Confermata la presenza di un nido di tartaruga marina sulla spiaggia

È stata molto probabilmente confermata la presenza del nido di tartaruga marina sulla spiaggia davanti al Campeggio di Capalbio, segnalato il 21 luglio scorso da una coppia di turisti svizzeri, i Signori Grob, ospiti del campeggio. Per confermare e meglio individuare il nido della tartaruga marina (Caretta caretta) lo scorso 12 agosto è stato effettuato un sopralluogo con strumenti specialistici da parte dell'Università di Pisa, con il Prof. Adriano Ribolini del Dipartimento di Scienze della Terra, in collaborazione con i tecnici dott. Gianfranco Morelli e Filippo Barsuglia della Geostudi Astier di Livorno.

È la prima volta che in Italia viene utilizzato uno strumento così sofisticato per individuare un nido di tartaruga marina. Solitamente i GPR, meglio conosciuti come georadar, sono strumenti utilizzati per individuare siti archeologici, sottoservizi e anche per condurre indagini geologiche di vario tipo. Lo strumento è composto da un’antenna che è a contatto col suolo ed emette onde elettromagnetiche anche ad altissima frequenza che si propagano nel materiale di cui è fatto ilsottosuolo. Tali segnali sono capaci di penetrare ostacoli di vario materiale i quali riflettono una parte di queste onde.

Le onde di ritorno vengono ricevute da un'altra antenna apposita dello stesso georadar e sono archiviate come dati digitali che sono poi letti successivamente in laboratorio con l'ausilio di un computer. Il georadar funziona con l’energia elettrica e quindi necessita di una batteria portatile. Tutto lo strumento ed suoi accessori sono poggiati su un carrello con quattro ruote con le quali sia facile spostarsi lungo il percorso prestabilito, anche sulla sabbia.

Al sopralluogo, che si è protratto dalle 11,30 alle 15,30 circa di venerdì 12 agosto, erano presenti, oltre ai tecnici del Settore Mare di ARPAT per conto dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, anche l’Acquario di Livorno, la Capitaneria di Porto con la delegazione di Orbetello ed i volontari del WWF e di Legambiente che, assieme ai gestori del Campeggio, si faranno carico della sorveglianza del nido dai primi di settembre, momento in cui trascorse le sei settimane di incubazione, potrebbero schiudersi le uova.

Tutto è iniziato appunto il 21 luglio, alle ore 06,00 circa, quando i Signori Grob, entrando in spiaggia si sono trovati di fronte una Caretta caretta, tartaruga marina di grosse dimensioni tipica anche del Mediterraneo, che si trovava ai piedi della duna, molto lontana dall'acqua, e che stava lentamente riguadagnando la riva per poi sparire nuovamente in mare.
La sorpresa è stata immensa, ma non ha colto di sorpresa i due turisti, che senza perdere tempo hanno avuto la prontezza di effettuare alcune foto per documentare l’evento e prendere le coordinate precise per poter localizzare la posizione del probabile nido successivamente.

Dopo l’indagine col georadar sembra quindi confermata la presenza di una cavità posta a circa 50-60 cm di profondità sotto la sabbia. Le immagini della elaborazione dei dati registrati durante questa giornata di lavoro, interpretate ed analizzate dagli esperti, saranno presto rese disponibili come mappe. Il risultato preliminare ha comunque permesso la localizzazione di un punto all’interno dell’area che era stata immediatamente circoscritta già a luglio ed è stato realizzato un nuovo recinto a protezione del sito fino al momento della schiusa delle uova.

Tutte le operazioni si sono svolte grazie alla preziosa collaborazione e disponibilità del personale e della direzione del Campeggio di Capalbio.

Questo evento ha una notevole importanza perché è solo la seconda volta, dopo la scoperta di un nido il 6 settembre 2015 sulla spiaggia della Giannella, che una tartaruga marina nidifica con certezza sulle spiagge toscane.

Fonte: Arpat - Ufficio Stampa

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