"Scusa Iacopo per il brutto parcheggio": tassista pentito per 'La gogna'

Sono le 20 quando una notifica Facebook ha segnalato ieri un nuovo commento sul profilo del 'nostro' Iacopo Melio, non solo attivista per il sociale ma anche collaboratore del nostro giornale con la rubrica ‘La gogna’.

Ed è proprio a causa di questa rubrica che Federico, tassista, ha deciso di contattarlo.

Ecco il messaggio:

“Ciao Iacopo sono il tassista che tu hai giustamente messo alla gogna su gonews. Vedendo la foto mi sono accorto di essere caduto nel comportamento che tanto odio e che tanto è gradito a questo populucchio. non voglio cercare giustificazioni o dare spiegazioni per il mio comportamento perché (anche se ovviamente una ragione c'e) per chi ha problemi di deambulazione i nostri problemucci di parcheggio sono (passami il francesismo) cazzate. Quindi io mi scuso e cercherò di non ricadere in questi comportamenti che ci rendono così simpatici nel mondo.

Vorrei però riferirmi alla persona che ha scattato la foto che sicuramente sarà un pendolare e mi chiedo perché gli ha dato così noia la mia macchina parcheggiata sullo scivolo per i disabili (io sicuramente sarò stato nelle vicinanze visto che li lavoro) e non ha notato che i tre posti per i disabili sono costantemente occupati da chi per fortuna loro non ha l'autorizzazione per sostare se non quella data dalle quattro frecce. Se a noi italiani ci tolgono le quattro frecce e il cellulare siamo persi. Ti saluto caro Iacopo e se ti ritrovi a passare dalla stazione e ne hai voglia ti do anche la spiegazione del perché il mio taxi era lì. Ciao, Federico.”

Riportiamo questo commento perché è piaciuto molto alla redazione, dimostrando che anche una rubrica come ‘La gogna’ è in grado di cambiare le cose.

Nonostante il leggero risentimento da parte dell’autista verso il “fotografo” che, a suo dire, lo avrebbe discriminato nel non segnalare anche tutte le auto degli altri trasgressori, è bello vedere gli effetti del nostro articolo: delle sentite scuse a seguito della comprensione dell’errore.

Speriamo che ci siano col tempo sempre meno segnalazioni simili da parte dei lettori. Nel frattempo gonews.it insieme a Iacopo Melio continuerà a denunciare certi comportamenti scorretti, perché le barriere non sono solo architettoniche ma soprattutto culturali.

La risposta del "fotografo"

No, non è una soap-opera argentina mandata in onda su Tele Iride alle undici di sera. Quella che vi pubblichiamo è la risposta del fotografo a cui il taxista aveva mandato un messaggio, tramite la nostra redazione: o meglio, tramite un commento su Facebook a Iacopo Melio, attivista per il sociale e collaboratore di GoNews. Se vi siete persi l’articolo lo trovate qui…

Risponde così Lucio, il fotografo che ha “immortalato” lo scorretto gesto:
Sono molto contento che tu Federico abbia capito l'errore commesso e abbia contattato Iacopo.
Federico desidero rassicurarti, il mio non è stato un attacco personale, ho avuto modo di prendere il tuo taxi in passato e, di capire durante la corsa che sei una brava persona, ma, persona che quel giorno ha commesso un errore, un errore che capita di commettere a tanti, errore che altre persone ne pagano il prezzo.
Per quanto riguarda me, caro Federico, potrei essere una persona diversamente abile, oppure avere in casa una persona diversamente abile, oppure quel giorno spingevo un normale passeggino o ancora, potrei essere solo una persona molto sensibile a questa tematica.
Sinceramente non ho notato le auto con le quattro frecce che sostavano nel posto riservato, sempre se in quel momento ve ne erano, altrimenti non mi sarei limitato a fare una foto, avrei chiamato la polizia municipale, cosa che ti invito a fare in futuro visto che a te è capitato di vedere.
Capisco che i lavori alla piazza della stazione a Voi tassisti hanno creati molti problemi ma anche tu quel giorno parcheggiando lì probabilmente un problema lo hai creato a me, alla mia coscienza.
Un abbraccio, spero di riprendere presto il tuo taxi e di non doverti fotografare mai più in situazioni simili e ricorda, l'obiettivo di questa rubrica non è puntare il dito contro qualcuno, ma contro le azioni sbagliate.”

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. Speriamo che col tempo ci siano sempre meno puntate de ‘La gogna’, perché vorrebbe dire aver davvero sensibilizzato la cittadinanza. Voi intanto continuate a scriverci e a segnalarci inviando foto non solo di parcheggiatori “non autorizzati”, su posti per disabili e non, ma anche di tutto ciò che può essere un ostacolo architettonico o culturale alla mobilità, per chi si sposta in carrozzina, con un passeggino, un bastone o due gambe sane.Tutte le notizie di Empoli