Don Milani visto da vicino, ecco il libro di Michele Gesualdi

Don Lorenzo Milani

Chi è stato davvero don Milani e perché è stato mandato a Barbiana? A questi interrogativi tenta di rispondere il libro “Don Lorenzo Milani - L’esilio di Barbiana” di Michele Gesualdi, uno dei primi sei ‘ragazzi’ della scuola del priore fondata nel 1956, presentato questa mattina, sabato 26 novembre, nella sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti a Firenze (piazza Santissima Annunziata, 13).

Alla presentazione sono intervenuti anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e il consigliere Paolo Bambagioni.

Per il presidente Giani il “ruolo di Milani nella Firenze e nella Toscana degli anni Sessanta, gli anni dei movimenti, della rivoluzione culturale del ’68, è stato straordinario”. “Rispetto ai valori del cattolicesimo democratico, riesce a tenere ancorate tante istanze, che altrimenti si sarebbero disperse nello spirito di contestazione di quegli anni”. “Le sue testimonianze e le sue lotte – ha commentato il presidente - lo portarono anche ad essere emarginato”. “Non possiamo che essere orgogliosi di un personaggio eccezionale della nostra terra, che seppe trasmettere i valori più belli e più autentici di una Firenze ed una Toscana centri di libertà e tolleranza, di espressione culturale autentica”.

“E’ un libro commovente e straordinario” ha dichiarato Bambagioni. “Gesualdi ha il merito di aver raccontato la sua esperienza di vita facendoci scoprire un don Milani visto da vicino, fotografato in tutta la sua umanità: un prete, un maestro, un uomo, un padre”. “Ringrazio la Fondazione per la tenacia e il lavoro che svolge in tutta Italia” ha concluso.

Dando voce alle testimonianze di quanti hanno conosciuto don Milani direttamente, Gesualdi analizza, ricostruisce e arricchisce il percorso che lo ha portato all’esilio di Barbiana. Il suo racconto prende il via dagli anni del seminario, senza tralasciare il periodo in cui è stato cappellano a San Donato di Calenzano, la sua ‘officina’. È però a Barbiana che nel 1954 prende il via, dal niente, l’esperienza di una scuola speciale.

Alla presentazione del volume erano presenti, tra gli altri e oltre l’autore, l’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino, il direttore Tg Rai regionale Vincenzo Morgante.

 Betori, riprendiamo e ripensiamo le istanze di don Milani
"Ritengo sia dovere della chiesa fiorentina riprendere le istanze di fondo di 'Esperienze pastorali', e ripensarle nelle condizioni sociali, culturali ed ecclesiali di oggi". Lo ha affermato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, intervenendo alla presentazione del volume "Don Lorenzo Milani - l'esilio a Barbiana" di Michele Gesualdi, e ricordando il proprio impegno per togliere il divieto del Sant'Uffizio alla pubblicazione. "Ho trovato in Papa Francesco disponibilità pronta, e una decisione chiara, che libera da ogni ombra la figura dell'autore e i contenuti del libro", ha detto. La decisione di allora, ha ricordato Betori, "era legata solo alle circostanze del tempo, con prevalenti responsabilità di ambienti romani, probabilmente più politici che ecclesiali, che volevano dare un lezione al cattolicesimo fiorentino e ne prendevano occasione abbattendosi su questo prete", piuttosto che ad ambienti "fiorentini, dove secondo me ci fu una grande ingenuità, da parte dell'arcivescovo Florit, di aprire il problema per parare un colpo più duro, ma in realtà aprì la porta a chi voleva colpire il cattolicesimo fiorentino".

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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