Carismi, De Bustis: offerta vincolante a Bankitalia. Corsa a due con Barents

Entrambe le offerte coinvolgono il fondo interbancario di tutela dei depositi. Da De Bustis è arrivato anche il piano industriale. Mentre Cariparma...


Il futuro di Carismi è sempre più imminente. La banca di San Miniato sta per conoscere quale soggetto sottoscriverà l'aumento di capitale e la corsa per adesso è a due: da una parte il fondo anglo panamense Barents Re, dall'altra la cordata di industriali italiani con l'advisor Vincenzo De Bustis. Quest'ultimo ha già presentato l'offerta vincolante alla Banca d'Italia mentre il fondo dovrebbe farlo a ore. Le due parti però si sono quasi allineate per quanto riguarda gli step propositivi da fare nella scalata alla Cassa di Risparmio di San Miniato.

Entrambe le proposte coinvolgono il fondo interbancario di tutela dei depositi. La differenza sta nel fatto che la cordata di De Bustis ha intenzione di mantenere all'interno del bilancio i crediti deteriorati (ovvero quei crediti che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto), anche se questa possibilità per adesso non è ancora stata ufficializzata sebbene la situazione sia vicina a una chiusura. Per quanto concerne invece il piano industriale, il solo De Bustis lo ha presentato a Carismi e prevede un rilancio e una ristrutturazione dell'istituto di credito. Sulla scrivania della Cassa di Risparmio non è ancora arrivata l'idea di Barents, almeno per il momento.

Filtra ottimismo da Carismi per la chiusura in tempi brevi della vicenda, anche se poi a decidere sarà la Banca d'Italia. Non ci sono preferenze specifiche da parte della banca samminiatese, che ha già accettato le proposte dei due contendenti. Barents e De Bustis hanno un approccio simile nell'avvicinamento a Carismi, che è in attesa di capire cosa avverrà.

Era stata paventata la possibilità nelle scorse settimane di un terzo soggetto, vale a dire Credit Agricole Cariparma. A San Miniato però non sono arrivate informazioni a riguardo. Molto probabilmente si è trattato di un'ipotesi creata e discussa a Palazzo Koch perché evidentemente stuzzicava l'idea di unire Carismi a una banca forte. La Cassa di Risparmio di San Miniato però non è stata interpellata sul fronte Cariparma, questo fa pensare che le altre due piste siano in vantaggio.

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