Freccia 45: "La Consigliera Stefania Collesei ha fatto il botto in Consiglio Comunale"

Stefania Collesei

Spettabile Comune di Firenze,
ho guardato il video relativo alla discussione sul divieto di petardi a Firenze tenutasi il 16 Gennaio in Consiglio Comunale https://youtu.be/McExsfP3w3M

Ho ascoltato gli interventi ragionevoli delle Consigliere Arianna Xekalos e Miriam Amato e del Consigliere Tommaso Grassi, quello meno ragionevole del Consigliere Fabrizio Ricci e soprattutto la performance della Consigliera Stefania Collesei: un pezzo da collezione nella storia del Consiglio Comunale di Firenze. «Io voterei contro questa mozione perché non sono d'accordo. Se c'è un problema di controllo, questo riguarda le vendite e le irregolarità nell'utilizzo di petardi e quant'altro.

Se non vi sono irregolarità nell'utilizzo, evidentemente non sono sanzionabili perché attengono a una voce economica di prodotti che vengono regolarmente messi in vendita e utilizzati, aggiungo io, con piacevolezza perché io lo faccio tutti gli ultimi dell'anno con grande piacevolezza in compagnia. Siamo un gruppo di amici e si fanno esplodere i petardi per salutare l'anno nuovo e mi diverto tantissimo. La legge italiana non me lo vieta e io lo fo. Certamente, se devo avere delle precauzioni le prendo.

Certamente sono d'accordo che i Sindaci in prossimità della feste mettano in guardia la cittadinanza sull'uso spregiudicato e senza regole di queste cose. Soprattutto sono d'accordo con le forze dell'ordine che contrastano la produzione e la vendita clandestina di queste cose.

Su tutto questo sono d'accordo dopodiché l'ambiente urbano è fatto di rumori sgradevoli. Purtroppo molto spesso se io ho un motorino fuori carburazione con la marmitta sfondata il rumore è sicuramente più molesto. Se state di casa in fondo alla discesa di via Vittorio Emanuele potete sentire lo stantuffo dei freni degli autobus che fanno… come dire… sobbalzare. I rumori ci sono. Io penso che non sia una brutta abitudine ma una bella tradizione se svolta con consapevolezza e senso della responsabilità per cui con piacere voto contro.»

Mi sembrava uno scherzo ma è tutto drammaticamente vero.

E' vero che "l'ambiente urbano è fatto di rumori sgradevoli" . Anche la sala consiliare è fatta di rumori sgradevoli: quando parla la Consigliera Collesei, la sgradevolezza si taglia a fette.
Dove vive la Consigliera Collesei? Si è mai informata su che cosa comporti questa “bella tradizione”? Ha mai visto certe fotografie? https://www.google.it/search?q=mani+amputate+botti&biw=936&bih=476&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiki9jQmM7RAhUBvxQKHTTpCO8Q_AUIBigB

Negli interventi si è sottolineata l’assenza di una legge nazionale che vieti i petardi ma è bene ricordare che esiste una normativa nazionale, quella del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) n.773/1931 aggiornato al 2003 https://alloggiatiweb.poliziadistato.it/PortaleAlloggiati/Download/TULPS.pdf che all’art. 57. prescrive: «Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco né lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa. È vietato sparare mortaretti e simili apparecchi.»

Inoltre, anche chi maneggia ordigni legali che piacciono tanto alla Consigliera, deve sapere che esiste l’art. 703 del Codice Penale, che recita: «Chiunque, senza la licenza dell’autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni pericolose, è punito con l’ammenda fino ad euro 103.»

Affinché una tradizione possa ritenersi “una bella tradizione” quindi parte del bagaglio culturale che valga la pena tramandare e non sia solo una pedissequa ripetizione del passato, occorre che essa sia moralmente accettabile. Sebbene gli usi e i costumi possano essere fonti del diritto, occorre che le istituzioni scelgano che cosa mantenere delle tradizioni che investono la sfera pubblica e che cosa abbandonare o trasformare, analizzandone i contenuti.

La morale, il diritto, l’empatia per le sofferenze altrui hanno posto fine a spettacoli pubblici offensivi o violenti nei confronti di esseri umani e non umani. Nessuna manifestazione dovrebbe prescindere dal rispetto dei diritti e della dignità degli esseri umani, così come degli animali, definiti ‘esseri senzienti’ nell’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea; né potrebbe essere considerata culturale o legale qualora comportasse anche indirettamente maltrattamenti, lesioni o uccisioni.

Fuochi d’artificio, mortaretti, botti, petardi disturbano la quiete pubblica, recano danni a beni mobili e immobili ma soprattutto a esseri umani e animali. In particolare, per questi ultimi, l’eccessivo rumore li spaventa e li ferisce, provocando reazioni imprevedibili e mettendo a rischio la loro incolumità. I danni arrecati agli animali possono integrare il reato di maltrattamento previsto dal Titolo IX bis del Codice Penale, istituito dalla Legge 189/2004, in quanto trattasi di lesioni (o morte) cagionate senza necessità o per crudeltà, se non intenzionalmente, certo per colpa grave, tenuto conto di quanto previsto dalle normative.

Il bollettino di feriti e morti umani dopo i botti di Capodanno e nei giorni successivi per quelli inesplosi è prontamente diffuso dai mezzi di comunicazione. Quest’anno ci sono stati 184 feriti di cui 44 ricoverati in ospedale (12 con prognosi superiore a 40 giorni); 22 feriti sono minorenni; parecchie ustioni e dita amputate; 674 interventi dei Vigili del Fuoco http://www.corriere.it/cronache/17_gennaio_01/botti-capodanno-feriti-napoli-43779d26-cff1-11e6-a287-5b1c5604d8ca.shtml Non sempre i mezzi di comunicazione si spendono a informare su quanto i botti siano deleteri per gli animali nei quali possono causare disorientamento, paura e angoscia fino ai casi più gravi di disperazione che li porta alla fuga. Dopo la notte di Capodanno ci sono sempre parecchie segnalazioni di cani smarriti che spesso finiscono nei canili a causa dell’assenza di microchip, senza contare i cani e i gatti vittime di incidenti stradali. Il rumore provocato dallo scoppio di tali ordigni festaioli causa agli animali danni che molta gente non immagina neppure. L'essere umano ha una finestra uditiva compresa tra le frequenze degli infrasuoni, al di sotto dei 16 hertz, e quelle degli ultrasuoni, al di sopra dei 15.000 hertz; il cane invece percepisce fino a 60.000 hertz e il gatto fino a 70.000 perciò i botti causano loro un vero e proprio dolore.

Se gli animali domestici hanno in un certo senso la "fortuna" di essere protetti dalle loro famiglie, quelli selvatici e acquatici no. Negli uccelli un botto può causare uno spavento tale da indurli a fuggire dai dormitori (alberi, siepi e tetti delle case), volando disorientati e impauriti: spesso urtano contro edifici e alberi rischiando di ferirsi e di morire e il loro udito può restare compromesso in maniera permanente. Gli animali acquatici sono colpiti in modo particolare quando lo spettacolo ha come scenario proprio l'ambiente acquatico: luci e suoni costituiscono un elemento disturbante del loro habitat. Gli animali degli allevamenti, purtroppo legati e ingabbiati, sbattono contro le gabbie e tentano di divincolarsi dalle catene invano.

Dietro questa tradizione c’è un forte interesse economico; il commercio di ordigni a norma viaggia pari passo con un allarmante commercio illecito costellato di sequestri particolarmente frequenti nel periodo natalizio http://www.intopic.it/italia/sequestro-botti/

La scuola italiana della pirotecnica http://www.fareambiente.it/images/fuochipirotecnici13.pdf conta oltre 400 aziende e un fatturato che supera i 100 milioni di euro all’anno. Secondo i dati I.N.A.I.L. (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), dal 1998 al 2011 le vittime di incidenti in azienda sono stati 49, a cui se ne sono aggiunte 3 nel 2012 e 4 nel 2013. La quota più elevata di infortuni si registra al Sud, perché lì si concentrano le aziende di questo tipo, con oltre il 50% degli infortuni e delle morti. In 4 anni ci sono stati 360 incidenti nel settore, alcuni molto gravi e invalidanti, con 30 morti.

Oltre al dramma che colpisce persone e animali, c’è quello dell’inquinamento http://www.eticamente.net/821/botti-e-fuochi-dartificio-lista-sostanze-velenose.html «(...) Il processo di fabbricazione dei fuochi d’artificio prevede l’utilizzo di centinaia di composti, che poi vengono rilasciati nell’aria e nel territorio. (…) si fa uso di troppe sostanze velenose ed inquinanti. (…) arsenico, antracene, tetracloruri, (…) alluminio, clorati vari, cloruro mercuroso, nitrati, ossalati, perossidi, solfati e solfuri, (…) filiera formata da piccoli aghi di metallo, (…) acido gallico, acido picnico, (…) solfati di rame, (…) ferro, carbone amorfo, (…) clorato di barite, (…) clorato di stronziana, (…) piombo. La maggior parte degli ingredienti descritti sono velenosi. (…)»

Tutto questo la Consigliera Stefania Collesei non lo sa o non lo vuole sapere, accecata dall’egoismo. Il suo «mi diverto tantissimo» è uno schiaffo alla comunità che si trova a rappresentare in quanto persona eletta. Considerato che, diplomata all'Istituto Magistrale, di professione fa l’insegnante http://www.comune.fi.it/materiali/trasparenza/dati-consiglieri-comunali/CV_Collesei.pdf , il fatto è ancora più preoccupante perché si corre il rischio che trasmetta questi valori alle scolaresche di cui è responsabile.

Consigliera Collesei, ci ripensi e corregga il tiro. Non è mai troppo tardi, come diceva il Suo collega maestro e pedagogo Alberto Manzi. Lui voleva sanare l'analfabetismo. Io vorrei sanare la Sua arretratezza culturale.

Freccia 45 - Ufficio Stampa

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