L'Altrasangiuliano contro il sistema degli appalti: "Ecco una proposta alternativa"

"Non c’è ormai più alcun dubbio sul fatto che, sebbene pensassimo di averne già viste di tutti i colori, il mondo dei lavori appaltati dalla P.A. riserva sempre qualche scenario inaspettato. L’unica certezza è che ciò a cui siamo costretti ad assistere da spettatori sono solo varie declinazioni di un fallimento conclamato e degenerato in farsa.

L’ultimo paragrafo della saga, a dir vero poco avvincente, lo scrive nel nostro comune il sistema delle pulizie degli immobili comunali. Un servizio ormai unanimemente riconosciuto come insufficiente e che ricade per intero (fortunatamente non per imperizia o incapacità) sulle spalle delle poche addette del settore. Persone che, nonostante uno stipendio INDECOROSO, portano avanti nel limite delle loro oggettive possibilità un processo organizzativo e lavorativo che è fallito.

In questo caso il Comune, seguendo la “moda” del Pubblico, ha delegato in appalto tale servizio attraverso un regolare bando di gara col solo scopo di soddisfare due necessità: risparmiare e “liberarsi” di forza lavoro che, vista oggi come oggi, è percepita come un orpello ormai inutile. E poco importa se poi, in fondo in fondo, chi porta a compimento il servizio sono lavoratrici e lavoratori. Con la delega da appaltatore l’ente pubblico si sottrae anche al controllo dei contratti di lavoro che, ad una vista anche distratta, si rivelano contratti da sfruttatori e totalmente inadeguati a soddisfare il servizio stesso. Poche, pochissime ore e dislocate a chilometri di distanza; processi lavorativi mal diretti e scoordinati.

Quello che però salta all’occhio di chi controlla (ripetiamo – anche distrattamente) è il solco tra quanto speso per il servizio e quanto effettivamente tale cifra sia lontana dalla somma dei compensi degli addetti alle pulizie. Vi saranno sicuramente settori degli appalti dove il lavoro concettuale o l’acquisto di mezzi e strumenti possa rappresentare gran parte della spesa ma di certo nessuno di noi può ritenere che le pulizie ricadano in questi casi.
Come non pensare quindi che la distanza tra la spesa ed il costo del servizio effettivamente reso sia la cifra di quanto realmente ci costa il sistema appalti e che tale cifra, oggi come oggi, risulti inaccettabile?

La chiave di volta di questi bei pastrocchi si chiama “re-internalizzazione” dei servizi e ritorno a contratti collettivi dove massimi e minimi siano si chiari ma sopratutto umani e dignitosi!

All’Amministrazione Comunale sangiulianese lanciamo un appello: pretendere dalle ditte appaltanti che l’importo destinato al servizio per le pulizie vada in gran parte alle lavoratrici così da implementare le ore di lavoro e rendere lo stipendio dignitoso; diversamente programmare un integrazione del proprio organico (o della propria propaggine “in-house”) che vada a soddisfare il proprio bisogno di un servizio ben reso e che tenga in debito conto la posizione degli addetti attuali che, davvero, non meritano di finire per strada per le colpe di un sistema che sino ad oggi li ha solo stritolati".

L'altrasangiuliano

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