FSI-USAE: ai nastri di partenza la mobilitazione in Regione

Inizia mercoledì 18 gennaio 2017, con la riunione d ella Segreteria Regionale e la conferenza stampa nella sede di FIRENZE, via del Po llaiolo n. 113a, la campagna di mobilitazione della FSI-USAE nell'ambito della vertenza nazionale per rivendicare aumenti salariali adeguati per i lavoratori delle P ubbliche amministrazioni centrali e locali (in cui vanno comprese anche scuola e sanità ) e la sottoscrizione delle relative petizioni. Una vertenza per cui la Federazione chie de il coinvolgimento ed il sostegno di tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazio ni centrali e locali, ovunque essi operino.

Ne ha dato comunicazione la Segreteria Regionale de lla Federazione USAE-FSI della regione TOSCANA, rammentando che FSI-USAE nazional e ha rifiutato di sottoscrivere l'accordo intervenuto fra la Ministra Madia e la Triplice (giudicandolo inadeguato e, dal lato economico, scandaloso, un tr adimento dei lavoratori) dichiarando aperta la vertenza ed espletando le rel ative procedure di raffreddamento del conflitto; di fatto aprendo la strada delle mob ilitazioni regionali e locali. Mercoledì inizia la prima fase della vertenza e sar à quindi posto in distribuzione il relativo materiale informativo in tutte le amminist razioni pubbliche di questa Regione a cui faranno seguito le assemblee e le manifestazi oni a carattere territoriale.

Mauriziani Maurizio , Segretario Regionale della US AE FSI Toscana , a tale proposito ha dichiarato: “I lavoratori della p.a. hanno il diritto ad una gi usta retribuzione e alla possibilità di recuperare il po tere di acquisto delle proprie buste paga. FSI-USAE rivendica da subito, con questa torn ata contrattuale, il riallineamento degli andamenti retributivi e contra ttuali dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali con qua nto avvenuto per i lavoratori del lavoro privato e chiede aumenti adeguati e indica una cifra che, al netto degli 80 euro di decontribuzione, si può quantificare in 250 euro medie pro capite.

L’accordo sottoscritto lo scorso 30 novembre, fra l a Ministra Madia e Cgil-Cisl–Ui (sottoscritto poi anche dalla Confsal) tradisce gli impegni precedentemente assunti anche dagli stessi soggetti con i protocolli del 20 09, non prevede alcun aumento per il periodo 2013-2015 e prevede degli aumenti medi p ro-capite di 85 euro per il triennio 2016-2018, accordo che non mi sento di con dividere. E’ dal 2010 che per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni è in vig ore il blocco delle retribuzioni (stabilito con il decreto legge 78/2010, prorogato con il dl 98/2011, norme richiamate dalle manovre finanziarie successive) m a nel frattempo è intervenuta la sentenza della corte costituzionale n. 178 del 2015 che ha dichiarato la riaperture dei contratti a partire dal luglio 2015 e quindi ne l pieno del triennio 2013-2015.

E, nello stesso periodo, i grandi contratti di categor ia del settore privato sono già stati rinnovati almeno due volte: prima per il triennio 2 010-2012 e poi per quello 2013- 2015 con degli aumenti che si aggirano rispettivame nte sui 100 e sui 130 €uro. E sono contratti che sono stati firmati da CGIL, CIS L e UIL. Questa vertenza pertanto sarà pure utopica per la scarsità delle risorse me sse a disposizione dal Governo ma non certamente demagogica. Anche perché, mentre per i suoi lavoratori piange miseria, quando si è trattato di andare incontro a lle banche questo Governo ha messo sul piatto 20 MLD senza fiatare e senza una battito di ciglia.  

Fonte: F.S.I. - Federazione Sindacati Indipendenti

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