Colpisce i poliziotti con le stampelle: nuove aggressioni in carcere

Torna nell’occhio del ciclone e delle proteste sindacali il carcere di Pisa, da alcune settimane al centro delle cronache per il continuo verificarsi di eventi critici tra le sbarre. Un detenuto con difficoltà di deambulazione, e quindi autorizzato a muoversi con delle stampelle, ha sfogato la sua incomprensibile ira prima verso un Agente di Polizia Penitenziaria, colpito appunto con le stampelle, e poi contro altri poliziotti intervenuti in soccorso del collega.

“Sono stati attimi di vero terrore, causati da una irresponsabile, violenta e ingiustificata alterazione del detenuto che ha ferito quattro appartenenti alla Polizia Penitenziaria con le stampelle in dotazione”, spiega Pasquale SALEMME, segretario regionale SAPPE della TOSCANA. “Un altro detenuto è stato trovato in possesso di un rudimentale coltello, e non si sa se i due fatti siano collegati. Certo è che questi sono gli ennesimi gravi eventi critici che si registrano nelle ultime settimane nel carcere di Pisa: è comprensibile dunque immaginare in quali condizioni di stress operativo opera nel penitenziario pisano il Personale di Polizia, significativamente sotto organico”.

Da Roma, il Segretario Generale SAPPE Donato Capece chiede “l’assunzione di immediati provvedimenti che riportino serenità operativa per il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Pisa e adeguate tutele per fronteggiare atti di violenza che taluni detenuti persistono a porre in essere contro gli Agenti. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio a Pisa a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza ed impedire che le violenze dell’uomo detenuto potessero essere più gravi. Va infine detto che il SAPPE si è sempre detto favorevole a una indispensabile e decisa inversione di tendenza sui modelli che caratterizzano la detenzione, modificando radicalmente le condizioni di vita dei ristretti e offrendo loro reali opportunità di recupero. Ma devono essere garantite ai poliziotti penitenziari più sicure e meno stressanti condizioni di lavoro, tenuto conto che le tensioni connesse all’affollamento delle celle determinano quotidianamente moltissimi eventi critici nelle carceri – atti di autolesionismo, tentati suicidi, risse, colluttazioni – che se non fosse per il nostro decisivo e risolutivo intervento avrebbero più gravi conseguenze. Come i fatti accaduti nel carcere di Pisa dimostrano chiaramente”.

“Quella di Pisa è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di alcuni poliziotti penitenziari, ai quali va la nostra solidarietà”, conclude Capece. “La situazione nelle nostre carceri resta allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati. Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria della Toscana”.

    

Fonte: Sappe - Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

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