Aziende termali, Cgil e Cisl chiedono un tavolo regionale. Sono 300 i lavoratori interessati

(foto d'archivio)

Filcams Cgil e Fisascat Cisl Toscana esprimono forte preoccupazione per quanto in questi giorni è emerso sul futuro delle aziende termali della nostra Regione. Se infatti le norme della legge “Madia” è scontato che debbano essere applicate, meno scontato è il come: per quanto riguarda le Organizzazioni Sindacali, il come è tutelando l'attività delle aziende e soprattutto il lavoro dei dipendenti del settore.

Il Sindacato non intende alimentare polemiche, ma chiedere con fermezza alla Regione Toscana, che insieme ai Comuni di riferimento è proprietaria delle aziende Termali, che agisca con il primario obiettivo di dare garanzie occupazionali per il futuro dei lavoratori e non solo. Infatti, le Terme sono un binomio azienda-città/territorio indissolubile, e qualsiasi azione non valutata attentamente potrebbe portare alla distruzione non solo dell'azienda e del suo patrimonio, ma al depauperamento economico e sociale di interi territori come Montecatini Terme, Chianciano Terme e Casciana Terme (binomio presente già nel nome delle città). Si tratta di circa 300 lavoratori interessati (tra tempi indeterminati e stagionali) più tutto l’indotto.

Questo dopo che, negli anni, tante energie e risorse pubbliche sono state investite per risanare e rilanciare l'attività termale in Toscana. Investimenti i cui risultati positivi cominciano a manifestarsi e tutto ciò non deve essere vanificato. Filcams Cgil e Fisascat Cisl si rivolgono quindi ad istituzioni e forze politiche, e in particolare alla Regione Toscana, perché convochi urgentemente un tavolo di confronto, per individuare e condividere percorsi ed interventi con l'obiettivo della tutela dell'occupazione e per garantire un futuro alle aziende termali e ai loro territori.

 

Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze

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