazionali e regionali.

Le istituzioni scolastiche dovranno definire specifici accordi con le aziende santarie toscane, autorizzate all'organizzazione dei corsi per OSS, per la realizzazione del tirocinio, dei laboratori assistenziali (se non presenti nell'istituto scolastico) e per le attività di docenza in specifiche aree in cui è richiesta la competenza sanitaria. La novità è la possibilità di accedere all'esame con il solo percorso progettato e realizzato dalla scuola. Al termine del quinto anno, dopo il conseguimento del diploma superiore di tecnico socio sanitario, gli studenti che supereranno l'esame previsto conseguiranno la qualifica professionale di OSS.

Pieroni e Vadi (Pd): “Risposta concreta a esigenza di tanti istituti, servirà a creare offerta di lavoro qualificata”

“Un fatto più che positivo che va incontro alle esigenza manifestate da tanti istituti professionali toscani per tecnico dei servizi socio-sanitari dei nostri territori e un tentativo di rispondere concretamente alla necessità di ampliare le opportunità lavorative per le nuove generazioni. Non possiamo che esprimere soddisfazione per la firma del protocollo avvenuta questa mattina– tra Regione Toscana e Ufficio scolastico regionale – che, oltre a sancire il lavoro portato avanti finora, si pone l’obiettivo di sanare una situazione di stallo, offrendo un’opportunità concreta agli istituti che entro il 10 settembre chiederanno di partecipare all’attivazione del percorso. L’auspicio è che siano in tanti a rispondere positivamente a questa iniziativa che rappresenta una opportunità tangibile per i giovani”. Così Andrea Pieroni e Valentina Vadi, consiglieri regionali Pd, commentano la firma del Protocollo avvenuta questa mattina per la sperimentazione di corsi Oss all'interno Istituzioni scolastiche professionali per tecnico dei servizi socio sanitari.

“Il programma per qualifica di Oss potrà essere attivato dagli studenti che hanno scelto di affrontare negli ultimi tre anni di scuola un percorso curriculare volto ad acquisire le competenze in ambito socio-sanitario. – continuano Pieroni e Vadi – Mentre in passato al termine dei cinque anni di studio gli studenti dovevano frequentare presso le aziende sanitarie un corso aggiuntivo di 400 ore per poter sostenere l’esame abilitante alla professione, adesso potranno svolgere queste 400 ore nel corso degli ultimi tre anni di scuola superiore con progetti di alternanza scuola lavoro. Così riduciamo lo scollamento tra percorso scolastico e accesso al mondo del lavoro. È importante sottolineare che lo stage è favorito dalla normativa nazionale di alternanza scuola lavoro (legge 107) e costituisce un connubio significativo per avvicinare il mondo della formazione a quello dell’occupazione e contrastare l’abbandono scolastico, obiettivi su cui anche la Regione Toscana sta lavorando con impegno: la firma di questo protocollo ne è una prova evidente. A fronte di questo passaggio sarà fondamentale per gli istituti scolastici stipulare accordi preventivi con le aziende sanitarie locali”.

“Il dirigente scolastico e gli insegnanti dell'istituto d'Istruzione Superiore Santoni di Pisa hanno fatto da apripista in questa partita. Nei mesi scorsi si sono fatti promotori del problema, riguardante la qualifica di Oss e la possibilità di ottenerla già a partire dal quinquennio delle scuole superiori. Un’esigenza su cui avviamo in tempi rapidi a dare un riscontro effettivo, velocemente applicabile. Questo passaggio aprirà nuove prospettive qualificanti per l'istituto in questione, e auspico anche per altre realtà del territorio. Siamo di fronte a un progetto dinamico, volto a incrementare le possibilità di sviluppo e crescita per l'occupazione giovanile nel nostro territorio. Un passo in avanti fatto rapidamente e che speriamo possa consolidarsi presto”, aggiunge Pieroni.

“La possibilità di conseguire la qualifica di operatore socio sanitario presso gli istituti professionali a indirizzo socio sanitari ci era stata rivolta dai dirigenti di alcuni istituti aretini: ‘Severini di Cortona’, ‘Vasari Margaritone’ di Arezzo, ‘Buonarroti/Fossombrone’, di Arezzo, “Isis Varchi”  di Montevarchi e ‘Giovagnoli/Buitoni’, di Sansepolcro. Più volte ci è stato sottoposto il problema della mancanza di una qualifica professionale spendibile nel mercato del lavoro per i giovani che terminano queste scuole – continua Vadi -  Un bisogno legittimo a cui, grazie all’operato degli assessori  Saccardi e Grieco, stiamo rispondendo concretamente, dando la possibilità agli studenti di conseguire una qualifica che mette in rapporto diretto scuola e mondo del lavoro. Ci siamo impegnati fin da subito per dare repentinamente una risposta adeguata che oggi vediamo messa in pratica partendo dalla firma di questo protocollo”.

Fonte: Regione Toscana

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