Evadono in tre da Sollicciano. I sindacati insorgono: "Avevamo denunciato carenze strutturali"

Il carcere di Sollicciano

Tre reclusi del carcere fiorentino di Sollicciano sono evasi questa sera, intorno alle ore 20. Si tratterebbe di tre uomini, di giovane età, di origine rumena. Stando alle prime informazioni i tre si sarebbero calati con un lenzuolo dal muro di cinta. I tre detenuti evasi, a quanto si apprende, avevano un fine pena nel 2018. Erano in carcere per dei furti con spaccata compiuti come detto in negozi di Lucca e per ricettazione.

Proprio nelle vicinanze del luogo dove sono evasi, una parte del muro era crollata, impedendo il servizio di sorveglianza in auto. Questa incuria strutturale ha scatenatole  reazioni a caldo dei sindacati che parlano di "un'evasione annunciata".

Le ricerche sono scattate subito: polizia e carabinieri, insieme alla polizia penitenziaria, hanno già attivato anche alcuni posti di blocco.

La ricostruzione

I tre avrebbero fatto un buco nel muro della cella e poi si sarebbero calati nel cortile adibito all'ora d'aria, quindi avrebbero scavalcato il muro di cinta: è la prima sommaria ricostruzione dell'evasione dei tre romeni avvenuta stasera verso le 19 dal carcere di Sollicciano. Secondo quanto si apprende, ad accorgersi dell'evasione gli agenti penitenziari durante il controllo, probabilmente una mezzora dopo la fuga. I tre detenuti potrebbero essersi quindi allontanati in macchina; forse c'era qualcuno ad attenderli.

Erano stati arrestati i primi di febbraio

Sarebbero tre dei componenti dell'organizzazione specializzata in furti e spaccate smantellata dai carabinieri tra Firenze e Lucca nei primi giorni di febbraio, i detenuti fuggiti questa sera dal carcere di Sollicciano. Le ricerche vengono svolte anche con i cani molecolari del nucleo cinofili dei carabinieri di Firenze. La banda, 25 persone tutte romene, era specializzata in azioni fulminee, in media un minuto e mezzo a colpo, per fare razzia preferibilmente di gioielli, cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata.

Il Sappe parla di "un'evasione che ha del clamoroso".

“Verso le 20 di questa sera i tre detenuti, rumeni e pericolosi, sono evasi calandosi dal muro di cinta con delle lenzuola”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “E’ dal luglio 2015 che denunciamo che il muro di cinta è inagibile ma nessuno ha fatto nulla. E nulla ha fatto anche il Sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, che venerdì era stato a Sollicciano prima di incontrare in un oratorio della città i volontari di alcune Associazioni. Il muro di cinta era inagibile, le sentinelle 6 e 7 non ci sono da mesi e nella I Sezione c’è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia più ore i detenuti fuori dalle celle. Se avessero ascoltato le denunce del SAPPE, questo non sarebbe avvenuto”.

Ora bisogna catturare i tre evasi, ma non capisco davvero la posizione del Sottosegretario Migliore e del Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, avvisato da tempo sulle criticità delle carceri italiane. Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.  Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno – anche quando tutti gli altri che si interessano di carcere poche ore al giorno o a settimana dormono - , ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti. E Migliore neppure ha incontrato una delegazione di nostri Agenti nella sua visita di venerdì scorso…”.

“L’evasione dal carcere di Firenze Sollicciano ha responsabilità ben precise. Cercate i colletti bianchi. Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere”, conclude il leader del SAPPE. “Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nell’anno 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. E quella di Firenze Sollicciano è una evasione annunciata che si sarebbe potuta evitare se fossero state ascoltate e raccolte le denunce del SAPPE”.

Uilpa, situazione dei carceri è critica

L'evasione avvenuta a Sollicciano, unita all'incremento di situazioni critiche come risse e suicidi, è la spia che la situazione nelle carceri è sempre più difficile". Lo afferma il segretario generale della Uilpa Penitenziaria, Angelo Urso, che punta il dito contro la carenza di agenti. "Cinquecento unità - afferma - sono state trasferite all'Uepe, l'ufficio per l'esecuzione penale esterna che dipende dalla giustizia minorile. Il sottoorganico è di circa 7mila unità. E gli agenti impegnati in uffici e ministeri sono 2mila quando dovrebbero essere 1179", afferma Urso. "Recentemente - continua poi - sono stati accorpati dei provveditorati regionali ma il personale è rimasto dov'era: in sostanza è stato soppresso solo il provveditore e non il provveditorato", aggiunge Urso, che sottolinea come anche "la razionalizzazione dettata dalla legge Madia, forse utile per altri corpi, ha impatto negativo nel settore penitenziario".

Osapp, avevamo denunciato inagibilità muro

L'inagibilità del muro di cinta era stata già denunciata da un anno e mezzo e l'amministrazione penitenziaria, oltre a fare sopralluoghi non ha provveduto a porre in essere soluzioni al problema denunciato". E' quanto afferma in una nota Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell'Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria che conferma come tre detenuti di nazionalità romena siano riusciti ad evadere dal carcere di Firenze Sollicciano, calandosi prima dalla 1/a sezione e successivamente scavalcando dal muro di cinta perimetrale dell'istituto penitenziario. Proietti Consalvi evidenzia inoltre come "il regime di apertura completa della popolazione detenuta non ha agevolato il controllo e il mantenimento dell'ordine e della sicurezza dell'Istituto, lasciando in pratica da solo il personale di polizia penitenziaria

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